I decreti “di natura non regolamentare”. Un’analisi a partire dalla prassi della XVI e XVII legislatura

L’evoluzione della prassi in materia di esercizio del potere regolamentare ha mostrato il proliferare di una particolare categoria di atti, sconosciuti al modello della legge n. 400 del 1988, qualificati espressamente dalla legge come “decreti di natura non regolamentare”. Il ricorso a quest’ultimi è uno dei sintomi più evidenti della “fragilità” della disciplina dettata in relazione ai poteri normativi del Governo, che si è tradotta, fin da subito, in quel fenomeno proteiforme noto come “fuga dal regolamento”, consistente nelle più diverse deviazioni dal modello procedimentale tipico dei regolamenti governativi e ministeriali, per come disciplinati dall’art. 17 della medesima legge. Lo scopo di questo contributo è, innanzitutto, quello di mettere in evidenza le dimensioni attuali del fenomeno dei decreti espressamente qualificati dalla legge come “di natura non regolamentare”, con l’obiettivo di rimediare, anche se solo parzialmente, alla scarsa conoscibilità che contraddistingue il panorama delle fonti statali secondarie atipiche. The evolution of praxis as regards the exercise of the government’s regulatory power has shown the proliferation of a particular category of acts, unknown to the model of Law No. 400 of 1988, expressly qualified by the law as “decreti di natura non regolamentare”. The recourse to such decrees is one of the most evident symptoms of the “fragility” of the discipline dictated in relation to the regulatory powers of the Government: a fragility testified by the phenomenon known as “escape from regulation”, consisting in the most diverse deviations from the procedural model typical of government and ministerial regulations, as governed by art. 17 of Law 400. The purpose of this contribution is to highlight the current dimensions of the phenomenon of decrees expressly qualified by law as “non-regulatory in nature”, with the aim of remedying, even if only partially, the lack of awareness that characterises the panorama of atypical secondary state sources.