Oggi il futuro è stato definito e pensato in un'ottica strettamente economica e tecnologica. La “dimensione umana dell'uomo” trova spazi sempre più limitati all'interno dei quali svilupparsi e progredire, per la pervasività dei media e per la tecnica che li guida, li controlla e li nutre. Il consumismo, l'ipertrofia etnica, la crisi emotiva che sta colpendo l'umanità a livello globale sono elementi che rischiano di eliminare la diversità e di elevare l'individualismo al potere, negando così la possibilità per molti di avere accesso alla conoscenza comune. In questa situazione debole e complicata, ma con altrettanto evidenti possibilità di cambiamento e miglioramento, il principio della democrazia cognitiva, principio sostenuto e più volte rilanciato da Edgar Morin nelle sue carte, fallisce e rischia di essere indebolito dal nuovo falsi miti, ad esempio il PIL. Morin ha sempre indicato l'educazione come la via principale per creare inclusione, la via per costruire spazi condivisi, non per creare separazione, per ripensare e ridefinire la complementarietà di ogni conoscenza. Questo ha l'obiettivo di creare una comunità di pensiero libero orientata ai principi democratici della convivenza. Democrazia cognitiva, inclusione ed educazione: un trinomio importante che caratterizza la riflessione critica di Morin sulle possibilità di crescita e sviluppo di una nuova fase della vita umana. Le nuove conoscenze non rappresentano un pericolo o un limite per le persone, ma un'opportunità di crescita per tutti. Today the future has been defined and thought out in a strictly economic and technological perspective. The “human dimension of man” finds more and more limited spaces within which to develop and progress, due to the pervasiveness of the media and the technique that guides, controls and nourishes them. Consumerism, ethnic hypertrophy, the emotional crisis that is affecting humanity globally are elements that risk eliminating diversity and raise individualism to power, thus denying the possibility for many to have access to common knowledge. In this weak and complicated situation, but with equally evi- dent possibilities for change and improvement, the principle of cognitive democracy, a prin- ciple supported and repeatedly re-launched by Edgar Morin in his papers, fails and risks being weakened by the new false myths, for exemple the PIL. Morin has always indicated education as the main way to create inclusion, the way to build shared spaces, not to cre- ate separation, to rethink and redefine the complementarity of all knowledge. This has the objective of creating a free thinking community oriented towards the democratic principles of coexistence. Cognitive democracy, inclusion and education: an important trinomial that characterizes Morin’s critical reflection on the possibilities of growth and development of a new phase in human life. New knowledge does not represent a danger or a limit for people, but an opportunity for growth for everyone.

Democrazia cognitiva ed inclusione: l’educazione come principio di emancipazione secondo la prospettiva di Edgar Morin / Rossella Certini. - In: STUDI SULLA FORMAZIONE. - ISSN 2036-6981. - ELETTRONICO. - (2021), pp. 37-44.

Democrazia cognitiva ed inclusione: l’educazione come principio di emancipazione secondo la prospettiva di Edgar Morin

Rossella Certini
2021

Abstract

Oggi il futuro è stato definito e pensato in un'ottica strettamente economica e tecnologica. La “dimensione umana dell'uomo” trova spazi sempre più limitati all'interno dei quali svilupparsi e progredire, per la pervasività dei media e per la tecnica che li guida, li controlla e li nutre. Il consumismo, l'ipertrofia etnica, la crisi emotiva che sta colpendo l'umanità a livello globale sono elementi che rischiano di eliminare la diversità e di elevare l'individualismo al potere, negando così la possibilità per molti di avere accesso alla conoscenza comune. In questa situazione debole e complicata, ma con altrettanto evidenti possibilità di cambiamento e miglioramento, il principio della democrazia cognitiva, principio sostenuto e più volte rilanciato da Edgar Morin nelle sue carte, fallisce e rischia di essere indebolito dal nuovo falsi miti, ad esempio il PIL. Morin ha sempre indicato l'educazione come la via principale per creare inclusione, la via per costruire spazi condivisi, non per creare separazione, per ripensare e ridefinire la complementarietà di ogni conoscenza. Questo ha l'obiettivo di creare una comunità di pensiero libero orientata ai principi democratici della convivenza. Democrazia cognitiva, inclusione ed educazione: un trinomio importante che caratterizza la riflessione critica di Morin sulle possibilità di crescita e sviluppo di una nuova fase della vita umana. Le nuove conoscenze non rappresentano un pericolo o un limite per le persone, ma un'opportunità di crescita per tutti. Today the future has been defined and thought out in a strictly economic and technological perspective. The “human dimension of man” finds more and more limited spaces within which to develop and progress, due to the pervasiveness of the media and the technique that guides, controls and nourishes them. Consumerism, ethnic hypertrophy, the emotional crisis that is affecting humanity globally are elements that risk eliminating diversity and raise individualism to power, thus denying the possibility for many to have access to common knowledge. In this weak and complicated situation, but with equally evi- dent possibilities for change and improvement, the principle of cognitive democracy, a prin- ciple supported and repeatedly re-launched by Edgar Morin in his papers, fails and risks being weakened by the new false myths, for exemple the PIL. Morin has always indicated education as the main way to create inclusion, the way to build shared spaces, not to cre- ate separation, to rethink and redefine the complementarity of all knowledge. This has the objective of creating a free thinking community oriented towards the democratic principles of coexistence. Cognitive democracy, inclusion and education: an important trinomial that characterizes Morin’s critical reflection on the possibilities of growth and development of a new phase in human life. New knowledge does not represent a danger or a limit for people, but an opportunity for growth for everyone.
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