Niccolò Machiavelli e Thomas Hobbes sono due giganti del pensiero morale e politico. Quali sono le affinità tra le loro dottrine? Quali, invece, le fondamentali divergenze? In che modo Hobbes ha letto Machiavelli? Come ha recepito le intuizioni antropologiche e le analisi politiche machiavelliane all’interno del proprio pensiero? Il libro tenta di rispondere a queste domande attraverso un serrato confronto storico e teorico tra queste due figure cardinali della prima modernità. Ne risulta uno Hobbes che, fin dai propri esordi giovanili nel circolo baconiano dei Cavendish, dialoga a fondo con i testi machiavelliani. Da questo dialogo, talvolta sotterraneo, talvolta esplicito, Machiavelli e Hobbes emergono come grandi critici umanisti dell'umanesimo. Entrambi, pur attingendo alle forme argomentative tipiche dell'umanesimo, condannano il pathos classicistico degli studia humanitatis come una saggezza soltanto apparente. Vera saggezza non è la storia né l'eloquenza, ma l'arte: l'attuazione metodica dei propri disegni, capace di vincere l'ostilità della fortuna e la brutale indifferenza della natura. Niccolo Machiavelli and Thomas Hobbes are two giants of moral and political thought. What are the similarities between their doctrines? What, on the other hand, are the fundamental divergences? How did Hobbes read Machiavelli? How did he incorporate Machiavellian anthropological insights and political analyses within his own thought? The book attempts to answer these questions through a close historical and theoretical comparison between these two cardinal figures of early modernity. The result is a Hobbes who, from his own youthful beginnings in the Baconian Cavendish circle, engages in in-depth dialogue with Machiavellian texts. From this dialogue, sometimes subterranean, sometimes explicit, Machiavelli and Hobbes emerge as great humanist critics of humanism. Both, while drawing on the typical argumentative forms of humanism, condemn the classicist pathos of the studia humanitatis as only apparent wisdom. True wisdom is neither history nor eloquence, but art: the methodical implementation of one's designs, capable of overcoming the hostility of fortune and the brutal indifference of nature.

L’apparente saggezza. Machiavelli, Hobbes e la critica dell’umanesimo / GUIDO FRILLI. - STAMPA. - (2021), pp. 1-306.

L’apparente saggezza. Machiavelli, Hobbes e la critica dell’umanesimo

GUIDO FRILLI
2021

Abstract

Niccolò Machiavelli e Thomas Hobbes sono due giganti del pensiero morale e politico. Quali sono le affinità tra le loro dottrine? Quali, invece, le fondamentali divergenze? In che modo Hobbes ha letto Machiavelli? Come ha recepito le intuizioni antropologiche e le analisi politiche machiavelliane all’interno del proprio pensiero? Il libro tenta di rispondere a queste domande attraverso un serrato confronto storico e teorico tra queste due figure cardinali della prima modernità. Ne risulta uno Hobbes che, fin dai propri esordi giovanili nel circolo baconiano dei Cavendish, dialoga a fondo con i testi machiavelliani. Da questo dialogo, talvolta sotterraneo, talvolta esplicito, Machiavelli e Hobbes emergono come grandi critici umanisti dell'umanesimo. Entrambi, pur attingendo alle forme argomentative tipiche dell'umanesimo, condannano il pathos classicistico degli studia humanitatis come una saggezza soltanto apparente. Vera saggezza non è la storia né l'eloquenza, ma l'arte: l'attuazione metodica dei propri disegni, capace di vincere l'ostilità della fortuna e la brutale indifferenza della natura. Niccolo Machiavelli and Thomas Hobbes are two giants of moral and political thought. What are the similarities between their doctrines? What, on the other hand, are the fundamental divergences? How did Hobbes read Machiavelli? How did he incorporate Machiavellian anthropological insights and political analyses within his own thought? The book attempts to answer these questions through a close historical and theoretical comparison between these two cardinal figures of early modernity. The result is a Hobbes who, from his own youthful beginnings in the Baconian Cavendish circle, engages in in-depth dialogue with Machiavellian texts. From this dialogue, sometimes subterranean, sometimes explicit, Machiavelli and Hobbes emerge as great humanist critics of humanism. Both, while drawing on the typical argumentative forms of humanism, condemn the classicist pathos of the studia humanitatis as only apparent wisdom. True wisdom is neither history nor eloquence, but art: the methodical implementation of one's designs, capable of overcoming the hostility of fortune and the brutal indifference of nature.
2021
978-88-9314-300-4
1
306
GUIDO FRILLI
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
FRILLI L_apparente saggezza copia 2.pdf

Accesso chiuso

Tipologia: Pdf editoriale (Version of record)
Licenza: Solo lettura
Dimensione 1.39 MB
Formato Adobe PDF
1.39 MB Adobe PDF   Richiedi una copia

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1261033
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact