Lo scenario del Discorso sull’origine dell’ineguaglianza è familiare: Rousseau vi descrive il passaggio da una condizione naturale di isolamento pacifico a una socializzazione deleteria che, depravando le disposizioni originarie dell’umanità, conduce dapprima alla guerra hobbesiana di tutti contro tutti, e infine alla disumanizzazione estrema del dispotismo. Questo passaggio appare scandito da tappe inesorabili, che segnano la progressiva corruzione delle inclinazioni naturali all’amore di sé e alla pietà per opera delle passioni artificiali dell’amor proprio – passioni correlative, da un lato, allo sviluppo delle disposizioni alla riflessione, al linguaggio astratto e alla razionalità, e dall’altro, alla nascita della proprietà e alla divisione del lavoro. Il volume di Francesco Toto mostra come questo canone interpretativo, talmente consolidato da sovrapporsi quasi inavvertitamente alla lettura del testo, si fondi in realtà su alcune strategiche rimozioni e semplificazioni della complessa argomentazione di Rousseau; o meglio, come identifichi un solo livello teorico e retorico del saggio rousseauiano, senza coglierne tuttavia non tanto – come voleva Althusser (p. 15) – l’impensato, quanto piuttosto l’intreccio di profili argomentativi meno lineari, più problematici, ma tuttavia ben visibili a un occhio attento e privo di pregiudizi.

F. Toto, L’origine e la storia. Il discorso sull’ineguaglianza di Rousseau / Guido Frilli. - In: RIVISTA DI FILOSOFIA NEOSCOLASTICA. - ISSN 0035-6247. - STAMPA. - 113:(2021), pp. 613-615.

F. Toto, L’origine e la storia. Il discorso sull’ineguaglianza di Rousseau

Guido Frilli
2021

Abstract

Lo scenario del Discorso sull’origine dell’ineguaglianza è familiare: Rousseau vi descrive il passaggio da una condizione naturale di isolamento pacifico a una socializzazione deleteria che, depravando le disposizioni originarie dell’umanità, conduce dapprima alla guerra hobbesiana di tutti contro tutti, e infine alla disumanizzazione estrema del dispotismo. Questo passaggio appare scandito da tappe inesorabili, che segnano la progressiva corruzione delle inclinazioni naturali all’amore di sé e alla pietà per opera delle passioni artificiali dell’amor proprio – passioni correlative, da un lato, allo sviluppo delle disposizioni alla riflessione, al linguaggio astratto e alla razionalità, e dall’altro, alla nascita della proprietà e alla divisione del lavoro. Il volume di Francesco Toto mostra come questo canone interpretativo, talmente consolidato da sovrapporsi quasi inavvertitamente alla lettura del testo, si fondi in realtà su alcune strategiche rimozioni e semplificazioni della complessa argomentazione di Rousseau; o meglio, come identifichi un solo livello teorico e retorico del saggio rousseauiano, senza coglierne tuttavia non tanto – come voleva Althusser (p. 15) – l’impensato, quanto piuttosto l’intreccio di profili argomentativi meno lineari, più problematici, ma tuttavia ben visibili a un occhio attento e privo di pregiudizi.
2021
Guido Frilli
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