Il volume curato da Luca D’Onghia ed Eva Marinai, risultato di una giornata di studi svoltasi alla Scuola Normale Superiore di Pisa il 30 ottobre 2017, si apre con una breve ma significativa descrizione di Dario Fo, di cui si evidenziano luci e ombre: «Fo resta uno degli autori più discussi del canone recente. Giullare protestatario incoronato dal Nobel (1997), agitatore politico marginalizzato dalle istituzioni e mostro sacro in vita, teorico delle “messe da campo” e monologhista senza pari, controinformatore e geniale bugiardo: in Fo coabitano, contraddittori e sfuggenti, un dritto e un rovescio destinati a deludere – se non a esasperare – chi tenti di farsene un’immagine coerente e unitaria» (p. 7). Un senso di delusione e smarrimento che viene amplificato se solo si tenta di accostare alcune delle sue prime straordinarie produzioni, soprattutto quelle in collaborazione con Franca Rame, con le ultime, in cui giganteggia la sua figura, per non dire il suo ego, spesso a discapito dello spettacolo, sempre a costo di grossolane approssimazioni.

Ripensare Dario Fo. Teatro, lingua, politica, a cura di Luca D’Onghia e Eva Marinai, Milano, Mimesis, 2020 / Vallieri Lorena. - In: WWW.DRAMMATURGIA.IT. - ISSN 1724-0336. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 0-0.

Ripensare Dario Fo. Teatro, lingua, politica, a cura di Luca D’Onghia e Eva Marinai, Milano, Mimesis, 2020.

Vallieri Lorena
2020

Abstract

Il volume curato da Luca D’Onghia ed Eva Marinai, risultato di una giornata di studi svoltasi alla Scuola Normale Superiore di Pisa il 30 ottobre 2017, si apre con una breve ma significativa descrizione di Dario Fo, di cui si evidenziano luci e ombre: «Fo resta uno degli autori più discussi del canone recente. Giullare protestatario incoronato dal Nobel (1997), agitatore politico marginalizzato dalle istituzioni e mostro sacro in vita, teorico delle “messe da campo” e monologhista senza pari, controinformatore e geniale bugiardo: in Fo coabitano, contraddittori e sfuggenti, un dritto e un rovescio destinati a deludere – se non a esasperare – chi tenti di farsene un’immagine coerente e unitaria» (p. 7). Un senso di delusione e smarrimento che viene amplificato se solo si tenta di accostare alcune delle sue prime straordinarie produzioni, soprattutto quelle in collaborazione con Franca Rame, con le ultime, in cui giganteggia la sua figura, per non dire il suo ego, spesso a discapito dello spettacolo, sempre a costo di grossolane approssimazioni.
2020
Vallieri Lorena
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