L'analisi dell'interazione causa-effetto per la diagnosi d'impresa

La crisi d’impresa costituisce un fenomeno endemico allo sviluppo economico ed un ineliminabile fattore di rischio per qualunque impresa, da qui l’interesse verso un approccio sistematico alla patologia, nel quale trovino adeguato spazio non solo l’approfondimento delle strategie di risanamento, ma anche l’analisi delle cause da cui originano le situazioni di crisi. In questa prospettiva l’attività di diagnosi intesa quale azione finalizzata all’individuazione delle cause della patologia d’impresa attraverso l’interpretazione dei sintomi rappresenta un aspetto essenziale nella gestione della crisi condizionandone in modo rilevante le possibilità di successo. Diagnosi inadeguate inducono ad errori nella valutazione tra risanamento e liquidazione o quantomeno ad insufficienti interventi di turnaround orientati a rimuovere solo alcune delle cause emergenti da un quadro di riferimento del tutto parziale. Alla importanza della diagnosi per il successo del risanamento si associa l’intrinseca complessità delle relazioni di causa-effetto alla base del processo degenerativo, che rendono il percorso di analisi dalla sintomatologia percepita alle cause originarie affatto lineare e di semplice esplicitazione. Queste considerazioni ci hanno indotto a mettere a fuoco, con una logica essenzialmente esemplificativa, alcuni possibili percorsi di diagnosi che originano dalla percezione di sintomi tipici delle crisi d’impresa, al fine di consentire una esplicita ricostruzione dei meccanismi di causa-effetto che governano la dinamica degenerativa sottostante il passaggio dalla fisiologia alla patologia d’impresa. L’intento non è quello di proporre soluzioni normative, quanto quello di stimolare la familiarità con le interazioni causali del sistema d’impresa la cui conoscenza approssimativa è spesso insufficiente per cogliere l’origine delle patologie d’impresa.