Il presente lavoro di ricerca nasce dal desiderio di mettere in luce il potenziale dell’ironia all’interno del processo formativo dell’adolescente. In particolare vuole indagare il ruolo e il significato che l’ironia assume in relazione alla formazione del soggetto e nella relazione educativa che lo aiuta a formarsi. In questo lavoro di ricerca l'ironia è stata analizzata in relazione a due categorie chiave della pedagogia: formazione e cura. La costruzione della persona umana avviene, infatti, attraverso pratiche ed esercizi spirituali (Foucault, 1984; Cambi, 2010; Hadot, 1987), tra cui la conversazione, il dialogo, ma anche l’ironia che coltiva il soggetto nella sua dimensione più umana e lo aiuta a sviluppare un sé armonico e consapevole, ma anche critico e flessibile, adatto ad abitare la complessità del mondo. L’ironia in particolare contribuisce allo sviluppo di una mente riflessiva, meta-cognitiva, critica e autocritica, divergente e creativa, necessaria all'adolescente di oggi per abitare la complessità e sostenere il cambiamento, ma anche per vivere in una società caratterizzata dal pluralismo di idee, punti di vista, bisogni, opinioni, ecc… e che, pertanto, richiede all’individuo la disponibilità al confronto, al dialogo, all’incontro, superando le varie appartenenze e chiusure, così come ogni forma di pregiudizio. All’interno di questo scenario, solo il modello della Bildung è in grado di rimettere al centro l’essere umano e la sua mente. Proprio perché di fronte a un individuo in crisi, è necessario riaffermare l’impegno del soggetto a coltivare sé stesso, così come quello della scuola a insegnargli a prendersi cura di sé, dell’altro e delle cose del mondo. L’obiettivo è quello di guardare a un uomo universale o planetario (Balducci, 1990), capace di stare in quello spazio dell’incontro e del dialogo, all’interno del quale la comunicazione, nella sua forma dialogica, aperta e ironica, rappresenta uno strumento indispensabile per imparare a prendere in considerazione prospettive diverse, attraverso la sospensione del giudizio e la messa in discussione di sé stessi.
Il ruolo dell'ironia nella formazione dell’adolescente: verso un nuovo modello pedagogico per abitare la complessità e sostenere il cambiamento / Chiara Carletti. - (2022).
Il ruolo dell'ironia nella formazione dell’adolescente: verso un nuovo modello pedagogico per abitare la complessità e sostenere il cambiamento
Chiara Carletti
Writing – Review & Editing
2022
Abstract
Il presente lavoro di ricerca nasce dal desiderio di mettere in luce il potenziale dell’ironia all’interno del processo formativo dell’adolescente. In particolare vuole indagare il ruolo e il significato che l’ironia assume in relazione alla formazione del soggetto e nella relazione educativa che lo aiuta a formarsi. In questo lavoro di ricerca l'ironia è stata analizzata in relazione a due categorie chiave della pedagogia: formazione e cura. La costruzione della persona umana avviene, infatti, attraverso pratiche ed esercizi spirituali (Foucault, 1984; Cambi, 2010; Hadot, 1987), tra cui la conversazione, il dialogo, ma anche l’ironia che coltiva il soggetto nella sua dimensione più umana e lo aiuta a sviluppare un sé armonico e consapevole, ma anche critico e flessibile, adatto ad abitare la complessità del mondo. L’ironia in particolare contribuisce allo sviluppo di una mente riflessiva, meta-cognitiva, critica e autocritica, divergente e creativa, necessaria all'adolescente di oggi per abitare la complessità e sostenere il cambiamento, ma anche per vivere in una società caratterizzata dal pluralismo di idee, punti di vista, bisogni, opinioni, ecc… e che, pertanto, richiede all’individuo la disponibilità al confronto, al dialogo, all’incontro, superando le varie appartenenze e chiusure, così come ogni forma di pregiudizio. All’interno di questo scenario, solo il modello della Bildung è in grado di rimettere al centro l’essere umano e la sua mente. Proprio perché di fronte a un individuo in crisi, è necessario riaffermare l’impegno del soggetto a coltivare sé stesso, così come quello della scuola a insegnargli a prendersi cura di sé, dell’altro e delle cose del mondo. L’obiettivo è quello di guardare a un uomo universale o planetario (Balducci, 1990), capace di stare in quello spazio dell’incontro e del dialogo, all’interno del quale la comunicazione, nella sua forma dialogica, aperta e ironica, rappresenta uno strumento indispensabile per imparare a prendere in considerazione prospettive diverse, attraverso la sospensione del giudizio e la messa in discussione di sé stessi.File | Dimensione | Formato | |
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