Il lavoro contenuto in questa tesi di dottorato (pp. 1695) è nato con l’intenzione di ampliare parte di uno studio già condotto in sede di tesi magistrale, con lo scopo di indagare più dettagliatamente e a fondo, tramite l’ausilio di confronti e riscontri filologico linguistici, il rapporto instauratosi tra due manoscritti cinquecenteschi: il codice "Ottoboniano Latino 1653" (Roma, Biblioteca Apo-stolica Vaticana) databile tra il 1504-1511 e contenente una traduzione del "De architectura" di Vitruvio, e il codice "Italien 472" (Parigi, Bibliothèque Nationale de France). Nel PRIMO VOLUME (pp. 591), oltre a introdurre lo studio del "ms. Italien 472" attraverso una puntuale descrizione codicologica relativa anche al modello grafico (in particolare: alfabeto maiuscolo e minuscolo delle lettere, approfondimento su alcune tipologie di abbreviatura per contrazione, altri segni abbreviativi impiegati), ci siamo concentrati sulla ricostruzione dell’effettivo rapporto che intercorre tra i manoscritti. Dalla collazione tra i due codici emerge che l’impianto testuale dell’Italien è sostanzialmente identico a quello dell’"Ottoboniano", salvo alcune emendazioni e implementazioni che ci restituiscono l’immagine di un copista abbastanza accorto nell’intervenire sul testo dell’originale vaticano, talvolta lacunoso e impreciso. Inoltre, vanno segnalati alcuni importanti casi in cui il copista accoglie nel continuum testuale le corre-zioni sincroniche inserite dall’estensore del codice "Ottoboniano" (si tratta perlopiù di varianti adiafore poste in interlinea), e ancora altri passi per i quali è possibile ricostruire una serie di ag-giunte da lui annotate in margine con segni di richiamo, poco leggibili a causa della cattiva rifila-tura del codice. Infine, un piccolo gruppo di errori monogenetici congiuntivi aiuta a rassicurare la dipendenza del codice parigino da quello vaticano. Chiarita la natura di "codex descriptus" del ms. "Italien", si è passati ad approntare l’edizione del manoscritto, secondo i criteri usati dagli storici della lingua e basati sulle indicazioni di Arrigo Castellani, poi adattati da Marco Biffi per i testi tra Quattro e Cinquecento nell’edizione della "Traduzione" vitruviana di Francesco di Giorgio Martini e successivamente ripresi anche per i "Glossari leonardiani" diretti da Paola Manni e Marco Biffi. Inoltre, sono stati consultati anche quelli redatti per i collaboratori all’impresa dei "Manoscritti datati d’Italia", stilati da Teresa De Robertis et alii. Successivamente all’edizione del testo, è stato effettuata un’ampia analisi linguistica (suddivisa in tre parti: Grafia, Fonetica e Morfologia) che ha cercato di inquadrare e di descrivere le caratteristiche della lingua del codice "Italien". Si è potuto così concludere che sulla lingua a base toscana della copia parigina s’innestano taluni tratti fonomorfologici riconducibili a un’area posizionata a sud della Toscana e già inserita nella geografia dell’Umbria. In particolare, sono ben attestati alcuni fenomeni linguistici tipici sia dell’area umbra settentrionale-occidentale (detta anche area “perugina”, che include, appunto, Perugia e il territorio di contado, oltre alla Valle Al-ta del Tevere, l’Umbertide e l’Eugubino) e sia di quella meridionale-occidentale alla destra del Tevere (che comprende il territorio di Orvieto e perciò detta anche area “orvietana”). Concludono la confezione di questo primo tomo l’Indice dei nomi dell’"Italien 472", la Tavola di concordanza, la Bibliografia e le Tavole contenenti alcune delle più significative ripro-duzioni fotografiche tratte dal manoscritto. Il SECONDO (pp. 516) e il TERZO VOLUME (pp. 488) contengono un "Glossario" di oltre 930 tecnicismi relativi all’arte, all’architettura, alla meccanica e all’idraulica adoperati nella tradu-zione ottoboniana e successivamente copiati nel codice parigino. Come è stato spiegato nel se-condo tomo alla sezione Criteri utilizzati per la redazione del glossario, il lessico tecnico è stato analizzato alla luce dei più aggiornati strumenti oggi disponibili in campo linguistico informatico. La struttura fissa di ogni lemma (e delle sue varianti grafico-fonetiche) è stata improntata tenendo conto di quella utilizzata nella serie dei "Glossari leonardiani", e poi adattata con nuovi accorgimenti che rispecchiassero le peculiarità del nostro lavoro di ricerca. Ogni scheda comprende: il lemma (indicato in neretto, in tondo e al centro della pagina, secondo la grafia moderna, con l’eventuale precisazione in corsivo delle eventuali varianti di natura grafica risultanti dalla ricognizione totale delle occorrenze della voce in tutto il testo, a esclusione delle omissioni o delle cadute meccaniche di lettere o sillabe); la definizione, la trascrizione degli esempi d’uso, la frequenza e l’Index locorum, i lemmi correlati (se presenti), le corrispondenze autoriali in un arco cronologico compreso dalle origini sino alla fine del ’600, con l’indicazione – se necessario – delle formule di prima attestazione/ prima e unica attestazione. Infine, la scheda lessicografica può terminare con una Nota: tale sezione può accogliere eventuali precisazioni filologico-etimologiche e osservazioni storico-linguistiche relative all’aspetto grafico e fonomor-fologico del lemma o delle sue varianti, e più in generale qualsiasi altra informazione che può fornire ulteriori spiegazioni per la comprensione della voce e dei dati forniti. Ma la novità che ar-ricchisce la struttura di base di ciascuna scheda lessicografica è rappresentata dalla presenza del campo "Confronto", nel quale si è proceduto con il sistematico raffronto dei termini dell’"Ottoboniano" con quelli effettivamente rintracciati nell’"Italien". Chiariti anche tutti i riferimenti bibliografici utilizzati nelle Abbreviazioni bibliografiche, il "Glossario" contenuto nel SECONDO VOLUME copre le lettere A-L. Il TERZO VOLUME raccoglie la restante parte dei lemmi trattati (lettere M-Z), oltre a ospitare anche un’interessante "Appendice" costituita da quei 23 lemmi che occorrono nella copia parigina e che non sono attestati nell’"Ottoboniano". Si tratta di tecnicismi, perlopiù riconducibili all’àmbito architettonico, inseriti dal copista nelle annotazioni in interlinea e in quelle marginali, spesso da riferirsi a termini a testo nell’originale vaticano i quali, una volta copiati, sono stati ulteriormente precisati nelle glosse esplicative. Proprio da questi preziosi commenti è possibile recuperare un ulteriore, seppur contenuto, serbatoio di voci tecniche, tipiche della tradizione lin-guistica delle botteghe e dei cantieri artistico-artigiani di area toscano-fiorentina.
La copia della traduzione vitruviana contenuta nel ms. "Ottoboniano latino 1653": il ms. "Italien 472" della Bibliotèque Nationale de France. Analisi, edizione e studio linguistico. Con l’aggiunta di un "Glossario" di oltre 930 voci tecniche tratte dal ms. "Ottoboniano latino 1653" / Matteo Mazzone. - (2022).
Titolo: | La copia della traduzione vitruviana contenuta nel ms. "Ottoboniano latino 1653": il ms. "Italien 472" della Bibliotèque Nationale de France. Analisi, edizione e studio linguistico. Con l’aggiunta di un "Glossario" di oltre 930 voci tecniche tratte dal ms. "Ottoboniano latino 1653". | |
Autori di Ateneo: | Matteo Mazzone (Corresponding) | |
Autori: | Matteo Mazzone | |
Tutor: | Marco Biffi, Emanuela Ferretti | |
Nazionalità autore: | ITALIA | |
Data di discussione: | 2022 | |
Abstract: | Il lavoro contenuto in questa tesi di dottorato (pp. 1695) è nato con l’intenzione di ampliare parte di uno studio già condotto in sede di tesi magistrale, con lo scopo di indagare più dettagliatamente e a fondo, tramite l’ausilio di confronti e riscontri filologico linguistici, il rapporto instauratosi tra due manoscritti cinquecenteschi: il codice "Ottoboniano Latino 1653" (Roma, Biblioteca Apo-stolica Vaticana) databile tra il 1504-1511 e contenente una traduzione del "De architectura" di Vitruvio, e il codice "Italien 472" (Parigi, Bibliothèque Nationale de France). Nel PRIMO VOLUME (pp. 591), oltre a introdurre lo studio del "ms. Italien 472" attraverso una puntuale descrizione codicologica relativa anche al modello grafico (in particolare: alfabeto maiuscolo e minuscolo delle lettere, approfondimento su alcune tipologie di abbreviatura per contrazione, altri segni abbreviativi impiegati), ci siamo concentrati sulla ricostruzione dell’effettivo rapporto che intercorre tra i manoscritti. Dalla collazione tra i due codici emerge che l’impianto testuale dell’Italien è sostanzialmente identico a quello dell’"Ottoboniano", salvo alcune emendazioni e implementazioni che ci restituiscono l’immagine di un copista abbastanza accorto nell’intervenire sul testo dell’originale vaticano, talvolta lacunoso e impreciso. Inoltre, vanno segnalati alcuni importanti casi in cui il copista accoglie nel continuum testuale le corre-zioni sincroniche inserite dall’estensore del codice "Ottoboniano" (si tratta perlopiù di varianti adiafore poste in interlinea), e ancora altri passi per i quali è possibile ricostruire una serie di ag-giunte da lui annotate in margine con segni di richiamo, poco leggibili a causa della cattiva rifila-tura del codice. Infine, un piccolo gruppo di errori monogenetici congiuntivi aiuta a rassicurare la dipendenza del codice parigino da quello vaticano. Chiarita la natura di "codex descriptus" del ms. "Italien", si è passati ad approntare l’edizione del manoscritto, secondo i criteri usati dagli storici della lingua e basati sulle indicazioni di Arrigo Castellani, poi adattati da Marco Biffi per i testi tra Quattro e Cinquecento nell’edizione della "Traduzione" vitruviana di Francesco di Giorgio Martini e successivamente ripresi anche per i "Glossari leonardiani" diretti da Paola Manni e Marco Biffi. Inoltre, sono stati consultati anche quelli redatti per i collaboratori all’impresa dei "Manoscritti datati d’Italia", stilati da Teresa De Robertis et alii. Successivamente all’edizione del testo, è stato effettuata un’ampia analisi linguistica (suddivisa in tre parti: Grafia, Fonetica e Morfologia) che ha cercato di inquadrare e di descrivere le caratteristiche della lingua del codice "Italien". Si è potuto così concludere che sulla lingua a base toscana della copia parigina s’innestano taluni tratti fonomorfologici riconducibili a un’area posizionata a sud della Toscana e già inserita nella geografia dell’Umbria. In particolare, sono ben attestati alcuni fenomeni linguistici tipici sia dell’area umbra settentrionale-occidentale (detta anche area “perugina”, che include, appunto, Perugia e il territorio di contado, oltre alla Valle Al-ta del Tevere, l’Umbertide e l’Eugubino) e sia di quella meridionale-occidentale alla destra del Tevere (che comprende il territorio di Orvieto e perciò detta anche area “orvietana”). Concludono la confezione di questo primo tomo l’Indice dei nomi dell’"Italien 472", la Tavola di concordanza, la Bibliografia e le Tavole contenenti alcune delle più significative ripro-duzioni fotografiche tratte dal manoscritto. Il SECONDO (pp. 516) e il TERZO VOLUME (pp. 488) contengono un "Glossario" di oltre 930 tecnicismi relativi all’arte, all’architettura, alla meccanica e all’idraulica adoperati nella tradu-zione ottoboniana e successivamente copiati nel codice parigino. Come è stato spiegato nel se-condo tomo alla sezione Criteri utilizzati per la redazione del glossario, il lessico tecnico è stato analizzato alla luce dei più aggiornati strumenti oggi disponibili in campo linguistico informatico. La struttura fissa di ogni lemma (e delle sue varianti grafico-fonetiche) è stata improntata tenendo conto di quella utilizzata nella serie dei "Glossari leonardiani", e poi adattata con nuovi accorgimenti che rispecchiassero le peculiarità del nostro lavoro di ricerca. Ogni scheda comprende: il lemma (indicato in neretto, in tondo e al centro della pagina, secondo la grafia moderna, con l’eventuale precisazione in corsivo delle eventuali varianti di natura grafica risultanti dalla ricognizione totale delle occorrenze della voce in tutto il testo, a esclusione delle omissioni o delle cadute meccaniche di lettere o sillabe); la definizione, la trascrizione degli esempi d’uso, la frequenza e l’Index locorum, i lemmi correlati (se presenti), le corrispondenze autoriali in un arco cronologico compreso dalle origini sino alla fine del ’600, con l’indicazione – se necessario – delle formule di prima attestazione/ prima e unica attestazione. Infine, la scheda lessicografica può terminare con una Nota: tale sezione può accogliere eventuali precisazioni filologico-etimologiche e osservazioni storico-linguistiche relative all’aspetto grafico e fonomor-fologico del lemma o delle sue varianti, e più in generale qualsiasi altra informazione che può fornire ulteriori spiegazioni per la comprensione della voce e dei dati forniti. Ma la novità che ar-ricchisce la struttura di base di ciascuna scheda lessicografica è rappresentata dalla presenza del campo "Confronto", nel quale si è proceduto con il sistematico raffronto dei termini dell’"Ottoboniano" con quelli effettivamente rintracciati nell’"Italien". Chiariti anche tutti i riferimenti bibliografici utilizzati nelle Abbreviazioni bibliografiche, il "Glossario" contenuto nel SECONDO VOLUME copre le lettere A-L. Il TERZO VOLUME raccoglie la restante parte dei lemmi trattati (lettere M-Z), oltre a ospitare anche un’interessante "Appendice" costituita da quei 23 lemmi che occorrono nella copia parigina e che non sono attestati nell’"Ottoboniano". Si tratta di tecnicismi, perlopiù riconducibili all’àmbito architettonico, inseriti dal copista nelle annotazioni in interlinea e in quelle marginali, spesso da riferirsi a termini a testo nell’originale vaticano i quali, una volta copiati, sono stati ulteriormente precisati nelle glosse esplicative. Proprio da questi preziosi commenti è possibile recuperare un ulteriore, seppur contenuto, serbatoio di voci tecniche, tipiche della tradizione lin-guistica delle botteghe e dei cantieri artistico-artigiani di area toscano-fiorentina. | |
Appare nelle tipologie: | 8a - Tesi di dottorato |
File in questo prodotto:
File | Descrizione | Tipologia | Licenza | |
---|---|---|---|---|
Analisi, edizione e studio linguistico [Volume I].pdf | Tesi di dottorato | DRM non definito | Accesso pubblico con embargo: 31/05/2023 Richiedi una copia | |
Glossario [Volume II].pdf | Tesi di dottorato | DRM non definito | Accesso pubblico con embargo: 31/05/2023 Richiedi una copia | |
Glossario [Volume III].pdf | Tesi di dottorato | DRM non definito | Accesso pubblico con embargo: 31/05/2023 Richiedi una copia |