Per una filosofia dal riconoscimento. Paul Ricoeur e il sapere come evento intersoggettivo

La presente ricerca vuole mostrare l’attualità del paradigma del riconoscimento e le sue implicazioni per la filosofia a partire dall’opera di Paul Ricoeur, con particolare attenzione a Percorsi del riconoscimento. Nella prima parte, attraverso un’ampia ricognizione di alcuni dei principali filoni in cui la tematica del riconoscimento viene oggi recepita e declinata, che oscillano tra la dimensione etico-pratica e la dimensione epistemologica-cognitiva, si mette in risalto la dimensione teor-etica del riconoscere. In secondo luogo, si sottolinea l’originalità della proposta di Ricoeur, contenuta in Percorsi, il quale aspira a proporre una visione unitaria della dinamica del riconoscimento seguendo un approccio ermeneutico che riesce a evidenziare come il passaggio dalla dimensione epistemica del ri-conoscere a quella etico-pratica sia reso possibile da un’ombra negativa – l’errore, il misconoscimento e il disprezzo – che, tuttavia, minaccia ogni volta la riuscita del riconoscimento. Se ciò sta a indicare il carattere finito dell’esperienza umana e, insieme, lo scacco di ogni sapere assoluto, non significa che non sia possibile fare esperienze di riconoscimento pieno ed effettivo: un tale stato di riconoscimento viene da Ricoeur collocato sotto il segno dell’amore-agape che si esprime attraverso lo scambio reciproco di doni. Infine, sempre in chiave ermeneutica , si esplora la possibilità di ripensare il significato del filosofare a partire dalla dinamica del riconoscimento. Vengono a questo punto indagate e formalizzate alcune questioni quali la precedenza del riconoscere sul conoscere, il reciproco rapporto tra il pensiero filosofico e l’intero ambito dell’esperienza umana (religiosa, etica, estetica, politica, ecc.) e, per ultimo, il carattere intersoggettivo ed evenemenziale della verità, di per sé performativa e coinvolgente, irradiante e irrigante, ovvero reciprocante.