La presente ricerca si propone di analizzare, attraverso tre studi, il ruolo che l’immagine corporea (positiva e negativa) riveste rispetto alle intenzioni di sottoporsi a procedure di prevenzione secondaria per il tumore al seno (i.e., autoesame al seno) e al benessere delle donne che si sono sottoposte ad un trattamento per il tumore al seno in seguito ad una diagnosi di carcinoma mammario (i.e., breast cancer survivors). Nel primo capitolo dell’elaborato verrà trattato il costrutto dell’immagine corporea prendendo come riferimento teorico generale il modello cognitivo comportamentale dell’immagine corporea teorizzato da Thomas Cash (2004). Successivamente, all’interno del capitolo, verranno descritti gli studi che si sono occupati di indagare le caratteristiche e gli outcomes di salute associati ai costrutti di immagine corporea negativa e positiva. Nel secondo capitolo verrà fornita una panoramica relativa alle strategie di prevenzione riguardanti il cancro al seno. Verranno approfonditi inoltre gli studi presenti in letteratura sul ruolo dell’immagine corporea, negativa in primis e più recentemente positiva, come predittore delle intenzioni di eseguire o meno strategie di prevenzione secondaria per il tumore al seno. Nel terzo capitolo verranno passati in rassegna gli studi che si sono occupati di indagare il ruolo dell’immagine corporea nelle donne che hanno ricevuto un trattamento per il cancro al seno. Tali studi saranno presentati facendo riferimento ai vari tipi di trattamento (chirurgico, sistemico e adiuvante) a cui viene sottoposta una donna che riceve una diagnosi di tumore mammario e le conseguenze degli effetti collaterali di tali trattamenti su immagine corporea e qualità della vita. Successivamente verranno presentati i tre studi caratterizzanti il presente lavoro di ricerca. Lo studio 1 si è proposto di validare la Body Compassion Scale nel contesto italiano. Considerate le prime evidenze che suggeriscono l’importante ruolo protettivo della body compassion sulla valutazione dell’immagine corporea (Oliveira et al., 2018) e il benessere emotivo (Altman et al., 2017). È di particolare importanza disporre di uno strumento valido e affidabile, volto a misurare le abilità di compassion specificatamente rivolte verso il corpo, anche nel contesto italiano. Dalla letteratura emerge l’importanza di analizzare il ruolo delle caratteristiche dell’immagine corporea positiva come potenziali predittori delle intenzioni di effettuare pratiche di prevenzione della malattia (e.g., Andrew et al., 2016). I bassi tassi di adesione all’autoesame al seno sono evidenti nel contesto nazionale (Arcarisi et al., 2019) dunque è particolarmente importante indagare i fattori che possano incrementare l’intenzione di mettere in atto tale buona prassi di individuazione precoce di eventuali difformità nel seno. In linea con ciò, il secondo studio si propone di studiare i predittori dell’intenzione di effettuare l’autoesame al seno in un ampio campione di giovani donne italiane considerando anche il ruolo svolto dall’immagine corporea positiva e negativa. Utilizzando come framework teorico la Teoria del Comportamento Pianificato (TCP; Ajzen, 1991), lo studio si propone di analizzare se le norme soggettive, il controllo comportamentale percepito e alcune componenti dell’immagine corporea positiva (body appreciation, body compassion) e negativa (insoddisfazione corporea generale e specifica per il seno) risultano predire in modo statisticamente significativo le intenzioni di eseguire la BSE. Nello specifico, sono stati esplorati i legami tra immagine corporea (positiva e negativa) e intenzioni di eseguire la BSE sia diretti che indiretti, tramite la mediazione del controllo comportamentale percepito. Un recentissimo sviluppo in letteratura riguarda lo studio dell’immagine corporea positiva nelle breast cancer survivors. Il razionale di tale interesse deriva dall’ipotesi che promuovere un'immagine corporea positiva potrebbe aiutare le donne sopravvissute al tumore al seno ad apprezzare il proprio corpo, nonostante limiti e difetti percepiti, influenzando, conseguentemente, in modo positivo il benessere percepito (Brunet et al., 2013; Lehardy, 2019). A partire da tali considerazioni il terzo studio si propone di esplorare il ruolo predittivo di alcune componenti dell’immagine corporea positiva (i.e., functionality appreciation e body compassion) e negativa (i.e., insoddisfazione corporea specifica per le donne che hanno ricevuto un trattamento per il cancro al seno) sul benessere psicologico e sull’inflessibilità psicologica di un campione di donne italiane che hanno ricevuto una diagnosi di carcinoma mammario e hanno terminato il trattamento oncologico da almeno 5 anni. Nel complesso i risultati della ricerca potranno offrire, in primo luogo, un importante contributo nell’ampliare il panorama teorico sull’immagine corporea positiva, confermando l’importanza delle componenti dell’immagine corporea positiva (body appreciation e functionality appreciation) rispetto ad outcomes associati alla salute nella popolazione generale (i.e., maggiori intenzioni di eseguire la BSE) e in popolazioni cliniche (i.e., benessere psicologico e inflessibilità psicologica nelle donne sopravvissute al cancro al seno); inoltre le evidenze di tali ricerca potrebbero colmare alcune lacune presenti in letteratura riguardo all’esplorazione e operazionalizzazione di recenti costrutti associati all’immagine corporea positiva (i.e., body compassion). In secondo luogo, i risultati della presente ricerca potrebbero aiutare ad identificare nuovi target di intervento per la promozione di comportamenti orientati alla salute nell’ambito del cancro al seno (sia in un’ottica preventiva che di promozione del benessere).

Il Prima e il Dopo: Tumore al Seno, Insoddisfazione Corporea, Self- Compassion e Benessere Psicologico / Giulia Rosa Policardo. - (2022).

Il Prima e il Dopo: Tumore al Seno, Insoddisfazione Corporea, Self- Compassion e Benessere Psicologico

Giulia Rosa Policardo
2022

Abstract

La presente ricerca si propone di analizzare, attraverso tre studi, il ruolo che l’immagine corporea (positiva e negativa) riveste rispetto alle intenzioni di sottoporsi a procedure di prevenzione secondaria per il tumore al seno (i.e., autoesame al seno) e al benessere delle donne che si sono sottoposte ad un trattamento per il tumore al seno in seguito ad una diagnosi di carcinoma mammario (i.e., breast cancer survivors). Nel primo capitolo dell’elaborato verrà trattato il costrutto dell’immagine corporea prendendo come riferimento teorico generale il modello cognitivo comportamentale dell’immagine corporea teorizzato da Thomas Cash (2004). Successivamente, all’interno del capitolo, verranno descritti gli studi che si sono occupati di indagare le caratteristiche e gli outcomes di salute associati ai costrutti di immagine corporea negativa e positiva. Nel secondo capitolo verrà fornita una panoramica relativa alle strategie di prevenzione riguardanti il cancro al seno. Verranno approfonditi inoltre gli studi presenti in letteratura sul ruolo dell’immagine corporea, negativa in primis e più recentemente positiva, come predittore delle intenzioni di eseguire o meno strategie di prevenzione secondaria per il tumore al seno. Nel terzo capitolo verranno passati in rassegna gli studi che si sono occupati di indagare il ruolo dell’immagine corporea nelle donne che hanno ricevuto un trattamento per il cancro al seno. Tali studi saranno presentati facendo riferimento ai vari tipi di trattamento (chirurgico, sistemico e adiuvante) a cui viene sottoposta una donna che riceve una diagnosi di tumore mammario e le conseguenze degli effetti collaterali di tali trattamenti su immagine corporea e qualità della vita. Successivamente verranno presentati i tre studi caratterizzanti il presente lavoro di ricerca. Lo studio 1 si è proposto di validare la Body Compassion Scale nel contesto italiano. Considerate le prime evidenze che suggeriscono l’importante ruolo protettivo della body compassion sulla valutazione dell’immagine corporea (Oliveira et al., 2018) e il benessere emotivo (Altman et al., 2017). È di particolare importanza disporre di uno strumento valido e affidabile, volto a misurare le abilità di compassion specificatamente rivolte verso il corpo, anche nel contesto italiano. Dalla letteratura emerge l’importanza di analizzare il ruolo delle caratteristiche dell’immagine corporea positiva come potenziali predittori delle intenzioni di effettuare pratiche di prevenzione della malattia (e.g., Andrew et al., 2016). I bassi tassi di adesione all’autoesame al seno sono evidenti nel contesto nazionale (Arcarisi et al., 2019) dunque è particolarmente importante indagare i fattori che possano incrementare l’intenzione di mettere in atto tale buona prassi di individuazione precoce di eventuali difformità nel seno. In linea con ciò, il secondo studio si propone di studiare i predittori dell’intenzione di effettuare l’autoesame al seno in un ampio campione di giovani donne italiane considerando anche il ruolo svolto dall’immagine corporea positiva e negativa. Utilizzando come framework teorico la Teoria del Comportamento Pianificato (TCP; Ajzen, 1991), lo studio si propone di analizzare se le norme soggettive, il controllo comportamentale percepito e alcune componenti dell’immagine corporea positiva (body appreciation, body compassion) e negativa (insoddisfazione corporea generale e specifica per il seno) risultano predire in modo statisticamente significativo le intenzioni di eseguire la BSE. Nello specifico, sono stati esplorati i legami tra immagine corporea (positiva e negativa) e intenzioni di eseguire la BSE sia diretti che indiretti, tramite la mediazione del controllo comportamentale percepito. Un recentissimo sviluppo in letteratura riguarda lo studio dell’immagine corporea positiva nelle breast cancer survivors. Il razionale di tale interesse deriva dall’ipotesi che promuovere un'immagine corporea positiva potrebbe aiutare le donne sopravvissute al tumore al seno ad apprezzare il proprio corpo, nonostante limiti e difetti percepiti, influenzando, conseguentemente, in modo positivo il benessere percepito (Brunet et al., 2013; Lehardy, 2019). A partire da tali considerazioni il terzo studio si propone di esplorare il ruolo predittivo di alcune componenti dell’immagine corporea positiva (i.e., functionality appreciation e body compassion) e negativa (i.e., insoddisfazione corporea specifica per le donne che hanno ricevuto un trattamento per il cancro al seno) sul benessere psicologico e sull’inflessibilità psicologica di un campione di donne italiane che hanno ricevuto una diagnosi di carcinoma mammario e hanno terminato il trattamento oncologico da almeno 5 anni. Nel complesso i risultati della ricerca potranno offrire, in primo luogo, un importante contributo nell’ampliare il panorama teorico sull’immagine corporea positiva, confermando l’importanza delle componenti dell’immagine corporea positiva (body appreciation e functionality appreciation) rispetto ad outcomes associati alla salute nella popolazione generale (i.e., maggiori intenzioni di eseguire la BSE) e in popolazioni cliniche (i.e., benessere psicologico e inflessibilità psicologica nelle donne sopravvissute al cancro al seno); inoltre le evidenze di tali ricerca potrebbero colmare alcune lacune presenti in letteratura riguardo all’esplorazione e operazionalizzazione di recenti costrutti associati all’immagine corporea positiva (i.e., body compassion). In secondo luogo, i risultati della presente ricerca potrebbero aiutare ad identificare nuovi target di intervento per la promozione di comportamenti orientati alla salute nell’ambito del cancro al seno (sia in un’ottica preventiva che di promozione del benessere).
2022
Amanda Nerini
ITALIA
Goal 3: Good health and well-being for people
Giulia Rosa Policardo
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