Nella Psychologie vom empirischen Standpunkt (1874) Franz Brentano affrontò esplicitamente il problema del rapporto tra psicologia empirica e fisiologia e, avversando qualsiasi forma di subordinazione dell’una rispetto all’altra, assegnò alla prima il compito di fornirne una descrizione e una classificazione dei fenomeni psichici, di focalizzare le leggi del loro strutturarsi. La verifica di quanto così appurato e l’indagine dei concreti meccanismi soggiacenti alla vita psichica veniva affidato alla fisiologia. Riproponendo questo schema di fondo, più tardi Brentano parlerà di «psicologia genetica» per riferirsi a quest’ultima e di «psicognosi» per riferirsi alla psicologia empirica, psicologia empirica che Brentano, nelle lezioni viennesi tenute alla fine degli anni 80, denominerà anche «psicologia descrittiva» o «fenomenologia». Chiedersi se queste chiare indicazioni brentaniane abbiano avuto un seguito non è privo di interesse, anche se siamo di fronte a questioni sicuramente meno frequentate di altre, a partire da quella – celeberrima – concernente il concetto di intenzionalità. Tra gli allievi di Brentano vi fu infatti chi cercò di dare consistenza alle indicazioni del maestro, promuovendo una linea di ricerca che, grazie al confronto e all’interazione con componenti culturalmente diverse e non riconducibili al retroterra brentaniano, mise capo a una prospettiva teorica di primo interesse: l’autore a cui mi riferisco è Carl Stumpf; l’ambiente culturale in cui le indicazioni brentaniane poterono essere proficuamente arricchite e messe a frutto fu il vivace e stimolante contesto rappresentato dall’Università di Praga. In questo saggio cercherò di mostrare che aspetti centrali dei grandi dibattiti filosofici (e scientifici) di fine Ottocento e di inizi Novecento dedicati alla percezione (e alla percezione cromatica in particolare) hanno alle spalle proprio tale retroterra. Un retroterra le cui idee di fondo mostrano più di un elemento di interesse anche alla luce dei dibattiti contemporanei.
L’importance de Prague. Sur les rapports entre phénoménologie et physiologie à partir de Brentano / TOCCAFONDI, Fiorenza. - STAMPA. - (2014), pp. 355-372.
L’importance de Prague. Sur les rapports entre phénoménologie et physiologie à partir de Brentano
TOCCAFONDI, Fiorenza
2014
Abstract
Nella Psychologie vom empirischen Standpunkt (1874) Franz Brentano affrontò esplicitamente il problema del rapporto tra psicologia empirica e fisiologia e, avversando qualsiasi forma di subordinazione dell’una rispetto all’altra, assegnò alla prima il compito di fornirne una descrizione e una classificazione dei fenomeni psichici, di focalizzare le leggi del loro strutturarsi. La verifica di quanto così appurato e l’indagine dei concreti meccanismi soggiacenti alla vita psichica veniva affidato alla fisiologia. Riproponendo questo schema di fondo, più tardi Brentano parlerà di «psicologia genetica» per riferirsi a quest’ultima e di «psicognosi» per riferirsi alla psicologia empirica, psicologia empirica che Brentano, nelle lezioni viennesi tenute alla fine degli anni 80, denominerà anche «psicologia descrittiva» o «fenomenologia». Chiedersi se queste chiare indicazioni brentaniane abbiano avuto un seguito non è privo di interesse, anche se siamo di fronte a questioni sicuramente meno frequentate di altre, a partire da quella – celeberrima – concernente il concetto di intenzionalità. Tra gli allievi di Brentano vi fu infatti chi cercò di dare consistenza alle indicazioni del maestro, promuovendo una linea di ricerca che, grazie al confronto e all’interazione con componenti culturalmente diverse e non riconducibili al retroterra brentaniano, mise capo a una prospettiva teorica di primo interesse: l’autore a cui mi riferisco è Carl Stumpf; l’ambiente culturale in cui le indicazioni brentaniane poterono essere proficuamente arricchite e messe a frutto fu il vivace e stimolante contesto rappresentato dall’Università di Praga. In questo saggio cercherò di mostrare che aspetti centrali dei grandi dibattiti filosofici (e scientifici) di fine Ottocento e di inizi Novecento dedicati alla percezione (e alla percezione cromatica in particolare) hanno alle spalle proprio tale retroterra. Un retroterra le cui idee di fondo mostrano più di un elemento di interesse anche alla luce dei dibattiti contemporanei.File | Dimensione | Formato | |
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