Il volume analizza uno dei passaggi più significativi della filosofia francese contemporanea: quello che nella seconda metà del '900 vede contrapposrsi il post-strutturalismo di Foucault (in cui la negazione della soggettività metafisica dell'Uomo è posta, sotto il segno di Nietzsche, come indagine sui processi di soggettivazione) allo strutturalismo fenomenologico di Merleau-Ponty (in cui l'identità è riportata, in termini antimetafisici, alla carne del mondo). Ciò che lega il confronto fra i due autori sul tema del soggetto (a parte alcuni significativi eventi biografici relativi alla formazione di Foucault) è però il costante impiego dei concetti di anima e di corpo e delle problematiche relative al loro rapporto. Ma mentre Merleau-Ponty utilizza questi concetti come gli elementi strutturali della percezione, Foucault ne ricerca il loro statuto epistemologico, nelle cui differenze storiche si riflettono i diversi rapporti di potere che, secondo le varie epoche, agiscono nella soggetivazione degli individui. Allo stesso tempo, la differenza che Foucault rivendica dal suo maestro nasconde una ricchezza di intrecci e di punti di vicinanza, o di contatto, che la polemica anti-strutturalista ha più spesso contribuito a nascondere. Fra questi, il libro indaga in particolare la questione del linguaggio e, più ancora, quella dell'antiumanismo connesse alle diverse analisi del rapporto anima-corpo sviluppate dai due autori. Ma soprattutto, i diversi percorsi riguardo al tema del soggetto ci permettono di fissare in modo preciso anche le questioni che oggi rimangono aperte. Se Merleau-Ponty procede infatti verso una costante riduzione del Cogito cartesiano, per giungere infine alla riduzione del primato dell'Uomo nella reversibilità della "carne", Foucault sembra muoversi in tutt'altra direzione: riaffermata la riduzione del Cogito, e assunto il tema dell'antiumanismo da Nietzsche e da Heidegger, con la "cura di sé" egli pone nuovamente il problema della libertà del soggetto nel rapporto etico con la comunità e con il mondo. E' dunque possibile pensare il soggetto al di là della metafisica post-cartesiana, ma anche - soprattutto - al di là dell'Uomo delle scienze umane e della modernità? L'analisi di Foucault sembra rispondere positivamente, riaprendo in modo inaspettato anche il confronto con altre posizioni del pensiero contemporaneo.
Soggetto e identità. Il rapporto anima-corpo in Merleau-Ponty e Foucault / RIGHETTI, STEFANO. - STAMPA. - (2006), pp. 1-320.
Soggetto e identità. Il rapporto anima-corpo in Merleau-Ponty e Foucault
RIGHETTI, STEFANO
2006
Abstract
Il volume analizza uno dei passaggi più significativi della filosofia francese contemporanea: quello che nella seconda metà del '900 vede contrapposrsi il post-strutturalismo di Foucault (in cui la negazione della soggettività metafisica dell'Uomo è posta, sotto il segno di Nietzsche, come indagine sui processi di soggettivazione) allo strutturalismo fenomenologico di Merleau-Ponty (in cui l'identità è riportata, in termini antimetafisici, alla carne del mondo). Ciò che lega il confronto fra i due autori sul tema del soggetto (a parte alcuni significativi eventi biografici relativi alla formazione di Foucault) è però il costante impiego dei concetti di anima e di corpo e delle problematiche relative al loro rapporto. Ma mentre Merleau-Ponty utilizza questi concetti come gli elementi strutturali della percezione, Foucault ne ricerca il loro statuto epistemologico, nelle cui differenze storiche si riflettono i diversi rapporti di potere che, secondo le varie epoche, agiscono nella soggetivazione degli individui. Allo stesso tempo, la differenza che Foucault rivendica dal suo maestro nasconde una ricchezza di intrecci e di punti di vicinanza, o di contatto, che la polemica anti-strutturalista ha più spesso contribuito a nascondere. Fra questi, il libro indaga in particolare la questione del linguaggio e, più ancora, quella dell'antiumanismo connesse alle diverse analisi del rapporto anima-corpo sviluppate dai due autori. Ma soprattutto, i diversi percorsi riguardo al tema del soggetto ci permettono di fissare in modo preciso anche le questioni che oggi rimangono aperte. Se Merleau-Ponty procede infatti verso una costante riduzione del Cogito cartesiano, per giungere infine alla riduzione del primato dell'Uomo nella reversibilità della "carne", Foucault sembra muoversi in tutt'altra direzione: riaffermata la riduzione del Cogito, e assunto il tema dell'antiumanismo da Nietzsche e da Heidegger, con la "cura di sé" egli pone nuovamente il problema della libertà del soggetto nel rapporto etico con la comunità e con il mondo. E' dunque possibile pensare il soggetto al di là della metafisica post-cartesiana, ma anche - soprattutto - al di là dell'Uomo delle scienze umane e della modernità? L'analisi di Foucault sembra rispondere positivamente, riaprendo in modo inaspettato anche il confronto con altre posizioni del pensiero contemporaneo.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.