Il volume raccoglie i risultati del convegno sull’arte di fonder campane, organizzato dall’Istituto di Archeologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e al quale hanno partecipato Istituti universitari, Soprintendenze ai Beni Archeologici dell’Italia Settentrionale e studiosi del settore. L’insolito tema negli ultimi anni è stato oggetto di attenzione scientifica, sia grazie ai numerosi resti di officine rinvenuti in scavi archeologici di chiese medievali e postmedievali, sia perché fornisce un originale spaccato della società medievale nei suoi aspetti artigianali, liturgici e quotidiani. Archeologi, storici, storici dell’arte, liturgisti, musicologi e archeometri si sono confrontati nella prospettiva di rintracciare i molteplici significati dell’oggetto campana, simbolo dimenticato della cultura cristiana, e di recuperare il millenario sapere necessario per produrlo. La prima sezione del volume è dedicata alla ricerca dell’origine delle campane, alla decodificazione del loro ruolo nella società medievale (richiamo alla liturgia, scansione del tempo, segnalazione del pericolo) e della loro simbologia cristiana. La seconda sezione raccoglie i dati di scavo delle officine temporanee per campane messe in luce in Italia Settentrionale e nel Canton Ticino. Ogni fornace rivela uno spaccato della storia del cantiere in cui avveniva la fusione: i dati archeologici forniscono preziose informazioni sull’ambiente che ospitava l’attività e sugli attori di un processo produttivo che talvolta per committenti, maestranze e comunità assumeva il valore di un rito magico, religioso e sociale. La terza parte affronta poi questioni di metodo relative ai criteri di catalogazione degli impianti e dei manufatti e all’apporto che le indagini scientifiche possono offrire per conoscere l’identità e l’abilità tecnica di chi operava. Un’ulteriore sezione dà spazio alle fonderie tradizionali che perpetuano il complesso sapere artigianale dell’arte campanaria e alle imprese che ne valorizzano la conoscenza. Chiude il volume un contributo sul valore terapeutico del suono che apre nuove orizzonti di indagine sul significato della campana nella cultura orientale. L’ottica interdisciplinare della ricerca offre un riferimento aggiornato e documentato dello stato degli studi con un ampio apparato illustrativo a colori integrato da indici e tabelle sinottiche.
Del fonder campane. Dall’archeologia alla produzione, quadri regionali per l’Italia settentrionale (Atti del convegno, Milano 23-25 febbraio 2006) / Elisabetta Neri. - STAMPA. - (2007).
Del fonder campane. Dall’archeologia alla produzione, quadri regionali per l’Italia settentrionale (Atti del convegno, Milano 23-25 febbraio 2006)
Elisabetta Neri
2007
Abstract
Il volume raccoglie i risultati del convegno sull’arte di fonder campane, organizzato dall’Istituto di Archeologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e al quale hanno partecipato Istituti universitari, Soprintendenze ai Beni Archeologici dell’Italia Settentrionale e studiosi del settore. L’insolito tema negli ultimi anni è stato oggetto di attenzione scientifica, sia grazie ai numerosi resti di officine rinvenuti in scavi archeologici di chiese medievali e postmedievali, sia perché fornisce un originale spaccato della società medievale nei suoi aspetti artigianali, liturgici e quotidiani. Archeologi, storici, storici dell’arte, liturgisti, musicologi e archeometri si sono confrontati nella prospettiva di rintracciare i molteplici significati dell’oggetto campana, simbolo dimenticato della cultura cristiana, e di recuperare il millenario sapere necessario per produrlo. La prima sezione del volume è dedicata alla ricerca dell’origine delle campane, alla decodificazione del loro ruolo nella società medievale (richiamo alla liturgia, scansione del tempo, segnalazione del pericolo) e della loro simbologia cristiana. La seconda sezione raccoglie i dati di scavo delle officine temporanee per campane messe in luce in Italia Settentrionale e nel Canton Ticino. Ogni fornace rivela uno spaccato della storia del cantiere in cui avveniva la fusione: i dati archeologici forniscono preziose informazioni sull’ambiente che ospitava l’attività e sugli attori di un processo produttivo che talvolta per committenti, maestranze e comunità assumeva il valore di un rito magico, religioso e sociale. La terza parte affronta poi questioni di metodo relative ai criteri di catalogazione degli impianti e dei manufatti e all’apporto che le indagini scientifiche possono offrire per conoscere l’identità e l’abilità tecnica di chi operava. Un’ulteriore sezione dà spazio alle fonderie tradizionali che perpetuano il complesso sapere artigianale dell’arte campanaria e alle imprese che ne valorizzano la conoscenza. Chiude il volume un contributo sul valore terapeutico del suono che apre nuove orizzonti di indagine sul significato della campana nella cultura orientale. L’ottica interdisciplinare della ricerca offre un riferimento aggiornato e documentato dello stato degli studi con un ampio apparato illustrativo a colori integrato da indici e tabelle sinottiche.File | Dimensione | Formato | |
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