Sono già molti gli scritti su quanto la pandemia di Covid19 abbia influito sulle relazioni e sulla comunicazione interpersonale. La scuola è stata uno degli attori principali in questo contesto problematico e doloroso, lasciando molti dubbi sulla qualità degli apprendimenti e delle relazioni, sempre più condizionate dagli strumenti tecnologici e virtuali. Esiste già molta letteratura su questo tema, ma resta il compito imprescindibile di continuare a riflettere sul futuro della nostra scuola che stenta a trovare credibilità, soprattutto dal punto di vista sociale ed educativo. La scuola è in grado, oggi, di rispondere alle nuove fragilità emerse nelle fasi del “non dialogo” imposto dall'isolamento sanitario? Ci sono margini di recupero per restituire la centralità etimologica e narrativa della parola legata alle emozioni e al dialogo? Affrontare temi come la “cura educativa”, la “solidarietà”, l'“accoglienza”, la “conoscenza reciproca” ha ancora un valore costruttivo e fenomenologico per la scuola e le tante attività che dovrebbero svilupparsi al suo interno? Molti progetti educativi si sono mossi in questa direzione: sperimentare nuove tecniche e pratiche di inclusione e di relazione interpersonale, per riscoprire il valore della vicinanza e della conoscenza reciproca. Sta per concludersi il progetto Erasmus KA2 WIN (Writing for Inclusion), dopo un percorso biennale, caratterizzato dalla didattica virtuale imposta dalla pandemia e le scuole primarie coinvolte, studenti e docenti, hanno sperimentato il digital storytelling come strumento strumento per stabilire relazioni “a distanza” e riflettere sulla qualità dell'apprendimento. Questo articolo ricostruisce e tenta una valutazione qualitativa di due anni di scritti “virtuali” dedicati all'inclusione scolastica, condotti da 4 scuole primarie europee, per evidenziare le luci e le ombre di un esperimento condotto esclusivamente a distanza. There are already many writings on how much the Covid19 pandemic has affect- ed relationships and interpersonal communication. School has been one of the main players in this problematic and painful context, leaving many doubts about the quality of learn- ing and relationships, increasingly conditioned by technological and virtual tools. There is already a lot of literature on this issue, but there remains the essential task of continuing to reflect on the future of our school which is struggling to find credibility, especially from a social and educational point of view. Is the school able, today, to respond to the new frail- ties that have arisen in the phases of the “non-dialogue” imposed by medical isolation? Are there margins for recovery to restore the etymological and narrative centrality of the word linked to emotions and dialogue? Does addressing issues such as “Educational care”, “soli- darity”, “welcome”, “mutual knowledge” still have a constructive and phenomenological val- ue for the school and the many activities that should develop within it? Many educational projects have moved in this direction: experimenting with new techniques and practices of inclusion and interpersonal relationships, to rediscover the value of closeness and mutual knowledge. The Erasmus KA2 WIN (Writing for Inclusion) project is about to end, after a two-year course, characterized by the virtual teaching imposed by the pandemic and the primary schools involved, students and teachers, have experimented with digital storytell- ing as a tool for establishing relationships “a distance” and reflect on the quality of learning. This article reconstructs and attempts a qualitative assessment of two years of “virtual” writ- ings dedicated to school inclusion, conducted by 4 European primary schools, to highlight the lights and shadows of an experiment conducted exclusively at a distance.

Relazioni fragili: dalla scuola dell’accoglienza alla comunicazione virtuale. Come sono cambiati i significati delle parole e delle emozioni nell’epoca post Covid / Rossella Certini; Christian Distefano. - In: STUDI SULLA FORMAZIONE. - ISSN 2036-6981. - ELETTRONICO. - 2:(2022), pp. 13-26. [10.13128/ssf-14200]

Relazioni fragili: dalla scuola dell’accoglienza alla comunicazione virtuale. Come sono cambiati i significati delle parole e delle emozioni nell’epoca post Covid

Rossella Certini;Christian Distefano
2022

Abstract

Sono già molti gli scritti su quanto la pandemia di Covid19 abbia influito sulle relazioni e sulla comunicazione interpersonale. La scuola è stata uno degli attori principali in questo contesto problematico e doloroso, lasciando molti dubbi sulla qualità degli apprendimenti e delle relazioni, sempre più condizionate dagli strumenti tecnologici e virtuali. Esiste già molta letteratura su questo tema, ma resta il compito imprescindibile di continuare a riflettere sul futuro della nostra scuola che stenta a trovare credibilità, soprattutto dal punto di vista sociale ed educativo. La scuola è in grado, oggi, di rispondere alle nuove fragilità emerse nelle fasi del “non dialogo” imposto dall'isolamento sanitario? Ci sono margini di recupero per restituire la centralità etimologica e narrativa della parola legata alle emozioni e al dialogo? Affrontare temi come la “cura educativa”, la “solidarietà”, l'“accoglienza”, la “conoscenza reciproca” ha ancora un valore costruttivo e fenomenologico per la scuola e le tante attività che dovrebbero svilupparsi al suo interno? Molti progetti educativi si sono mossi in questa direzione: sperimentare nuove tecniche e pratiche di inclusione e di relazione interpersonale, per riscoprire il valore della vicinanza e della conoscenza reciproca. Sta per concludersi il progetto Erasmus KA2 WIN (Writing for Inclusion), dopo un percorso biennale, caratterizzato dalla didattica virtuale imposta dalla pandemia e le scuole primarie coinvolte, studenti e docenti, hanno sperimentato il digital storytelling come strumento strumento per stabilire relazioni “a distanza” e riflettere sulla qualità dell'apprendimento. Questo articolo ricostruisce e tenta una valutazione qualitativa di due anni di scritti “virtuali” dedicati all'inclusione scolastica, condotti da 4 scuole primarie europee, per evidenziare le luci e le ombre di un esperimento condotto esclusivamente a distanza. There are already many writings on how much the Covid19 pandemic has affect- ed relationships and interpersonal communication. School has been one of the main players in this problematic and painful context, leaving many doubts about the quality of learn- ing and relationships, increasingly conditioned by technological and virtual tools. There is already a lot of literature on this issue, but there remains the essential task of continuing to reflect on the future of our school which is struggling to find credibility, especially from a social and educational point of view. Is the school able, today, to respond to the new frail- ties that have arisen in the phases of the “non-dialogue” imposed by medical isolation? Are there margins for recovery to restore the etymological and narrative centrality of the word linked to emotions and dialogue? Does addressing issues such as “Educational care”, “soli- darity”, “welcome”, “mutual knowledge” still have a constructive and phenomenological val- ue for the school and the many activities that should develop within it? Many educational projects have moved in this direction: experimenting with new techniques and practices of inclusion and interpersonal relationships, to rediscover the value of closeness and mutual knowledge. The Erasmus KA2 WIN (Writing for Inclusion) project is about to end, after a two-year course, characterized by the virtual teaching imposed by the pandemic and the primary schools involved, students and teachers, have experimented with digital storytell- ing as a tool for establishing relationships “a distance” and reflect on the quality of learning. This article reconstructs and attempts a qualitative assessment of two years of “virtual” writ- ings dedicated to school inclusion, conducted by 4 European primary schools, to highlight the lights and shadows of an experiment conducted exclusively at a distance.
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Rossella Certini; Christian Distefano
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