Il contribuito, premesse alcune valutazioni introduttive in ordine allo statuto assiologico delle nuove procedure concorsuali, propone una lettura lavoristica del concordato preventivo, dedicando una particolare attenzione alla disamina dell’art. 84 CCII, che ha disvelato numerosi spazi di comunicazione tra il diritto della crisi e alcuni fra più rilevanti istituti di diritto del lavoro. Il saggio, che si concentra sull’esegesi delle norme per come modificate dal d.lgs. n. 147/2020 e dal d.l. n. 118/2021, indaga anche la compatibilità della riforma con il diritto dell’Unione Europea e si sofferma altresì sul recepimento della dir. 2019/1023/UE. L’A. riflette sui risultati raggiunti dalla riforma quanto al coordinamento con la disciplina dei rapporti di lavoro, giudicando poco soddisfacenti le scelte del legislatore, sia per i difetti di coordinamento sia per il poco coraggio dimostrato con riferimento alla disciplina delle procedure tese a promuovere la continuità aziendale, sulla cui lunghezza d’onda corre anche la tutela dei rapporti di lavoro, e dunque anche con riferimento al concordato preventivo, che continua a riservare al lavoro un’attenzione solo incidentale.
Una lettura lavoristica del concordato preventivo riformato dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza / Samuele Renzi. - In: RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL LAVORO. - ISSN 0393-2494. - STAMPA. - (2021), pp. 453-480.
Una lettura lavoristica del concordato preventivo riformato dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza
Samuele Renzi
2021
Abstract
Il contribuito, premesse alcune valutazioni introduttive in ordine allo statuto assiologico delle nuove procedure concorsuali, propone una lettura lavoristica del concordato preventivo, dedicando una particolare attenzione alla disamina dell’art. 84 CCII, che ha disvelato numerosi spazi di comunicazione tra il diritto della crisi e alcuni fra più rilevanti istituti di diritto del lavoro. Il saggio, che si concentra sull’esegesi delle norme per come modificate dal d.lgs. n. 147/2020 e dal d.l. n. 118/2021, indaga anche la compatibilità della riforma con il diritto dell’Unione Europea e si sofferma altresì sul recepimento della dir. 2019/1023/UE. L’A. riflette sui risultati raggiunti dalla riforma quanto al coordinamento con la disciplina dei rapporti di lavoro, giudicando poco soddisfacenti le scelte del legislatore, sia per i difetti di coordinamento sia per il poco coraggio dimostrato con riferimento alla disciplina delle procedure tese a promuovere la continuità aziendale, sulla cui lunghezza d’onda corre anche la tutela dei rapporti di lavoro, e dunque anche con riferimento al concordato preventivo, che continua a riservare al lavoro un’attenzione solo incidentale.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.