Il fotografo senegalese Omar Victor Diop (Dakar, 1980) ha sviluppato una riflessione sull’identità culturale e lo sguardo sugli altri - e degli altri - rivisitando con ironia l’intera tradizione dell’autoritratto occidentale e facendone perno di una ritrovata autocoscienza critica. Il progetto Diaspora (2014-15) è una serie di grandi fotografie dai colori squillanti, in cui l’artista mette in posa sé stesso rivisitando ritratti poco noti, ma in qualche caso celeberrimi (come Juan de Pareja di Velázquez o Jean-Baptiste Belley di Girodet), trasformandoli in autoritratti. Ad accomunarli è il fatto che i personaggi raffigurati sono africani tanto illustri quanto eccentrici, che dal XVI al XIX secolo si sono affermati fuori dalla terra natale facendosi “altri”, e come tali essendo percepiti. Il progetto di Diop è un discorso sull’identità storica degli africani; ovvero un discorso sull’altro alla rovescia, con gli africani che, volenti o nolenti, scoprono l’altro da loro. Ma anche un apologo sulle convenzioni visive che costruiscono le persone, nella loro profondità storica, attraverso le loro immagini: particolarmente intonato a un numero della rivista dedicato proprio all'autoritratto.
L'Africa ritorna nella storia. L'autobiografia distopica di Omar Victor Diop / Fulvio Cervini. - In: RICERCHE DI STORIA DELL'ARTE. - ISSN 0392-7202. - STAMPA. - 139:(2023), pp. 35-46.
L'Africa ritorna nella storia. L'autobiografia distopica di Omar Victor Diop
Fulvio Cervini
2023
Abstract
Il fotografo senegalese Omar Victor Diop (Dakar, 1980) ha sviluppato una riflessione sull’identità culturale e lo sguardo sugli altri - e degli altri - rivisitando con ironia l’intera tradizione dell’autoritratto occidentale e facendone perno di una ritrovata autocoscienza critica. Il progetto Diaspora (2014-15) è una serie di grandi fotografie dai colori squillanti, in cui l’artista mette in posa sé stesso rivisitando ritratti poco noti, ma in qualche caso celeberrimi (come Juan de Pareja di Velázquez o Jean-Baptiste Belley di Girodet), trasformandoli in autoritratti. Ad accomunarli è il fatto che i personaggi raffigurati sono africani tanto illustri quanto eccentrici, che dal XVI al XIX secolo si sono affermati fuori dalla terra natale facendosi “altri”, e come tali essendo percepiti. Il progetto di Diop è un discorso sull’identità storica degli africani; ovvero un discorso sull’altro alla rovescia, con gli africani che, volenti o nolenti, scoprono l’altro da loro. Ma anche un apologo sulle convenzioni visive che costruiscono le persone, nella loro profondità storica, attraverso le loro immagini: particolarmente intonato a un numero della rivista dedicato proprio all'autoritratto.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.