Le politiche di attivazione alla prova dell’implementazione. Il ruolo degli operatori dei servizi di intermediazione in Italia e Spagna

Il presente contributo si inserisce in questa area meno esplorata degli studi sul paradigma dell’attivazione, che guarda al rapporto tra servizi pubblici e imprese attraverso gli strumenti concettuali di quella corrente della letteratura sull’implementazione che attribuisce agli operatori pubblici un ruolo fondamentale nel realizzare gli obiettivi attesi delle politiche, i così detti street-level bureaucrat (Lipsky 2010). Definito l’oggetto di ricerca, è possibile esplicitare le domande che orientano il presente studio: quali sono le conseguenze sulle concezioni di ruolo possedute dagli operatori del rapporto stabilito con utenti volontari e partner dei servizi all’occupazione, quali le imprese? Inoltre, dal momento che la discrezionalità è uno strumento strategico per gli operatori sociali, dal primo interrogativo ne segue un altro: in che modo gli operatori utilizzano la discrezionalità e secondo quali obiettivi? L’ipotesi principale è che le particolari caratteristiche possedute dalle imprese influenzino i modi in cui il ruolo di operatore è interpretato dai membri dei servizi pubblici per l’impiego responsabili del servizio di intermediazione. Si dimostrerà che gli operatori non realizzano il servizio come risultato di un processo di adattamento alle condizioni di lavoro (come accade nella letteratura delle street-level bureaucracy), ma attraverso la mobilitazione delle proprie risorse cognitive, che permettono loro di affrontare il complesso rapporto tra le aspettative cui sono sottoposti e le richieste delle imprese. Il processo di ‘attivazione’ dell’operatore non è però indipendente dalle caratteristiche individuali dell’operatore, che mediano la formazione delle concezioni di ruolo, e dal contesto organizzativo nel quale è inserito. Si metterà alla prova l’influenza dei fattori organizzativi e occupazionali sulla formazione delle concezioni di ruolo individuate.