Il tema dell’abbandono degli insediamenti umani tradizionali della montagna è oramai da molti anni al centro di una riflessione che, ancora prima di toccare i luoghi fisici, riguarda politiche e comportamenti di vasta portata. Le trasformazioni silenziose, l’abbandono di case e paesaggi in quota, il ritirarsi di comunità e di mestieri dalle valli, hanno segnato per un lungo periodo - e continuano in alcuni casi a segnare - le montagne dell’arco alpino. Per alcuni siti specifici, dalla seconda metà degli Anni Settanta, al ciclo dell’abbandono si è sostituito un veloce sviluppo che ha promosso soprattutto la monocoltura dello sci e, più in generale, una valorizzazione turistica volta spesso al consumo, più che all’equilibrata crescita dei territori. Cambiamenti climatici di più lunga durata (con l’innalzamento della soglia altimetrica dello zero) e eventi recenti come la pandemia, hanno messo in luce le debolezze di un sistema basato quasi esclusivamente su uno “sviluppo” monodirezionale, privo di retroterra consolidato e perciò dal carattere estremamente fragile - Policy and societal attitudes towards abandoned settlements in mountainous regions have been the subject of debate for many years now.
Silent transformations, the desertion of homes and landscapes at higher altitudes, the retreat of communities and jobs from the valleys, have shaped, and in some cases continue to shape, mountainous Alpine areas. Since the 1970s, for a number of specific sites, the cycle of abandonment has been replaced by the rapid development of ski resorts and, more generally, tourism that has favored consumerism over balanced growth. Climate change and recent events such as the pandemic, have exposed the vulnerabilities of an undiversified approach to “development”.
The mountain landscape is a system: one can reconstruct isolated hamlets and connect them to create artificial resorts, but this approach will not succeed in restoring a sense of community to these places.

ABBANDONO E RISIGNIFICAZIONE. PAESAGGI FORTIFICATI DELLA GRANDE GUERRA - ABANDON AND NEW MEANING: FORTIFIED LANDSCAPES OF WORLD WAR 1 / francesco collotti. - In: ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO. - ISSN 1125-0259. - STAMPA. - 42 - n.1 2021:(2021), pp. 86-90.

ABBANDONO E RISIGNIFICAZIONE. PAESAGGI FORTIFICATI DELLA GRANDE GUERRA - ABANDON AND NEW MEANING: FORTIFIED LANDSCAPES OF WORLD WAR 1

francesco collotti
2021

Abstract

Il tema dell’abbandono degli insediamenti umani tradizionali della montagna è oramai da molti anni al centro di una riflessione che, ancora prima di toccare i luoghi fisici, riguarda politiche e comportamenti di vasta portata. Le trasformazioni silenziose, l’abbandono di case e paesaggi in quota, il ritirarsi di comunità e di mestieri dalle valli, hanno segnato per un lungo periodo - e continuano in alcuni casi a segnare - le montagne dell’arco alpino. Per alcuni siti specifici, dalla seconda metà degli Anni Settanta, al ciclo dell’abbandono si è sostituito un veloce sviluppo che ha promosso soprattutto la monocoltura dello sci e, più in generale, una valorizzazione turistica volta spesso al consumo, più che all’equilibrata crescita dei territori. Cambiamenti climatici di più lunga durata (con l’innalzamento della soglia altimetrica dello zero) e eventi recenti come la pandemia, hanno messo in luce le debolezze di un sistema basato quasi esclusivamente su uno “sviluppo” monodirezionale, privo di retroterra consolidato e perciò dal carattere estremamente fragile - Policy and societal attitudes towards abandoned settlements in mountainous regions have been the subject of debate for many years now.
Silent transformations, the desertion of homes and landscapes at higher altitudes, the retreat of communities and jobs from the valleys, have shaped, and in some cases continue to shape, mountainous Alpine areas. Since the 1970s, for a number of specific sites, the cycle of abandonment has been replaced by the rapid development of ski resorts and, more generally, tourism that has favored consumerism over balanced growth. Climate change and recent events such as the pandemic, have exposed the vulnerabilities of an undiversified approach to “development”.
The mountain landscape is a system: one can reconstruct isolated hamlets and connect them to create artificial resorts, but this approach will not succeed in restoring a sense of community to these places.
2021
42 - n.1 2021
86
90
Goal 10: Reduced inequalities
francesco collotti
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