Quando si parla di hate speech, di violenza offline e online, ma anche di diritti civili e sociali, un’impostazione ricorrente, ma fondamentalmente fuorviante, è l’inevitabile contrapposizione tra “buoni” e “cattivi”. Chiaramente “noi” siamo i buoni, “loro” sono i cattivi. Funziona in tutte le direzioni: per chi era a favore del DDL Zan, i “cattivi” erano gli ostili a esso; per chi ritiene che l’interruzione volontaria di gravidanza sia omicidio, i “cattivi” sono i pro-choice. Il perenne tentativo di distanziarsi dalle persone che manifestano posizioni, atteggiamenti, comportamenti che si ritengono sbagliati può essere riportato allo schema tipico dell’othering, o alterizzazione: è più semplice individuare degli altri che sbagliano piuttosto che interrogarsi sui propri limiti, sui bias e pregiudizi inevitabili che, al contrario di quanto ci piace pensare, albergano in ogni persona (Faloppa, Gheno 2021, pp. 137-142). Nel momento in cui si individuano dei colpevoli altri-da-noi, dei nemici, ci si può sentire a posto con la propria coscienza.
Avere le parole è un diritto, non un privilegio / Vera Gheno. - STAMPA. - (2023), pp. 57-70.
Avere le parole è un diritto, non un privilegio
Vera Gheno
2023
Abstract
Quando si parla di hate speech, di violenza offline e online, ma anche di diritti civili e sociali, un’impostazione ricorrente, ma fondamentalmente fuorviante, è l’inevitabile contrapposizione tra “buoni” e “cattivi”. Chiaramente “noi” siamo i buoni, “loro” sono i cattivi. Funziona in tutte le direzioni: per chi era a favore del DDL Zan, i “cattivi” erano gli ostili a esso; per chi ritiene che l’interruzione volontaria di gravidanza sia omicidio, i “cattivi” sono i pro-choice. Il perenne tentativo di distanziarsi dalle persone che manifestano posizioni, atteggiamenti, comportamenti che si ritengono sbagliati può essere riportato allo schema tipico dell’othering, o alterizzazione: è più semplice individuare degli altri che sbagliano piuttosto che interrogarsi sui propri limiti, sui bias e pregiudizi inevitabili che, al contrario di quanto ci piace pensare, albergano in ogni persona (Faloppa, Gheno 2021, pp. 137-142). Nel momento in cui si individuano dei colpevoli altri-da-noi, dei nemici, ci si può sentire a posto con la propria coscienza.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.