Affettività attiviste. Cittadinanza, migrazioni ed etiche della cura

Ita Quali sono le trasformazioni affettive nella vita dei solidali verso i migranti? Quali sono le conseguenze intime e politiche di tali trasformazioni affettive? Questo lavoro risponde a queste domande tramite un ricco percorso di ricerca qualitativo composto da interviste, audio-diari e osservazione partecipante e non partecipante. Verrà messo in risalto come l’affettività sia costitutiva delle pratiche solidali e di cura che costituiscono i modi di essere e sentirsi cittadini. Attraverso un framework teorico comprendente sociologia delle emozioni, etica della cura e studi sulla cittadinanza, verrà analizzato ciò che le emozioni pragmaticamente fanno in termini di alterazione dei confini morali, politici e relazionali. Attraverso le esperienze dei solidali (attivisti, professionisti, persone che ospitano migranti in famiglia, membri di ONG, volontari, ex-migranti ecc.) verrà messo in evidenza come i confini tra intimo-estraneo, prossimo-distante e interno-esterno, siano molto più fluidi e instabili di quello che solitamente pensiamo. Le emozioni, in alcuni casi, possono manifestarsi come veri e propri atti di cittadinanza, in cui si “rompono” e si riconfigurano le coordinate politiche della vita quotidiana. Eng What are the affective transformations in the lives of those in solidarity with migrants? What are the intimate and political consequences of these affective transformations? This work answers these questions through a rich qualitative research path composed of interviews, audio-diaries and participant and non-participant observation. The work will analyze how affectivity is constitutive of solidarity and care practices that constitute the ways of being and feeling citizens. Through a theoretical framework including sociology of emotions, ethics of care and citizenship studies, the work will analyze what emotions do “pragmatically” in terms of altering moral, political, and relational boundaries. Through the experiences of the supporters (activists, professionals, people who host migrants at home, NGO members, volunteers, ex-migrants, etc.) it will be highlighted how the boundaries between intimate-stranger, close-distant and inside-outside, are much more fluid and unstable than we usually think. In some cases, emotions can manifest themselves as real acts of citizenship, in which the political coordinates of everyday life are "broken" and reconfigured.