La tesi si inserisce nel repertorio degli studi sul corpo nel campo urbanistico per fornire un contributo di tipo metodologico al settore. Il lavoro indaga il rapporto tra corpo e ambiente urbano, utilizzando il filtro del corpo come strumento di analisi e progetto dello spazio attraverso approcci artistico-performativi. Il presupposto iniziale è la denuncia dell’insufficiente considerazione del corpo in urbanistica e della sua scarsa dimestichezza con le questioni corporee, che inciderebbe sull’anestetizzazione dei paesaggi urbani. La tesi ipotizza che il contributo metodologico delle pratiche creative art-based e body-based possa colmare queste carenze, integrando gli strumenti più tecnici e tradizionali, e che possa contribuire alla risignificazione degli spazi. Il framework teorico supporta il ricorso al corpo come tramite per il progetto urbanistico con un approccio fortemente esperienziale e relazionale, declinato in chiave performativa. Con questa base e alla luce delle ipotesi fatte, vengono proposti dei casi studio che adottano metodi progettuali creativi e vengono sperimentate forme di analisi spaziale (particolarmente nella città brasiliana di Salvador) dal carattere empirico e corporeo. Per leggere i casi studio si ricorre a metodi di ricerca qualitativi, quello etnografico e quello autoetnografico, interrogando anche il posizionamento incorporato dell'autrice rispetto ai fenomeni urbani. I risultati della ricerca verificano, in generale, le ipotesi iniziali, confermando che la proposta di espandere le metodologie urbanistiche attraverso posture performative e body-based è una strada percorribile e integrabile con gli strumenti dell’urbanista, che può condurre a una comprensione empatica dei luoghi, alla costruzione di una memoria affettiva, di legami di familiarità con essi e alla creazione di relazioni comunitarie. Infine, le risposte finali precisano le ipotesi di partenza: gli approcci artistico-performativi si prestano a essere inseriti entro le cornici di processi partecipati e di media-lunga durata. Risulta fondamentale, parallelamente allo sviluppo di questi cantieri sperimentali, uno sforzo culturale ed epistemologico di riconsiderazione del corpo che dovrebbe iniziare dalla formazione accademica dei futuri progettisti. This thesis makes a methodological contribution to the urbanist field by approaching this discipline through the body. The work investigates the relationship between the body and the urban environment, using the filter of the body as a tool for analysing and designing space through artistic-performative approaches. It starts by criticising the inadequate consideration of the body in urban planning and urban planning’s unfamiliarity with body issues, something which could affect the anaesthetisation of urban landscapes. For these reasons, this research hypothesises that the methodological contribution of art-based and body-based creative practices can fill these gaps, complementing the more technical and traditional tools, and can contribute to transforming the meaning of spaces. The theoretical framework supports the use of the body as a medium for urban design with a strongly experiential and relational approach and this is made performative. Case studies are presented on the basis of the hypothesis that adopt creative design methods and experimental forms of spatial analysis (particularly those in the city of Salvador) with an empirical and corporeal character. Qualitative research methods, both ethnographic and autoethnographic, are used to read and interpret the case studies, as well as to question the author's embedded position in relation to urban phenomena. The research results verify the initial hypotheses, confirming that expanding urban planning methodologies through performative and body-based postures can lead to empathetic understanding, the construction of affective memories, bonds of familiarity with places and the creation of community relations. The final answers clarify the starting hypotheses: artistic-performative approaches are placed within the frames of participatory, medium-to-long-term processes. The development of these experimental sites is accompanied by a fundamental cultural and epistemological effort to reconsider the body. This should begin with the academic training of future designers.
Spazi umani e corpi urbani. Approcci artistico-performativi per una risignificazione dei luoghi dell'abitare / Gloria Calderone. - (2024).
Spazi umani e corpi urbani. Approcci artistico-performativi per una risignificazione dei luoghi dell'abitare
Gloria Calderone
2024
Abstract
La tesi si inserisce nel repertorio degli studi sul corpo nel campo urbanistico per fornire un contributo di tipo metodologico al settore. Il lavoro indaga il rapporto tra corpo e ambiente urbano, utilizzando il filtro del corpo come strumento di analisi e progetto dello spazio attraverso approcci artistico-performativi. Il presupposto iniziale è la denuncia dell’insufficiente considerazione del corpo in urbanistica e della sua scarsa dimestichezza con le questioni corporee, che inciderebbe sull’anestetizzazione dei paesaggi urbani. La tesi ipotizza che il contributo metodologico delle pratiche creative art-based e body-based possa colmare queste carenze, integrando gli strumenti più tecnici e tradizionali, e che possa contribuire alla risignificazione degli spazi. Il framework teorico supporta il ricorso al corpo come tramite per il progetto urbanistico con un approccio fortemente esperienziale e relazionale, declinato in chiave performativa. Con questa base e alla luce delle ipotesi fatte, vengono proposti dei casi studio che adottano metodi progettuali creativi e vengono sperimentate forme di analisi spaziale (particolarmente nella città brasiliana di Salvador) dal carattere empirico e corporeo. Per leggere i casi studio si ricorre a metodi di ricerca qualitativi, quello etnografico e quello autoetnografico, interrogando anche il posizionamento incorporato dell'autrice rispetto ai fenomeni urbani. I risultati della ricerca verificano, in generale, le ipotesi iniziali, confermando che la proposta di espandere le metodologie urbanistiche attraverso posture performative e body-based è una strada percorribile e integrabile con gli strumenti dell’urbanista, che può condurre a una comprensione empatica dei luoghi, alla costruzione di una memoria affettiva, di legami di familiarità con essi e alla creazione di relazioni comunitarie. Infine, le risposte finali precisano le ipotesi di partenza: gli approcci artistico-performativi si prestano a essere inseriti entro le cornici di processi partecipati e di media-lunga durata. Risulta fondamentale, parallelamente allo sviluppo di questi cantieri sperimentali, uno sforzo culturale ed epistemologico di riconsiderazione del corpo che dovrebbe iniziare dalla formazione accademica dei futuri progettisti. This thesis makes a methodological contribution to the urbanist field by approaching this discipline through the body. The work investigates the relationship between the body and the urban environment, using the filter of the body as a tool for analysing and designing space through artistic-performative approaches. It starts by criticising the inadequate consideration of the body in urban planning and urban planning’s unfamiliarity with body issues, something which could affect the anaesthetisation of urban landscapes. For these reasons, this research hypothesises that the methodological contribution of art-based and body-based creative practices can fill these gaps, complementing the more technical and traditional tools, and can contribute to transforming the meaning of spaces. The theoretical framework supports the use of the body as a medium for urban design with a strongly experiential and relational approach and this is made performative. Case studies are presented on the basis of the hypothesis that adopt creative design methods and experimental forms of spatial analysis (particularly those in the city of Salvador) with an empirical and corporeal character. Qualitative research methods, both ethnographic and autoethnographic, are used to read and interpret the case studies, as well as to question the author's embedded position in relation to urban phenomena. The research results verify the initial hypotheses, confirming that expanding urban planning methodologies through performative and body-based postures can lead to empathetic understanding, the construction of affective memories, bonds of familiarity with places and the creation of community relations. The final answers clarify the starting hypotheses: artistic-performative approaches are placed within the frames of participatory, medium-to-long-term processes. The development of these experimental sites is accompanied by a fundamental cultural and epistemological effort to reconsider the body. This should begin with the academic training of future designers.File | Dimensione | Formato | |
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