Il carteggio offre al lettore la viva memoria di un sodalizio particolarmente rilevante, non soltanto per le biografie dei due corrispondenti, ma anche per l’esperienza creativa di entrambi gli artisti. Il primo documento del carteggio, una lettera di Filippo de Pisis scritta di getto il 17 giugno 1926, in cui già si respira la stimolante aria di una Parigi «satura di pittura», palcoscenico delle giovanili scorribande dei due sodali, fissa in maniera incontrovertibile l’inizio di questa lunga amicizia. Molti i propositi, i progetti, gli intendimenti disseminati nel corso di decenni di scambio epistolare, tra i quali spiccano le richieste palazzeschiane relative alle dodici bramate tele dell’amico Pippo, amorevolmente collezionate, nel tempo, dallo scrittore fiorentino e oggi di proprietà dell’Università degli Studi di Firenze. L’insieme del carteggio mette altresì in evidenza la diversa fisionomia dei corrispondenti, che rende profondamente difformi la misura (12 missive dello scrittore, 57 del pittore) e lo stile: al riserbo e alla pacatezza di Palazzeschi si contrappongono l’esuberanza e l’impulsività della «farfalla» de Pisis. L’affettuosa e proficua relazione che lega i due intellettuali, originariamente patrocinata dalla generosità di Marino Moretti, sarà addirittura in grado di oltrepassare la triste soglia della dipartita depisisiana, occorsa a Milano il 2 aprile 1956. L’omaggio postumo intitolato Un poeta, redatto da Palazzeschi e edito all’interno del volume celebrativo Ricordo di de Pisis, si configura appunto quale doveroso omaggio dell’inseparabile Aldino alla memoria dell’appena scomparso «poeta-pittore», protagonista di una comune avventura umana e artistica.
Carteggio Filippo de Pisis-Aldo Palazzeschi (1926-1950) / Gianmarco Lovari. - STAMPA. - (2023).
Carteggio Filippo de Pisis-Aldo Palazzeschi (1926-1950)
Gianmarco Lovari
2023
Abstract
Il carteggio offre al lettore la viva memoria di un sodalizio particolarmente rilevante, non soltanto per le biografie dei due corrispondenti, ma anche per l’esperienza creativa di entrambi gli artisti. Il primo documento del carteggio, una lettera di Filippo de Pisis scritta di getto il 17 giugno 1926, in cui già si respira la stimolante aria di una Parigi «satura di pittura», palcoscenico delle giovanili scorribande dei due sodali, fissa in maniera incontrovertibile l’inizio di questa lunga amicizia. Molti i propositi, i progetti, gli intendimenti disseminati nel corso di decenni di scambio epistolare, tra i quali spiccano le richieste palazzeschiane relative alle dodici bramate tele dell’amico Pippo, amorevolmente collezionate, nel tempo, dallo scrittore fiorentino e oggi di proprietà dell’Università degli Studi di Firenze. L’insieme del carteggio mette altresì in evidenza la diversa fisionomia dei corrispondenti, che rende profondamente difformi la misura (12 missive dello scrittore, 57 del pittore) e lo stile: al riserbo e alla pacatezza di Palazzeschi si contrappongono l’esuberanza e l’impulsività della «farfalla» de Pisis. L’affettuosa e proficua relazione che lega i due intellettuali, originariamente patrocinata dalla generosità di Marino Moretti, sarà addirittura in grado di oltrepassare la triste soglia della dipartita depisisiana, occorsa a Milano il 2 aprile 1956. L’omaggio postumo intitolato Un poeta, redatto da Palazzeschi e edito all’interno del volume celebrativo Ricordo di de Pisis, si configura appunto quale doveroso omaggio dell’inseparabile Aldino alla memoria dell’appena scomparso «poeta-pittore», protagonista di una comune avventura umana e artistica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
CP_DePisis_Palazzeschi_Carteggio_pdf.pdf
accesso aperto
Descrizione: Carteggio de Pisis-Palazzeschi (1926-1950)
Tipologia:
Pdf editoriale (Version of record)
Licenza:
Tutti i diritti riservati
Dimensione
7.61 MB
Formato
Adobe PDF
|
7.61 MB | Adobe PDF |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.