(ITA) La tesi affronta la pianificazione preventiva e la progettazione tecnica della risposta abitativa post-disastro a fronte di sistemi antropici altamente vulnerabili e scarsamente adattivi esposti a crisi multiple, complesse e interconnesse. L’emergenza dovuta a eventi naturali distruttivi, che causano un’improvvisa esigenza di abitare transitorio, viene riletta alla luce dei paradigmi della resilienza urbana e sociale. Adottando un approccio inter-scalare, inter-disciplinare e inter-settoriale che pone in relazione rischi, comunità e circolarità, il lavoro esplora le sinergie tra gli impatti a lungo termine degli insediamenti emergenziali e i processi trasformativi in atto nei territori, superando il confine tra politiche ordinarie e straordinarie e sovrapponendo i fattori di vulnerabilità ambientale e marginalità socio-economica. La ricerca identifica come critiche le dimensioni del tempo e del processo: strutture e infrastrutture realizzate come temporanee, in mancanza di una programmazione dell'intero ciclo di vita, finiscono per permanere causando alterazioni irreversibili ai paesaggi e aggravando i divari preesistenti. Le ingenti risorse economiche e materiali impiegate si traducono in scarti socio-spaziali, testimoni del paradosso della “temporaneità permanente”. Il quadro analitico-conoscitivo è stato costruito tramite la revisione della letteratura, l’analisi comparativa di casi di studio internazionali e italiani, la partecipazione alla ricerca nazionale DCP-ReLUIS (2019-2021) e l’approfondita analisi sui territori del Centro Italia colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016, sviluppata rispetto a due prospettive di lettura complementari (urbanistico-territoriale e tecnico-procedurale) arricchite da uno sguardo dal basso maturato con le analisi sul campo. Con l’obiettivo di rafforzare la capacità di prevenzione delle aree a rischio, la tesi sviluppa metodi e strumenti per una programmazione ordinaria strategica della risposta emergenziale. Quanto proposto trova come premessa culturale la messa a punto di una matrice di scenari basata sui paradigmi del circular thinking che, ponendo il post-uso come input del progetto, identifica uno spettro di alternativi orizzonti temporali delle risposte post-emergenza coerenti con differenti quadri esigenziali dei contesti locali. La matrice è stata implementata come dispositivo operativo definendone il quadro metodologico e il modello processuale di riferimento e identificando i requisiti tecnico-progettuali per gli scenari. In ultima analisi, la tesi pone le basi teorico-metodologiche per (re)immaginare il progetto nei contesti di emergenza agendo su scale, tempi, risorse e attori, con il fine di (ri)significare l’abitare transitorio come bene collettivo a supporto delle capacità di resilienza ai disastri dei territori fragili. (EN) The thesis addresses the preventive planning and technical design of post-disaster housing response to highly vulnerable and poorly adaptive human systems exposed to multiple, complex and interconnected crises. The emergency due to destructive natural events, that cause a sudden need for transitional housing, is reinterpreted according to the paradigms of urban and social resilience. Adopting an inter-scalar, inter-disciplinary and inter-sectoral approach that links risks, communities and circularity, the research explores the synergies between the long-term impacts of emergency settlements and the ongoing transformative processes, overcoming the boundary between ordinary and extraordinary policies and overlapping the factors of environmental vulnerability and socio-economic marginality. The study identifies the dimensions of time and process as critical: structures and infrastructures built as temporary, lacking life-cycle planning, end up being permanent, leading to irreversible alterations to landscapes and worsening pre-existing disparities. The huge economic and material resources employed result in socio-spatial waste, witnessing the paradox of “permanent temporariness”. The analytical-conceptual framework is built through the literature review, the comparative analysis of international and Italian case studies, the participation in the DCP-ReLUIS national research (2019-2021) and the in-depth analysis of the territories of Central Italy affected by the 2009 and 2016 earthquakes, developed from two complementary interpretative perspectives (urban-planning-territorial and technical-procedural) enriched by a bottom-up view gained from field analyses. With the aim of strengthening the prevention capacity of areas at risk, the thesis develops methods and tools for an ordinary strategic planning of the emergency response. What is proposed finds its cultural premise in the development of a matrix of scenarios based on the paradigms of circular thinking, which places post-use as an input to the project, identifying a spectrum of alternative time horizons of post-emergency responses consistent with the different needs of local contexts. The matrix is implemented as an operational device by defining the methodological framework and process model of reference and identifying the technical and design requirements for the scenarios. Finally, the thesis provides the theoretical-methodological basis for (re)imagining the project in emergency contexts by acting on scales, times, resources and actors, with the aim of (re)signifying transitional housing as a collective good capable of supporting disaster resilience of fragile territories.
Strategic planning for post-disaster housing. Integrating emergency management and sustainable local development through circular design scenarios / Maria Vittoria Arnetoli. - (2024).
Strategic planning for post-disaster housing. Integrating emergency management and sustainable local development through circular design scenarios
Maria Vittoria Arnetoli
2024
Abstract
(ITA) La tesi affronta la pianificazione preventiva e la progettazione tecnica della risposta abitativa post-disastro a fronte di sistemi antropici altamente vulnerabili e scarsamente adattivi esposti a crisi multiple, complesse e interconnesse. L’emergenza dovuta a eventi naturali distruttivi, che causano un’improvvisa esigenza di abitare transitorio, viene riletta alla luce dei paradigmi della resilienza urbana e sociale. Adottando un approccio inter-scalare, inter-disciplinare e inter-settoriale che pone in relazione rischi, comunità e circolarità, il lavoro esplora le sinergie tra gli impatti a lungo termine degli insediamenti emergenziali e i processi trasformativi in atto nei territori, superando il confine tra politiche ordinarie e straordinarie e sovrapponendo i fattori di vulnerabilità ambientale e marginalità socio-economica. La ricerca identifica come critiche le dimensioni del tempo e del processo: strutture e infrastrutture realizzate come temporanee, in mancanza di una programmazione dell'intero ciclo di vita, finiscono per permanere causando alterazioni irreversibili ai paesaggi e aggravando i divari preesistenti. Le ingenti risorse economiche e materiali impiegate si traducono in scarti socio-spaziali, testimoni del paradosso della “temporaneità permanente”. Il quadro analitico-conoscitivo è stato costruito tramite la revisione della letteratura, l’analisi comparativa di casi di studio internazionali e italiani, la partecipazione alla ricerca nazionale DCP-ReLUIS (2019-2021) e l’approfondita analisi sui territori del Centro Italia colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016, sviluppata rispetto a due prospettive di lettura complementari (urbanistico-territoriale e tecnico-procedurale) arricchite da uno sguardo dal basso maturato con le analisi sul campo. Con l’obiettivo di rafforzare la capacità di prevenzione delle aree a rischio, la tesi sviluppa metodi e strumenti per una programmazione ordinaria strategica della risposta emergenziale. Quanto proposto trova come premessa culturale la messa a punto di una matrice di scenari basata sui paradigmi del circular thinking che, ponendo il post-uso come input del progetto, identifica uno spettro di alternativi orizzonti temporali delle risposte post-emergenza coerenti con differenti quadri esigenziali dei contesti locali. La matrice è stata implementata come dispositivo operativo definendone il quadro metodologico e il modello processuale di riferimento e identificando i requisiti tecnico-progettuali per gli scenari. In ultima analisi, la tesi pone le basi teorico-metodologiche per (re)immaginare il progetto nei contesti di emergenza agendo su scale, tempi, risorse e attori, con il fine di (ri)significare l’abitare transitorio come bene collettivo a supporto delle capacità di resilienza ai disastri dei territori fragili. (EN) The thesis addresses the preventive planning and technical design of post-disaster housing response to highly vulnerable and poorly adaptive human systems exposed to multiple, complex and interconnected crises. The emergency due to destructive natural events, that cause a sudden need for transitional housing, is reinterpreted according to the paradigms of urban and social resilience. Adopting an inter-scalar, inter-disciplinary and inter-sectoral approach that links risks, communities and circularity, the research explores the synergies between the long-term impacts of emergency settlements and the ongoing transformative processes, overcoming the boundary between ordinary and extraordinary policies and overlapping the factors of environmental vulnerability and socio-economic marginality. The study identifies the dimensions of time and process as critical: structures and infrastructures built as temporary, lacking life-cycle planning, end up being permanent, leading to irreversible alterations to landscapes and worsening pre-existing disparities. The huge economic and material resources employed result in socio-spatial waste, witnessing the paradox of “permanent temporariness”. The analytical-conceptual framework is built through the literature review, the comparative analysis of international and Italian case studies, the participation in the DCP-ReLUIS national research (2019-2021) and the in-depth analysis of the territories of Central Italy affected by the 2009 and 2016 earthquakes, developed from two complementary interpretative perspectives (urban-planning-territorial and technical-procedural) enriched by a bottom-up view gained from field analyses. With the aim of strengthening the prevention capacity of areas at risk, the thesis develops methods and tools for an ordinary strategic planning of the emergency response. What is proposed finds its cultural premise in the development of a matrix of scenarios based on the paradigms of circular thinking, which places post-use as an input to the project, identifying a spectrum of alternative time horizons of post-emergency responses consistent with the different needs of local contexts. The matrix is implemented as an operational device by defining the methodological framework and process model of reference and identifying the technical and design requirements for the scenarios. Finally, the thesis provides the theoretical-methodological basis for (re)imagining the project in emergency contexts by acting on scales, times, resources and actors, with the aim of (re)signifying transitional housing as a collective good capable of supporting disaster resilience of fragile territories.File | Dimensione | Formato | |
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