Quando, nel lontano 1973, l’Amministrazione Comunale di Lastra a Signa decise di portare avanti il progetto di Centro Sociale era ben consapevole di aver imboccato una strada nuova, di avere di fronte una sfida che richiedeva un impegno diverso dalla normale routine della gestione di una comune struttura. Infatti ciò che si stava realizzando era non solo una nuova struttura, ma una nuova idea di abitare, rivolta a una popolazione anziana fragile dal punto di vista socio-economico. Un’idea di abitare, e anche di assistere, basata non sulla costrizione (classico modello dei vecchi ospizi e delle più moderne residenze sanitarie assistenziali – RSA), ma sula libertà, sula adattabilità e sula condivisione. Le Amministrazioni Comunali che si sono succedute nel tempo hanno avuto sempre ben presente la portata di questa sfida e per questo hanno dedicato le migliori risorse per la gestione del Centro Sociale. Hanno anche deciso di rendere questo esperimento visibile dall’esterno e verificabile. Ne sono prova le molte pagine del registro di coloro che da varie regioni d’Italia e anche dall’estero sono venuti a visitarlo, e soprattutto le ricerche e le valutazioni che periodicamente sono state svolte da parte di équipe multidisciplinari. Ala fine la domanda era sempre la solita: può il Centro Sociale rappresentare un nuovo modello di residenzialità per anziani, una soluzione alternativa al modello “costrittivo” delle RSA?

Una ricerca sugli aspetti architettonici e urbanistici del Centro Sociale di Lastra a Signa / Corrado Marcetti, Jacopo Ammendola, Chiara Babetto, Benedetta Masiani,. - ELETTRONICO. - (2013), pp. 111-153.

Una ricerca sugli aspetti architettonici e urbanistici del Centro Sociale di Lastra a Signa.

Corrado Marcetti
;
Jacopo Ammendola
;
Chiara Babetto
;
Benedetta Masiani
2013

Abstract

Quando, nel lontano 1973, l’Amministrazione Comunale di Lastra a Signa decise di portare avanti il progetto di Centro Sociale era ben consapevole di aver imboccato una strada nuova, di avere di fronte una sfida che richiedeva un impegno diverso dalla normale routine della gestione di una comune struttura. Infatti ciò che si stava realizzando era non solo una nuova struttura, ma una nuova idea di abitare, rivolta a una popolazione anziana fragile dal punto di vista socio-economico. Un’idea di abitare, e anche di assistere, basata non sulla costrizione (classico modello dei vecchi ospizi e delle più moderne residenze sanitarie assistenziali – RSA), ma sula libertà, sula adattabilità e sula condivisione. Le Amministrazioni Comunali che si sono succedute nel tempo hanno avuto sempre ben presente la portata di questa sfida e per questo hanno dedicato le migliori risorse per la gestione del Centro Sociale. Hanno anche deciso di rendere questo esperimento visibile dall’esterno e verificabile. Ne sono prova le molte pagine del registro di coloro che da varie regioni d’Italia e anche dall’estero sono venuti a visitarlo, e soprattutto le ricerche e le valutazioni che periodicamente sono state svolte da parte di équipe multidisciplinari. Ala fine la domanda era sempre la solita: può il Centro Sociale rappresentare un nuovo modello di residenzialità per anziani, una soluzione alternativa al modello “costrittivo” delle RSA?
2013
Masso delle Fate
Laura Biagiotti, Gavino Maciocco
Il Centro Sociale di Lastra a Signa: la sfida continua
111
153
Corrado Marcetti, Jacopo Ammendola, Chiara Babetto, Benedetta Masiani,
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