Giovanni Faldella è stato un narratore, un romanziere e un giornalista. La personalità di Faldella, citata come una delle esperienze scapigliate di maggior rilievo si distingue anche per la straordinaria biografia che dalla città natia di Saluggia nel vercellese, lo condusse a Roma come deputato nel 1881 quindi come senatore del Regno a partire dal 25 ottobre 1896. Ormai da molti anni il nome di Faldella è stato associato a quello di Gianfranco Contini, primo e instancabile promotore della non troppo recente Faldella-Renaissance, e a quello di Carlo Emilio Gadda, che, proprio su riconoscimento di Contini, si pone come epigono dell’autore piemontese nel campo dell’espressionismo linguistico. A dispetto della varietà dei generi letterari sperimentati, i contributi della critica, intervallati da sporadiche riedizioni delle opere maggiori, hanno spesso prediletto lo studio della lingua e dello stile, della peculiare mescolanza linguistica faldelliana. Mentre per altri autori a vario titolo riconducibili all’area della Scapigliatura lombarda o piemontese esistono ricerche che hanno tentato di percorrere le coordinate biografiche e l’intera produzione, l’immagine di Giovanni Faldella è quella desumibile dalla ‘voce’ che lo riguarda nel Dizionario Biografico degli Italiani. Prendendo le mosse dagli studi fin qui compiuti, la ricerca mira a colmare questo vuoto. «È certo che la vita non spiega l’opera, ma è altrettanto certo che esse comunicano. La verità è che quell’opera […] esigeva quella vita» (M. Merleau-Ponty, Il dubbio di Cézanne, in ID., Senso e non senso, Milano, Il Saggiatore, 1962, p. 93). Cercare di rileggere le opere di Giovanni Faldella con piena coscienza storica ed intellettuale dell’uomo che le scrisse è sembrato essere un buon modo per restituire valore ad un autore che ha svolto un ruolo importante nel nostro Ottocento letterario. Il lavoro di ricerca aspira quindi a ricostruire analiticamente le varie fasi della lunga esistenza dello scrittore, attraverso uno studio a lui dedicato. Con l’obiettivo di dare un contributo di prima mano alla conoscenza della figura di Faldella sulla base della biografia ma anche della sistematica ricognizione di tutte le opere, nel tentativo di ripercorrere, in alcuni casi percorrere per la prima volta, e illuminare le coordinate biografiche e la galassia sconfinata degli scritti.

Il «mondo piccino» e i «libri grossi». Vita e opere di Giovanni Faldella (1846-1928) / camilla bencini. - (2024).

Il «mondo piccino» e i «libri grossi». Vita e opere di Giovanni Faldella (1846-1928)

camilla bencini
2024

Abstract

Giovanni Faldella è stato un narratore, un romanziere e un giornalista. La personalità di Faldella, citata come una delle esperienze scapigliate di maggior rilievo si distingue anche per la straordinaria biografia che dalla città natia di Saluggia nel vercellese, lo condusse a Roma come deputato nel 1881 quindi come senatore del Regno a partire dal 25 ottobre 1896. Ormai da molti anni il nome di Faldella è stato associato a quello di Gianfranco Contini, primo e instancabile promotore della non troppo recente Faldella-Renaissance, e a quello di Carlo Emilio Gadda, che, proprio su riconoscimento di Contini, si pone come epigono dell’autore piemontese nel campo dell’espressionismo linguistico. A dispetto della varietà dei generi letterari sperimentati, i contributi della critica, intervallati da sporadiche riedizioni delle opere maggiori, hanno spesso prediletto lo studio della lingua e dello stile, della peculiare mescolanza linguistica faldelliana. Mentre per altri autori a vario titolo riconducibili all’area della Scapigliatura lombarda o piemontese esistono ricerche che hanno tentato di percorrere le coordinate biografiche e l’intera produzione, l’immagine di Giovanni Faldella è quella desumibile dalla ‘voce’ che lo riguarda nel Dizionario Biografico degli Italiani. Prendendo le mosse dagli studi fin qui compiuti, la ricerca mira a colmare questo vuoto. «È certo che la vita non spiega l’opera, ma è altrettanto certo che esse comunicano. La verità è che quell’opera […] esigeva quella vita» (M. Merleau-Ponty, Il dubbio di Cézanne, in ID., Senso e non senso, Milano, Il Saggiatore, 1962, p. 93). Cercare di rileggere le opere di Giovanni Faldella con piena coscienza storica ed intellettuale dell’uomo che le scrisse è sembrato essere un buon modo per restituire valore ad un autore che ha svolto un ruolo importante nel nostro Ottocento letterario. Il lavoro di ricerca aspira quindi a ricostruire analiticamente le varie fasi della lunga esistenza dello scrittore, attraverso uno studio a lui dedicato. Con l’obiettivo di dare un contributo di prima mano alla conoscenza della figura di Faldella sulla base della biografia ma anche della sistematica ricognizione di tutte le opere, nel tentativo di ripercorrere, in alcuni casi percorrere per la prima volta, e illuminare le coordinate biografiche e la galassia sconfinata degli scritti.
2024
Anna Nozzoli, Francesca Castellano
camilla bencini
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Camilla Bencini, Il «mondo piccino» e i «libri grossi»..pdf

embargo fino al 22/05/2025

Tipologia: Pdf editoriale (Version of record)
Licenza: Open Access
Dimensione 2.25 MB
Formato Adobe PDF
2.25 MB Adobe PDF   Richiedi una copia

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1359133
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact