Oggetto dello studio è la produzione pittorica su tavola di soggetto agiografico iconico-narrativo in Toscana, tra la fine del XIII e l’inizio del XV secolo. Si fa cioè riferimento a manufatti pittorici che prevedono al centro la raffigurazione in scala monumentale del santo o beato dedicatario del dipinto, stante o seduto, e in posizione liminare, disposti su colonne laterali e eventualmente allineati sotto la figura centrale, episodi, intra vitam o post mortem, della parabola religiosa del protagonista. La delimitazione crono-geografica è quella che maggiormente permette di focalizzare l’attenzione sul contesto più significativo per la tipologia qui considerata, in termini di diffusione, fortuna e varietà. Si devono infatti ad artisti senesi, a partire dal terzo decennio del XIV secolo, le prime sperimentazioni morfologiche sulla pala agiografica iconico-narrativa di formato verticale, tradizionalmente eseguita su supporti lignei semplici, a partire dal monumento funebre per il beato Agostino Novello, composto dalla tavola di Simone Martini e da un sarcofago istoriato oggi perduto, fino alla pala di Umiltà da Faenza di Pietro Lorenzetti, la quale ripropone l’idea della disposizione delle storie a U attorno alla figura centrale presente nel complesso dedicato al beato agostiniano, tramite una soluzione fortemente innovativa, dal momento che innesta la tipologia di tradizione orientale della tavola agiografica di formato verticale su quella del polittico. La parte introduttiva della ricerca affronta l’origine e la diffusione della tipologia della tavola agiografica iconico-narrativa dipinta, seguendone lo sviluppo sia in Oriente che in Occidente e approfondendo il rapporto con le fonti agiografiche scritte. Lo studio procede poi con un inquadramento morfologico dell’evoluzione della tipologia in area toscana, studiando la diffusione delle tavole agiografiche iconico-narrative di formato orizzontale, tema strettamente connesso alla questione della collocazione della tavola rispetto all’altare, davanti o sopra la mensa, delle tavole di formato verticale e il loro legame con la devozione francescana, dei dipinti agiografici eseguiti su strutture complesse come quella del polittico. Questa sezione prevede poi lo studio delle tavole agiografiche iconico-narrative a noi pervenute in forma mutila, di quelle andate perdute, e di frammenti che potrebbero ipoteticamente aver fatto parte di un complesso agiografico. In seguito, si affronta l’esame delle tavole agiografiche iconico-narrative dal punto di vista dei programmi narrativi e del loro rapporto con le fonti scritte, e da quelli della destinazione, ruolo devozionale e committenza. In calce viene approfondita la categoria delle tavole agiografiche iconico-narrative destinate al culto dei santi novelli, focalizzando l’attenzione su tre casi studio, vale a dire le tavole agiografiche dedicate al beato Agostino Novello, al beato Andrea Gallerani, alla beata Umiltà da Faenza, tutte eseguite da pittori senesi. La parte centrale dell’elaborato è costituita dal catalogo di trentatré esemplari di tavole agiografiche iconico-narrative, intere, frammentarie o conosciute solo per via documentaria. Sono esclusi dipinti con cicli agiografici misti, e quelli rappresentanti cicli cristologici o mariani. A ogni tavola inclusa nel catalogo è dedicata una scheda di approfondimento nella quale si affrontano le vicende storiche e collezionistiche, l’analisi iconografica, lo studio delle condizioni conservative e l’anamnesi degli interventi di restauro, l’esame stilistico, la fortuna critica, la fortuna fotografica ed espositiva. Chiudono l’elaborato l’apparato bibliografico e quello iconografico.
Tavole agiografiche iconico-narrative in Toscana (fine XIII-inizio XV secolo) / Chiara Demaria. - (2023).
Tavole agiografiche iconico-narrative in Toscana (fine XIII-inizio XV secolo)
Chiara Demaria
2023
Abstract
Oggetto dello studio è la produzione pittorica su tavola di soggetto agiografico iconico-narrativo in Toscana, tra la fine del XIII e l’inizio del XV secolo. Si fa cioè riferimento a manufatti pittorici che prevedono al centro la raffigurazione in scala monumentale del santo o beato dedicatario del dipinto, stante o seduto, e in posizione liminare, disposti su colonne laterali e eventualmente allineati sotto la figura centrale, episodi, intra vitam o post mortem, della parabola religiosa del protagonista. La delimitazione crono-geografica è quella che maggiormente permette di focalizzare l’attenzione sul contesto più significativo per la tipologia qui considerata, in termini di diffusione, fortuna e varietà. Si devono infatti ad artisti senesi, a partire dal terzo decennio del XIV secolo, le prime sperimentazioni morfologiche sulla pala agiografica iconico-narrativa di formato verticale, tradizionalmente eseguita su supporti lignei semplici, a partire dal monumento funebre per il beato Agostino Novello, composto dalla tavola di Simone Martini e da un sarcofago istoriato oggi perduto, fino alla pala di Umiltà da Faenza di Pietro Lorenzetti, la quale ripropone l’idea della disposizione delle storie a U attorno alla figura centrale presente nel complesso dedicato al beato agostiniano, tramite una soluzione fortemente innovativa, dal momento che innesta la tipologia di tradizione orientale della tavola agiografica di formato verticale su quella del polittico. La parte introduttiva della ricerca affronta l’origine e la diffusione della tipologia della tavola agiografica iconico-narrativa dipinta, seguendone lo sviluppo sia in Oriente che in Occidente e approfondendo il rapporto con le fonti agiografiche scritte. Lo studio procede poi con un inquadramento morfologico dell’evoluzione della tipologia in area toscana, studiando la diffusione delle tavole agiografiche iconico-narrative di formato orizzontale, tema strettamente connesso alla questione della collocazione della tavola rispetto all’altare, davanti o sopra la mensa, delle tavole di formato verticale e il loro legame con la devozione francescana, dei dipinti agiografici eseguiti su strutture complesse come quella del polittico. Questa sezione prevede poi lo studio delle tavole agiografiche iconico-narrative a noi pervenute in forma mutila, di quelle andate perdute, e di frammenti che potrebbero ipoteticamente aver fatto parte di un complesso agiografico. In seguito, si affronta l’esame delle tavole agiografiche iconico-narrative dal punto di vista dei programmi narrativi e del loro rapporto con le fonti scritte, e da quelli della destinazione, ruolo devozionale e committenza. In calce viene approfondita la categoria delle tavole agiografiche iconico-narrative destinate al culto dei santi novelli, focalizzando l’attenzione su tre casi studio, vale a dire le tavole agiografiche dedicate al beato Agostino Novello, al beato Andrea Gallerani, alla beata Umiltà da Faenza, tutte eseguite da pittori senesi. La parte centrale dell’elaborato è costituita dal catalogo di trentatré esemplari di tavole agiografiche iconico-narrative, intere, frammentarie o conosciute solo per via documentaria. Sono esclusi dipinti con cicli agiografici misti, e quelli rappresentanti cicli cristologici o mariani. A ogni tavola inclusa nel catalogo è dedicata una scheda di approfondimento nella quale si affrontano le vicende storiche e collezionistiche, l’analisi iconografica, lo studio delle condizioni conservative e l’anamnesi degli interventi di restauro, l’esame stilistico, la fortuna critica, la fortuna fotografica ed espositiva. Chiudono l’elaborato l’apparato bibliografico e quello iconografico.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
C. Demaria_Tavole agiografiche.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Open Access
Dimensione
25.74 MB
Formato
Adobe PDF
|
25.74 MB | Adobe PDF |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.