La ricerca si interessa al sito archeologico – architettonico posto nell’antica città di Ashkelon (Ascalona o Scalona) individuato dalla letteratura di merito come chiesa di Santa Maria in Viridis. Una Missione Internazionale Archeologica Italiana, denominata AskGate, si è occupata e si sta occupando dal 2020 di rileggere e chiarire i ruoli di questa misteriosa architettura all’interno della città antica e come quest’ultima si relazioni con il suo territorio e l’esteso fronte mare che la caratterizza. Il lavoro, si muove all’interno della sperimentazione delle tecnologie digitali applicate al Cultural Heritage, conducendo consapevolmente una scelta dei mezzi più adatti in grado di garantire una comunicazione e disseminazione del sapere scientifico per tutti e non solo per lo studioso esperto del settore. In questo modo, la ricerca diventa uno strumento divulgativo affidabile dove il risultato è uno stato dell’arte ultimo di un sito che si offre alla verifica di tutti i dati accessibili e consultabili, ed al contempo fornisce delle informazioni interpretative puntando così a mettere il fruitore finale in una situazione consapevole attiva. Viene resa libera la possibilità di prendere coscienza di tutti gli strumenti utilizzati, le analisi effettuate e i risultati ottenuti, rispettando eticamente l’utente e strutturando una ricerca che fa spettacolo di per sé.
La santa Maria in Viridis di Ashkelon. I linguaggi della ricerca / Alessandra Vezzi. - (2024).
La santa Maria in Viridis di Ashkelon. I linguaggi della ricerca
Alessandra Vezzi
2024
Abstract
La ricerca si interessa al sito archeologico – architettonico posto nell’antica città di Ashkelon (Ascalona o Scalona) individuato dalla letteratura di merito come chiesa di Santa Maria in Viridis. Una Missione Internazionale Archeologica Italiana, denominata AskGate, si è occupata e si sta occupando dal 2020 di rileggere e chiarire i ruoli di questa misteriosa architettura all’interno della città antica e come quest’ultima si relazioni con il suo territorio e l’esteso fronte mare che la caratterizza. Il lavoro, si muove all’interno della sperimentazione delle tecnologie digitali applicate al Cultural Heritage, conducendo consapevolmente una scelta dei mezzi più adatti in grado di garantire una comunicazione e disseminazione del sapere scientifico per tutti e non solo per lo studioso esperto del settore. In questo modo, la ricerca diventa uno strumento divulgativo affidabile dove il risultato è uno stato dell’arte ultimo di un sito che si offre alla verifica di tutti i dati accessibili e consultabili, ed al contempo fornisce delle informazioni interpretative puntando così a mettere il fruitore finale in una situazione consapevole attiva. Viene resa libera la possibilità di prendere coscienza di tutti gli strumenti utilizzati, le analisi effettuate e i risultati ottenuti, rispettando eticamente l’utente e strutturando una ricerca che fa spettacolo di per sé.File | Dimensione | Formato | |
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