L'argento esposto all'atmosfera, in presenza di gas ossidanti e inquinanti a base di zolfo, con il tempo sviluppa una classica patina nero-bruna che altera significativamente le qualità estetiche degli oggetti realizzati con questo metallo nobile. Diversi fattori, come la composizione della lega, le tecniche di realizzazione, le finiture superficiali, gli ambienti di esposizione e i trattamenti di manutenzione e restauro nel tempo, possono contribuire alla formazione di prodotti di alterazione superficiale vari e distribuiti in modo eterogeneo, influendo negativamente sulla fruibilità delle opere. La pulitura dei manufatti artistici realizzati in leghe a base di argento ha l'obiettivo di limitare il più possibile il naturale deterioramento della materia. Questo processo viene tradizionalmente eseguito mediante tecniche meccaniche e/o chimiche che rimuovono lo strato superficiale alterato. In modo analogo, attraverso l’ablazione laser è possibile ridurre lo strato di materia alterata. Per limitare la perdita di materia costitutiva, possono essere impiegate altre tecnologie, come il plasma e i processi elettrochimici, che, agendo in senso opposto alle naturali reazioni di ossidazione, riducono i prodotti di corrosione nuovamente in argento metallico. Tuttavia, si tratta di metodologie ancora poco studiate, come nel caso del plasma, o difficilmente controllabili, come i processi elettrochimici mediante immersione. La penna elettrolitica Pleco rappresenta una nuova possibilità che, in modo locale e controllato, permette sia di caratterizzare la natura delle patine sia di pulire le superfici delle opere in base ai prodotti di alterazione presenti, ma manca di protocolli applicativi studiati e testati su casi reali. Questo progetto di ricerca si è posto l'obiettivo di studiare i processi di riduzione elettrolitici mediante Pleco, ottimizzare un protocollo analitico affinché i risultati ottenuti siano rappresentativi delle condizioni reali e tra di essi riproducibili, e di definire tutte le fasi necessarie affinché un restauratore possa eseguire in modo autonomo e sicuro la pulitura elettrochimica delle leghe a base di argento. Le ricerche e gli studi sono stati preliminarmente sviluppati su campioni in lega a base di argento, appositamente realizzati con composizione nota, con trattamenti superficiali specifici e invecchiati mediante processi artificiali ben determinati. La validazione degli studi preliminari è avvenuta su due casi studio: un bassorilievo raffigurante l’Ultima Cena, realizzato tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo dalla bottega orafa tedesca di Matthias Walbaum, e un rinfrescatoio realizzato nel 1810 da Giuseppe Valadier. Mediante la penna elettrolitica Pleco è stato possibile acquisire dati dalle patine di corrosione, mappare le disomogeneità superficiali, definire i parametri elettrolitici di pulitura in modo scientifico e, a seconda delle necessità, ridurre i prodotti di alterazione minimizzando la perdita di materia costitutiva originale. Alle tecniche analitiche e di pulitura convenzionali si affianca ora la penna elettrolitica Pleco, una nuova soluzione per il restauro e la conservazione ottimale dei manufatti in lega a base di argento.

D-pepAg – Determinazione dei parametri elettrolitici per la pulitura di manufatti in argento (Ag) / Nicola Ricotta. - (2024).

D-pepAg – Determinazione dei parametri elettrolitici per la pulitura di manufatti in argento (Ag)

Nicola Ricotta
2024

Abstract

L'argento esposto all'atmosfera, in presenza di gas ossidanti e inquinanti a base di zolfo, con il tempo sviluppa una classica patina nero-bruna che altera significativamente le qualità estetiche degli oggetti realizzati con questo metallo nobile. Diversi fattori, come la composizione della lega, le tecniche di realizzazione, le finiture superficiali, gli ambienti di esposizione e i trattamenti di manutenzione e restauro nel tempo, possono contribuire alla formazione di prodotti di alterazione superficiale vari e distribuiti in modo eterogeneo, influendo negativamente sulla fruibilità delle opere. La pulitura dei manufatti artistici realizzati in leghe a base di argento ha l'obiettivo di limitare il più possibile il naturale deterioramento della materia. Questo processo viene tradizionalmente eseguito mediante tecniche meccaniche e/o chimiche che rimuovono lo strato superficiale alterato. In modo analogo, attraverso l’ablazione laser è possibile ridurre lo strato di materia alterata. Per limitare la perdita di materia costitutiva, possono essere impiegate altre tecnologie, come il plasma e i processi elettrochimici, che, agendo in senso opposto alle naturali reazioni di ossidazione, riducono i prodotti di corrosione nuovamente in argento metallico. Tuttavia, si tratta di metodologie ancora poco studiate, come nel caso del plasma, o difficilmente controllabili, come i processi elettrochimici mediante immersione. La penna elettrolitica Pleco rappresenta una nuova possibilità che, in modo locale e controllato, permette sia di caratterizzare la natura delle patine sia di pulire le superfici delle opere in base ai prodotti di alterazione presenti, ma manca di protocolli applicativi studiati e testati su casi reali. Questo progetto di ricerca si è posto l'obiettivo di studiare i processi di riduzione elettrolitici mediante Pleco, ottimizzare un protocollo analitico affinché i risultati ottenuti siano rappresentativi delle condizioni reali e tra di essi riproducibili, e di definire tutte le fasi necessarie affinché un restauratore possa eseguire in modo autonomo e sicuro la pulitura elettrochimica delle leghe a base di argento. Le ricerche e gli studi sono stati preliminarmente sviluppati su campioni in lega a base di argento, appositamente realizzati con composizione nota, con trattamenti superficiali specifici e invecchiati mediante processi artificiali ben determinati. La validazione degli studi preliminari è avvenuta su due casi studio: un bassorilievo raffigurante l’Ultima Cena, realizzato tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo dalla bottega orafa tedesca di Matthias Walbaum, e un rinfrescatoio realizzato nel 1810 da Giuseppe Valadier. Mediante la penna elettrolitica Pleco è stato possibile acquisire dati dalle patine di corrosione, mappare le disomogeneità superficiali, definire i parametri elettrolitici di pulitura in modo scientifico e, a seconda delle necessità, ridurre i prodotti di alterazione minimizzando la perdita di materia costitutiva originale. Alle tecniche analitiche e di pulitura convenzionali si affianca ora la penna elettrolitica Pleco, una nuova soluzione per il restauro e la conservazione ottimale dei manufatti in lega a base di argento.
2024
Marco Ciatti, Mattia Patti
ITALIA
Nicola Ricotta
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