Premetto che questo mio scritto non ha e non vuole avere la pretesa di essere esaustivo, né tanto meno di essere un saggio, una “bustina di Minerva”, financo quello che in inglese la parola “report” restituisce priva di equivocazioni. È semplicemente la ricostru zione, la narrazione di un ragionamento e pensiero condiviso. Vedo e penso la Città Futura, come sistema vivente significante, una forma energetica e dinamica di un sistema complesso naturale. Da questa riflessione ha preso le mosse il Simposio “Sistema, Complessità e Natura Nuovi paradigmi per la progettazione energetica ambientale-urbana”.Ho organizzato e realizzato questo simposio per il Dottorato di Ricerca Urban Future Studies di Architettura, di cui faccio parte come membro docente e ufficialmente nel collegio, che ha avuto come coordi natore il Prof. Giuseppe De Luca, Direttore del Diparti mento di Architettura, ed attuale coordinatore il Prof. Gherardo Chirici del Dipartimento DAGRI, entrambi dell’Università degli Studi di Firenze. L’incontro ha avuto luogo presso la Fondazione Futuro delle Città di Firenze, il cui Direttore Scientifico è il Prof. Stefano Mancuso del DAGRI. Tengo molto a precisare che que sta narrazione vuole essere un gesto di riconoscenza, di ringraziamento, ma anche di intesa e di alleanza nei confronti del Prof. Stefano Mancuso che ci ha dato e ci dà la possibilità di aprire le nostre menti e la no stra ricerca ad esperienze inter- e trans-disciplinari, la possibilità di costruire rete di conoscenza. La città futura è, a mio avviso, un tessuto sistemico con linguaggio complesso, un sistema di informazioni trasmesse, comunicazione tra spazi, segni, funzio ni, elementi e fattori forti, quantitativi e qualitativi parimenti vitali. Ma proprio perché oggi dobbiamo affrontare il global warming e quindi tutto ciò che comporta, come la necessità di adattamento clima tico, la green energy transition, la green economy, la riduzione degli impatti ambientali e dei carichi an tropogenici, la sostenibilità energetico-ambientale, la protezione della natura e della salute nonché della biodiversità, etc. chiarire cosa sia veramente un siste ma e un approccio metodologico sistemico integrato, cosa comporti dal punto di vista della comprensione della natura e dell’interpretazione dei fenomeni ad essa connessi, credo sia un “must”, il passo fonda mentale per cambiare il nostro modo di porci/imporci sull’ambiente, ma anche di ragionare, pensare, agire e fare ricerca. Penso che la scienza e la ricerca debbano essere “ser vizievoli” cioè fornire un supporto fondamentale per la salute della natura e delle persone e quindi soste gno, riferimento cruciale per ogni azione sul territorio, sullo spazio e sull’ambiente.

“Sistema, Complessità e Natura. Nuovi paradigmi per la progettazione energetica ambientale-urbana” / Carla Balocco, Tessa Marzi, Franco Bagnoli, Brunella Casalini, Marco Maggesi, Francesco Grasso. - In: BOLLETTINO INGEGNERI. - ISSN 2035-2417. - STAMPA. - (2024), pp. 1-9.

“Sistema, Complessità e Natura. Nuovi paradigmi per la progettazione energetica ambientale-urbana”

Carla Balocco
;
Tessa Marzi;Franco Bagnoli;Brunella Casalini;Marco Maggesi;Francesco Grasso
2024

Abstract

Premetto che questo mio scritto non ha e non vuole avere la pretesa di essere esaustivo, né tanto meno di essere un saggio, una “bustina di Minerva”, financo quello che in inglese la parola “report” restituisce priva di equivocazioni. È semplicemente la ricostru zione, la narrazione di un ragionamento e pensiero condiviso. Vedo e penso la Città Futura, come sistema vivente significante, una forma energetica e dinamica di un sistema complesso naturale. Da questa riflessione ha preso le mosse il Simposio “Sistema, Complessità e Natura Nuovi paradigmi per la progettazione energetica ambientale-urbana”.Ho organizzato e realizzato questo simposio per il Dottorato di Ricerca Urban Future Studies di Architettura, di cui faccio parte come membro docente e ufficialmente nel collegio, che ha avuto come coordi natore il Prof. Giuseppe De Luca, Direttore del Diparti mento di Architettura, ed attuale coordinatore il Prof. Gherardo Chirici del Dipartimento DAGRI, entrambi dell’Università degli Studi di Firenze. L’incontro ha avuto luogo presso la Fondazione Futuro delle Città di Firenze, il cui Direttore Scientifico è il Prof. Stefano Mancuso del DAGRI. Tengo molto a precisare che que sta narrazione vuole essere un gesto di riconoscenza, di ringraziamento, ma anche di intesa e di alleanza nei confronti del Prof. Stefano Mancuso che ci ha dato e ci dà la possibilità di aprire le nostre menti e la no stra ricerca ad esperienze inter- e trans-disciplinari, la possibilità di costruire rete di conoscenza. La città futura è, a mio avviso, un tessuto sistemico con linguaggio complesso, un sistema di informazioni trasmesse, comunicazione tra spazi, segni, funzio ni, elementi e fattori forti, quantitativi e qualitativi parimenti vitali. Ma proprio perché oggi dobbiamo affrontare il global warming e quindi tutto ciò che comporta, come la necessità di adattamento clima tico, la green energy transition, la green economy, la riduzione degli impatti ambientali e dei carichi an tropogenici, la sostenibilità energetico-ambientale, la protezione della natura e della salute nonché della biodiversità, etc. chiarire cosa sia veramente un siste ma e un approccio metodologico sistemico integrato, cosa comporti dal punto di vista della comprensione della natura e dell’interpretazione dei fenomeni ad essa connessi, credo sia un “must”, il passo fonda mentale per cambiare il nostro modo di porci/imporci sull’ambiente, ma anche di ragionare, pensare, agire e fare ricerca. Penso che la scienza e la ricerca debbano essere “ser vizievoli” cioè fornire un supporto fondamentale per la salute della natura e delle persone e quindi soste gno, riferimento cruciale per ogni azione sul territorio, sullo spazio e sull’ambiente.
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Carla Balocco, Tessa Marzi, Franco Bagnoli, Brunella Casalini, Marco Maggesi, Francesco Grasso
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