La ricerca si fonda su un approccio interdisciplinare quanto al metodo e ai materiali. Verte sul rapporto tra i Sei personaggi in cerca d’autore nella sua evoluzione testuale e la fortuna del testo sulla scena, a partire dalle sue prima fasi fino al secondo dopoguerra e agli allestimenti della Compagnia dei Giovani diretta da Giorgio De Lullo e Romolo Valli. Lo scopo dello studio è l’analisi del testo nelle diverse edizioni a stampa in relazione alla sua destinazione teatrale: un testo, dunque, ‘in movimento’ perché nato per la scena, per cui l’azione teatrale diventa inevitabilmente storia del testo pirandelliano. Nella tesi vengono analizzate le edizioni del 1921, del 1923 e del 1925, congiuntamente alla Prefazione del 1927 e all’edizione definitiva del 1933. Ma si è portato lo sguardo anche ai contributi in questo senso offerti da alcune traduzioni straniere sempre nella relazione con specifiche rappresentazioni. Tali le modifiche riscontrabili nella traduzione in inglese di Edward Storer risalente al 1922 (e in elaborazioni successive negli Usa) e i passaggi discorsivi della versione francese approntata da Benjamin Crémieux nel 1923. Lo studio delle diverse edizioni, con la lettura critica delle correzioni al testo apportate dal drammaturgo, viene in sostanza messo in relazione ai giudizi formulati in Italia e nei paesi stranieri dove la commedia di Pirandello è stata rappresentata. Un’indagine, quella che qui si presenta, condotta alla luce di un orizzonte culturale italiano e europeo, attenta ai processi del confronto e della ricezione. L’indagine ha anche riguardato parzialmente le scenografie e i costumi, entro un metodo di valutazione dei materiali teatrali oggi al centro dei Cultural Studies. Questo nella logica di un rapporto con i diversi pubblici, quello italiano in primo luogo ma poi l’inglese, il francese e lo statunitense; e di valutazione di cambiamenti che hanno investito la funzione estetica della rappresentazione, per questo messi in connessione con le recensioni originali del tempo. La ricerca si è svolta sistematicamente attraverso la raccolta di materiali inediti o sparsi. Si è ritenuto di dover praticare una ricognizione dettagliata sulle rappresentazioni del biennio 1921-1922 nei teatri di diverse città (Roma, Bologna, Brescia, Genova, Torino, Venezia e Buenos Aires), accompagnandola con i profili professionali di Dario Niccodemi e Vera Vergani (relativamente alle tournées dal ’21 al ’24), e poi con quelli di Marta Abba, Lamberto Picasso, Camillo Pilotto e Uberto Palmarini (la cosiddetta Compagnia d’Arte che divenne nel 1927 la Compagnia del Teatro Argentina). Lo studio delle sensibilità espressive degli attori è parso di qualche rilievo per indagare le ragioni anche delle variazioni del testo in rapporto a una sua interpretazione che tendeva inevitabilmente a mutare, dato il carattere aperto e sperimentale dell’opera pirandelliana. I materiali testuali ed extratestuali sono stati utilizzati in chiave estensiva, investigando un’ampia documentazione conservata in Archivi, Biblioteche e Emeroteche: recensioni delle diverse rappresentazioni, materiali di scena, costumi, e poi accessori, mobili, utilizzo delle luci. Tutto quanto ha contribuito a fornire elementi utili alla comprensione della evoluzione del testo. Per ognuna delle rappresentazioni sulle quali mi sono soffermato ho recuperato materiali in italiano o in lingua straniera e un corredo di immagini. Questo anche nell’intento di realizzare due corpose e utili Appendici per documentare la presenza dei Sei personaggi sulla scena, dal 1905 al giorno d’oggi. La specificità della ricerca è nel confronto costante tra i Sei personaggi in cerca d’autore indagato nelle sue componenti testuali e il suo tradursi sulla scena, dove si realizzano e sviluppano alcune delle sue componenti. In questo senso l’orizzonte critico adottato è quello estensivamente comparatistico, che nondimeno si appoggia su metodologie quali la Ricezione, l’Analisi del discorso teatrale letto nelle sue peculiari strategie e quella branca degli Studi Culturali che concerne la Stage Theory, la Storia del Teatro ed i Fashion Studies. Non senza che manchi una lettura simbolica così della scenografia come dei costumi di scena. Il richiamo costante è infine a un testo che, in conformità alla poetica pirandelliana, si realizza in quanto tale in palcoscenico e la cui interpretazione nell’ambito della messa in scena procede attraverso paratesti ed epitesti.
I "Sei personaggi" in scena (1921-1933). Il testo attraverso le rappresentazioni / Andrea Carnevali. - (2024).
I "Sei personaggi" in scena (1921-1933). Il testo attraverso le rappresentazioni
Andrea Carnevali
2024
Abstract
La ricerca si fonda su un approccio interdisciplinare quanto al metodo e ai materiali. Verte sul rapporto tra i Sei personaggi in cerca d’autore nella sua evoluzione testuale e la fortuna del testo sulla scena, a partire dalle sue prima fasi fino al secondo dopoguerra e agli allestimenti della Compagnia dei Giovani diretta da Giorgio De Lullo e Romolo Valli. Lo scopo dello studio è l’analisi del testo nelle diverse edizioni a stampa in relazione alla sua destinazione teatrale: un testo, dunque, ‘in movimento’ perché nato per la scena, per cui l’azione teatrale diventa inevitabilmente storia del testo pirandelliano. Nella tesi vengono analizzate le edizioni del 1921, del 1923 e del 1925, congiuntamente alla Prefazione del 1927 e all’edizione definitiva del 1933. Ma si è portato lo sguardo anche ai contributi in questo senso offerti da alcune traduzioni straniere sempre nella relazione con specifiche rappresentazioni. Tali le modifiche riscontrabili nella traduzione in inglese di Edward Storer risalente al 1922 (e in elaborazioni successive negli Usa) e i passaggi discorsivi della versione francese approntata da Benjamin Crémieux nel 1923. Lo studio delle diverse edizioni, con la lettura critica delle correzioni al testo apportate dal drammaturgo, viene in sostanza messo in relazione ai giudizi formulati in Italia e nei paesi stranieri dove la commedia di Pirandello è stata rappresentata. Un’indagine, quella che qui si presenta, condotta alla luce di un orizzonte culturale italiano e europeo, attenta ai processi del confronto e della ricezione. L’indagine ha anche riguardato parzialmente le scenografie e i costumi, entro un metodo di valutazione dei materiali teatrali oggi al centro dei Cultural Studies. Questo nella logica di un rapporto con i diversi pubblici, quello italiano in primo luogo ma poi l’inglese, il francese e lo statunitense; e di valutazione di cambiamenti che hanno investito la funzione estetica della rappresentazione, per questo messi in connessione con le recensioni originali del tempo. La ricerca si è svolta sistematicamente attraverso la raccolta di materiali inediti o sparsi. Si è ritenuto di dover praticare una ricognizione dettagliata sulle rappresentazioni del biennio 1921-1922 nei teatri di diverse città (Roma, Bologna, Brescia, Genova, Torino, Venezia e Buenos Aires), accompagnandola con i profili professionali di Dario Niccodemi e Vera Vergani (relativamente alle tournées dal ’21 al ’24), e poi con quelli di Marta Abba, Lamberto Picasso, Camillo Pilotto e Uberto Palmarini (la cosiddetta Compagnia d’Arte che divenne nel 1927 la Compagnia del Teatro Argentina). Lo studio delle sensibilità espressive degli attori è parso di qualche rilievo per indagare le ragioni anche delle variazioni del testo in rapporto a una sua interpretazione che tendeva inevitabilmente a mutare, dato il carattere aperto e sperimentale dell’opera pirandelliana. I materiali testuali ed extratestuali sono stati utilizzati in chiave estensiva, investigando un’ampia documentazione conservata in Archivi, Biblioteche e Emeroteche: recensioni delle diverse rappresentazioni, materiali di scena, costumi, e poi accessori, mobili, utilizzo delle luci. Tutto quanto ha contribuito a fornire elementi utili alla comprensione della evoluzione del testo. Per ognuna delle rappresentazioni sulle quali mi sono soffermato ho recuperato materiali in italiano o in lingua straniera e un corredo di immagini. Questo anche nell’intento di realizzare due corpose e utili Appendici per documentare la presenza dei Sei personaggi sulla scena, dal 1905 al giorno d’oggi. La specificità della ricerca è nel confronto costante tra i Sei personaggi in cerca d’autore indagato nelle sue componenti testuali e il suo tradursi sulla scena, dove si realizzano e sviluppano alcune delle sue componenti. In questo senso l’orizzonte critico adottato è quello estensivamente comparatistico, che nondimeno si appoggia su metodologie quali la Ricezione, l’Analisi del discorso teatrale letto nelle sue peculiari strategie e quella branca degli Studi Culturali che concerne la Stage Theory, la Storia del Teatro ed i Fashion Studies. Non senza che manchi una lettura simbolica così della scenografia come dei costumi di scena. Il richiamo costante è infine a un testo che, in conformità alla poetica pirandelliana, si realizza in quanto tale in palcoscenico e la cui interpretazione nell’ambito della messa in scena procede attraverso paratesti ed epitesti.File | Dimensione | Formato | |
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