Dalla metà degli anni sessanta in poi, la sfida posta al cinema dal capolavoro di Marcel Proust Alla ricerca del tempo perduto è stata raccolta da personalità artistiche quali Ennio Flaiano, Harold Pinter, Luchino Visconti e Joseph Losey: l’avventuroso progetto produttivo che li ha visti protagonisti ha avuto termine solo nel 1984 con Un amour de Swann di Volker Schlöndorff. Bisogna però attendere la fine del secolo scorso perché i film di Raoul Ruiz (Le temps retrouvé, 1999) e Chantal Akerman (La captive, 2000) trasferiscano al cinema gli elementi più profondi dell’opera proustiana, senza perderne né sottigliezza né impatto poetico. Un più diffuso ‘effetto Proust’ è stato del resto tanto incisivo e duraturo da spingere un regista raffinato come Fabio Carpi oppure artisti dell’avanguardia contemporanea come Jon Jost e Percy Adlon a misurarsi, secondo modi di lettura differenti, con un classico della letteratura del Novecento la cui vitalità appare inesausta. Al cinema con Proust, incrociando gli strumenti della comparatistica con i metodi dell’analisi del film, propone uno studio storico e teorico sulla capacità del cinema di confrontarsi con la Recherche e di assorbirne la lezione narrativa ed estetica.

Al cinema con Proust / MASECCHIA, ANNA. - (2008).

Al cinema con Proust

MASECCHIA, ANNA
2008

Abstract

Dalla metà degli anni sessanta in poi, la sfida posta al cinema dal capolavoro di Marcel Proust Alla ricerca del tempo perduto è stata raccolta da personalità artistiche quali Ennio Flaiano, Harold Pinter, Luchino Visconti e Joseph Losey: l’avventuroso progetto produttivo che li ha visti protagonisti ha avuto termine solo nel 1984 con Un amour de Swann di Volker Schlöndorff. Bisogna però attendere la fine del secolo scorso perché i film di Raoul Ruiz (Le temps retrouvé, 1999) e Chantal Akerman (La captive, 2000) trasferiscano al cinema gli elementi più profondi dell’opera proustiana, senza perderne né sottigliezza né impatto poetico. Un più diffuso ‘effetto Proust’ è stato del resto tanto incisivo e duraturo da spingere un regista raffinato come Fabio Carpi oppure artisti dell’avanguardia contemporanea come Jon Jost e Percy Adlon a misurarsi, secondo modi di lettura differenti, con un classico della letteratura del Novecento la cui vitalità appare inesausta. Al cinema con Proust, incrociando gli strumenti della comparatistica con i metodi dell’analisi del film, propone uno studio storico e teorico sulla capacità del cinema di confrontarsi con la Recherche e di assorbirne la lezione narrativa ed estetica.
2008
Marsilio
VENEZIA
978-88-317-9674-3
MASECCHIA, ANNA
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