Lo studio, muovendo dalla constatazione dell’ampia diffusione dell’utilizzo delle piattaforme sociali nella nostra società, analizza i rapporti intercorrenti fra il social networking del lavoratore e il rapporto di lavoro subordinato, esaminando i limiti che l’ordinamento frappone a tale attività e le differenti tecniche utilizzate dal legislatore per tutelare il dipendente-utente dei social network. In particolare, vengono indagati, sposando una logica di stretta complementarità fra la normativa in materia di privacy e la prospettiva propria del diritto del lavoro: il diritto alla riservatezza del lavoratore e alla protezione delle informazioni che lo riguardano e che sono reperibili sui social; i divieti di indagini datoriali sulle opinioni personali del dipendente esternate attraverso i social; i limiti all’esercizio del potere datoriale di controllo a distanza del lavoratore fondato su informazioni raccolte tramite i social; la rilevanza disciplinare del social networking del dipendente, con specifico riferimento al cyberslacking, al diritto di critica esercitato via social e alle condotte extralavorative rese pubbliche attraverso i social. Obiettivo della ricerca è verificare se, e in che misura, le tecniche individuate sono in grado di fare adeguatamente fronte ai bisogni di tutela, tradizionali e nuovi, che il social networking del lavoratore fa emergere.
Il social networking del lavoratore. Limiti e tecniche di tutela / W. Chiaromonte. - STAMPA. - (2024), pp. 1-230.
Il social networking del lavoratore. Limiti e tecniche di tutela
W. Chiaromonte
2024
Abstract
Lo studio, muovendo dalla constatazione dell’ampia diffusione dell’utilizzo delle piattaforme sociali nella nostra società, analizza i rapporti intercorrenti fra il social networking del lavoratore e il rapporto di lavoro subordinato, esaminando i limiti che l’ordinamento frappone a tale attività e le differenti tecniche utilizzate dal legislatore per tutelare il dipendente-utente dei social network. In particolare, vengono indagati, sposando una logica di stretta complementarità fra la normativa in materia di privacy e la prospettiva propria del diritto del lavoro: il diritto alla riservatezza del lavoratore e alla protezione delle informazioni che lo riguardano e che sono reperibili sui social; i divieti di indagini datoriali sulle opinioni personali del dipendente esternate attraverso i social; i limiti all’esercizio del potere datoriale di controllo a distanza del lavoratore fondato su informazioni raccolte tramite i social; la rilevanza disciplinare del social networking del dipendente, con specifico riferimento al cyberslacking, al diritto di critica esercitato via social e alle condotte extralavorative rese pubbliche attraverso i social. Obiettivo della ricerca è verificare se, e in che misura, le tecniche individuate sono in grado di fare adeguatamente fronte ai bisogni di tutela, tradizionali e nuovi, che il social networking del lavoratore fa emergere.File | Dimensione | Formato | |
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