Il saggio analizza le strategie adottate degli Operai (il comitato direttivo dell'Opera di Santa Maria del Fiore) di fronte alle criticità che investirono la città di Firenze e, conseguentemente, l'ente che gestiva i cantieri della cattedrale e di altre opere pubbliche, nella seconda metà del Trecento. In particolare, il contributo esamina alcune decisioni prese dagli Operai negli anni 1353-1382 per far fronte a una disponibilità di fondi ritenuta insufficiente a proseguire i lavori alla cattedrale. Esse andarono in due direzioni. La prima - la più praticata - era chiedere al Comune di Firenze un aumento dei finanziamenti, che erano legati alle entrate fiscali dello stesso comune. La seconda, più rara, era contenere il numero e i salari dei lavoranti; tuttavia, la prima era un'operazione che veniva compiuta anche in base alle necessità costruttive (non solo finanziarie) e nell'ambito di una serie di aggiustamenti della quantità di lavoranti salariati, periodo per periodo, che però erano più spesso al rialzo; il contenimento dei salari fu invece rarissimo e fu concordato con i lavoranti stessi, ai quali si chiese un "sacrificio" in cambio della possibilità (anche se non espressa) di continuare a lavorare a lungo nei cantieri dell'Opera

«Vogliendo il decto lavorio seguire»: l’Opera di Santa Maria del Fiore e i suoi lavoranti davanti alle crisi (1353-1382) / P. Terenzi. - ELETTRONICO. - 15:(2024), pp. 67-88.

«Vogliendo il decto lavorio seguire»: l’Opera di Santa Maria del Fiore e i suoi lavoranti davanti alle crisi (1353-1382)

Pierluigi Terenzi
2024

Abstract

Il saggio analizza le strategie adottate degli Operai (il comitato direttivo dell'Opera di Santa Maria del Fiore) di fronte alle criticità che investirono la città di Firenze e, conseguentemente, l'ente che gestiva i cantieri della cattedrale e di altre opere pubbliche, nella seconda metà del Trecento. In particolare, il contributo esamina alcune decisioni prese dagli Operai negli anni 1353-1382 per far fronte a una disponibilità di fondi ritenuta insufficiente a proseguire i lavori alla cattedrale. Esse andarono in due direzioni. La prima - la più praticata - era chiedere al Comune di Firenze un aumento dei finanziamenti, che erano legati alle entrate fiscali dello stesso comune. La seconda, più rara, era contenere il numero e i salari dei lavoranti; tuttavia, la prima era un'operazione che veniva compiuta anche in base alle necessità costruttive (non solo finanziarie) e nell'ambito di una serie di aggiustamenti della quantità di lavoranti salariati, periodo per periodo, che però erano più spesso al rialzo; il contenimento dei salari fu invece rarissimo e fu concordato con i lavoranti stessi, ai quali si chiese un "sacrificio" in cambio della possibilità (anche se non espressa) di continuare a lavorare a lungo nei cantieri dell'Opera
2024
Edifir
P. Terenzi, M. Bellucci (a cura di)
I cantieri pubblici dopo la Peste nera. Lavoro, accountability e impatto sociale (secoli XIV-XV)
67
88
P. Terenzi
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