Tra le terapie ausiliari per la Sindrome di Rett la musicoterapia riveste un ruolo importante in quanto oltre ad essere un importante supporto educativo è anche una fonte di gioia e benessere. La musica promuove una relazione tra terapeuta e paziente basata sulla comunicazione non-verbale e mira a favorire la la produzione spontanea di suoni, come la vocalizzazione, e di movimenti associati ad un ritmo condiviso. Tuttavia, possiamo distinguere due tipologie di intervento musicoterapico: la metodologia basata sull’ improvvisazione di musica attiva, ovvero la produzione libera e spontanea di suoni; e la musicoterapia cosiddetta recettiva, ovvero l’utilizzo di suoni, musiche e vibrazioni, principalmente a basse frequenze, volte a stimolare una determinata reazione nell’individuo che, comunque, non si trova in uno stato di passività. Mentre la prima tecnica mira a favorire la produzione spontanea di suoni ed è incentrata sulla relazione con il terapeuta o con il gruppo, la seconda tecnica si serve di strumenti vibroacustici per favorire la distensione dell’apparato neuro siologico. Un metodo recettivo usato per la Sindrome di Rett è la terapia vibroacustica basata su suoni a basse frequenze (Bergström-Isacsson, et al., 2007; Hooper, 2002; Skille, 1991; Wigram, 1996; Wigram & Dileo, 1997a). La scelta della musica è molto importante e anche se di solito viene utilizzata una musica rilassante e profonda, per alcuni individui può essere più importante la scelta di un genere più familiare. Il massaggio sonoro a basse frequenze si propone di rilassare bambini con gravi disabilità anche passando per una riduzione del tono muscolare attraverso le vibrazioni. Nel dettaglio la terapia vibroacustica utilizzata a livello clinico si serve di un suono a bassa frequenza tra 20Hz-70H. Come abbiamo potuto osservare dalle esperienze sperimentali applicate presso il Centro Zahrada di Praga, la stimolazione vibroacustica e l’utilizzo di strumenti musicali come il pianoforte e il letto armonico hanno permesso di controllare in modo e cace lo stato di ansia e agitazione causato dalla malattia. Di conseguenza si è potuto assistere ad una riduzione notevole degli spasmi muscolari e della stereotipia chiamata “hand-washing”.
Music and Rett Syndrome. Active and Receptive Tecniques of Music Therapy for Neurological Disorders / maienza matteo. - STAMPA. - (2018), pp. 14-15. (Intervento presentato al convegno Voci e Suoni (di dentro e di fuori) tenutosi a Auditorium del Conservatorio Cesare Pollini di Padova nel 12-14 ottobre).
Music and Rett Syndrome. Active and Receptive Tecniques of Music Therapy for Neurological Disorders
maienza matteo
2018
Abstract
Tra le terapie ausiliari per la Sindrome di Rett la musicoterapia riveste un ruolo importante in quanto oltre ad essere un importante supporto educativo è anche una fonte di gioia e benessere. La musica promuove una relazione tra terapeuta e paziente basata sulla comunicazione non-verbale e mira a favorire la la produzione spontanea di suoni, come la vocalizzazione, e di movimenti associati ad un ritmo condiviso. Tuttavia, possiamo distinguere due tipologie di intervento musicoterapico: la metodologia basata sull’ improvvisazione di musica attiva, ovvero la produzione libera e spontanea di suoni; e la musicoterapia cosiddetta recettiva, ovvero l’utilizzo di suoni, musiche e vibrazioni, principalmente a basse frequenze, volte a stimolare una determinata reazione nell’individuo che, comunque, non si trova in uno stato di passività. Mentre la prima tecnica mira a favorire la produzione spontanea di suoni ed è incentrata sulla relazione con il terapeuta o con il gruppo, la seconda tecnica si serve di strumenti vibroacustici per favorire la distensione dell’apparato neuro siologico. Un metodo recettivo usato per la Sindrome di Rett è la terapia vibroacustica basata su suoni a basse frequenze (Bergström-Isacsson, et al., 2007; Hooper, 2002; Skille, 1991; Wigram, 1996; Wigram & Dileo, 1997a). La scelta della musica è molto importante e anche se di solito viene utilizzata una musica rilassante e profonda, per alcuni individui può essere più importante la scelta di un genere più familiare. Il massaggio sonoro a basse frequenze si propone di rilassare bambini con gravi disabilità anche passando per una riduzione del tono muscolare attraverso le vibrazioni. Nel dettaglio la terapia vibroacustica utilizzata a livello clinico si serve di un suono a bassa frequenza tra 20Hz-70H. Come abbiamo potuto osservare dalle esperienze sperimentali applicate presso il Centro Zahrada di Praga, la stimolazione vibroacustica e l’utilizzo di strumenti musicali come il pianoforte e il letto armonico hanno permesso di controllare in modo e cace lo stato di ansia e agitazione causato dalla malattia. Di conseguenza si è potuto assistere ad una riduzione notevole degli spasmi muscolari e della stereotipia chiamata “hand-washing”.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.