Le categorie critiche di “Rinascimento umbratile” di Roberto Longhi e di “Pseudo-Rinascimento” di Federico Zeri hanno tra le figure chiave quella di Bartolomeo di Tommaso da Foligno, pittore ampiamente documentato dal 1425 al 1453 in diverse località del centro Italia. La presente ricerca intende proporre nuove coordinate per lo studio di questo artista, per rivalutarne il ruolo storicamente così importante nella pittura del Quattrocento in Italia centrale, e sfruttare il suo percorso, da Cesena a Roma e passando per diversi centri tra Adriatico e Appennino, come osservatorio privilegiato per una ricognizione complessiva della cultura figurativa del suo tempo. Dopo un riepilogo della vicenda critica di Bartolomeo di Tommaso, si ripercorreranno le sue attestazioni documentarie, relative sia a vicende personali sia alla sua attività professionale. Il fulcro del lavoro consiste nella revisione del catalogo del pittore, basato principalmente sull’analisi stilistica delle opere a confronto coi documenti, rivedendo, in certi casi, le cronologie invalse finora, con digressioni sui contesti. Seguendo il percorso del nostro, si prenderà spunto per affondi sugli episodi pittorici nel secondo e terzo quarto del secolo nelle aree in cui si trovò a lavorare, specialmente Marche e Umbria, rileggendo la produzione di alcuni artisti che reagiscono al linguaggio di Bartolomeo, a metà tra tardogotico e rinascimento, sconfinando anche in territorio abruzzese e laziale. Si proporranno dunque approfondimenti monografici su alcuni artisti, mettendo a punto, anche in questo caso, cataloghi e cronologie. Questa visione d’insieme offre, infine, l’opportunità di affrontare un argomento parallelo, quello legato alle tipologie delle pale d’altare. La varietà delle opere su tavola di Bartolomeo di Tommaso e dei pittori della sua cerchia permette di elaborare tentativi di ricomposizione di complessi smembrati, nonché di condurre un’analisi trasversale sulle forme delle ancone nell’area tra Adriatico e Appennino nel Quattrocento, individuando modelli e irregolarità.
Bartolomeo di Tommaso da Foligno, pittore itinerante tra gotico e rinascimento. Aspetti e problemi della pittura del Quattrocento tra Adriatico e Appennino / Giulia Spina. - (2024).
Bartolomeo di Tommaso da Foligno, pittore itinerante tra gotico e rinascimento. Aspetti e problemi della pittura del Quattrocento tra Adriatico e Appennino.
Giulia Spina
2024
Abstract
Le categorie critiche di “Rinascimento umbratile” di Roberto Longhi e di “Pseudo-Rinascimento” di Federico Zeri hanno tra le figure chiave quella di Bartolomeo di Tommaso da Foligno, pittore ampiamente documentato dal 1425 al 1453 in diverse località del centro Italia. La presente ricerca intende proporre nuove coordinate per lo studio di questo artista, per rivalutarne il ruolo storicamente così importante nella pittura del Quattrocento in Italia centrale, e sfruttare il suo percorso, da Cesena a Roma e passando per diversi centri tra Adriatico e Appennino, come osservatorio privilegiato per una ricognizione complessiva della cultura figurativa del suo tempo. Dopo un riepilogo della vicenda critica di Bartolomeo di Tommaso, si ripercorreranno le sue attestazioni documentarie, relative sia a vicende personali sia alla sua attività professionale. Il fulcro del lavoro consiste nella revisione del catalogo del pittore, basato principalmente sull’analisi stilistica delle opere a confronto coi documenti, rivedendo, in certi casi, le cronologie invalse finora, con digressioni sui contesti. Seguendo il percorso del nostro, si prenderà spunto per affondi sugli episodi pittorici nel secondo e terzo quarto del secolo nelle aree in cui si trovò a lavorare, specialmente Marche e Umbria, rileggendo la produzione di alcuni artisti che reagiscono al linguaggio di Bartolomeo, a metà tra tardogotico e rinascimento, sconfinando anche in territorio abruzzese e laziale. Si proporranno dunque approfondimenti monografici su alcuni artisti, mettendo a punto, anche in questo caso, cataloghi e cronologie. Questa visione d’insieme offre, infine, l’opportunità di affrontare un argomento parallelo, quello legato alle tipologie delle pale d’altare. La varietà delle opere su tavola di Bartolomeo di Tommaso e dei pittori della sua cerchia permette di elaborare tentativi di ricomposizione di complessi smembrati, nonché di condurre un’analisi trasversale sulle forme delle ancone nell’area tra Adriatico e Appennino nel Quattrocento, individuando modelli e irregolarità.File | Dimensione | Formato | |
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