La tesi si occupa di descrivere la struttura e il funzionamento del database relazionale Iconographica, basato sul software Omeka S, che ospita circa 3000 miniature tratte dai manoscritti che erano conservati nei conventi sopraddetti prima delle soppressioni settecentesche e ottocentesche. La prima parte della tesi si occupa innanzitutto dell’analisi delle schede utilizzate per sistematizzare la descrizione dei manoscritti, e riflette su quali siano gli elementi fondamentali di cui tenere conto per un’analisi il più possibile completa dei manufatti, su quali siano adatti all’inserimento all’interno della struttura digitale e si dimostrino utili alla query dell’utente e su quali possano stimolare questioni dal punto di vista della ricerca storico-artistica. Ampio spazio è dedicato poi alla ratio utilizzata per descrivere specificamente le miniature che i manoscritti analizzati contengono. Catalogare l’aspetto più squisitamente visivo di un manoscritto miniato presenta delle problematiche e induce necessariamente a scelte arbitrarie; tuttavia la catalogazione delle immagini è fondamentale per l’inserimento dei dati connessi a queste all’interno di un software. È necessario innanzitutto sistematizzare le miniature secondo categorie che ne identifichino la tipologia: iniziali decorate, con i loro sottoinsiemi, illustrazioni e schemi; grande importanza è poi data alle iconografie che le immagini presentano, seguendo un tentativo di normalizzazione del lessico finora utilizzato nelle descrizioni specifiche, la cui variabilità, pur se arricchente da un punto di vista semantico, non è adatta ai linguaggi informatici, fortemente formalizzati. L’utilizzo dell’iconografia come chiave per il reperimento di un’immagine è una strada ancora poco battuta, ma che offre enormi vantaggi per ricerche che necessitano di confronti e per la ricostruzione di un patrimonio culturale condiviso e diffuso, come quello custodito nelle antiche biblioteche degli ordini mendicanti. Un altro strumento utile a questi scopi è il rapporto tra testo e immagine, la cui comprensione è fondamentale per comprendere appieno il significato dell’illustrazione libraria. Da questo punto di vista Iconographica offre la possibilità di ricercare tra le iniziali decorate quelle che decorano lo stesso incipit, permettendo così un confronto tra interpretazioni e scelte figurative per uno stesso brano testuale in manoscritti differenti; d’altro canto la funzione di query tramite le parole chiave legate a ciò che le immagini rappresentano realizza un confronto tra quelle che presentano soggetti simili ma che si trovano in contesti testuali diversificati. Iconographica non ha lo scopo di sostituirsi al lavoro dello storico della miniatura, né si tratta di una semplice digitalizzazione di immagini inedite, ma vuole essere uno strumento utile alla ricerca storico-artistica, che stimoli domande e approfondimenti. Verso questo scopo è indirizzata la scelta del caso studio, la cui sintetica analisi occupa la terza parte della tesi: il patrimonio figurativo della biblioteca conventuale di Santa Maria Novella, in gran parte dispersa, non ha mai ricevuto uno studio integrale e omogeneo: Iconographica può così anche fornire uno sguardo d’insieme su un contesto frammentario e poco conosciuto. La biblioteca di Santa Croce, quasi completamente conservatasi fino ad oggi, è invece stata oggetto di studi più numerosi e approfonditi, ma la ricchezza dei suoi manoscritti miniati offre un campionario di forme e iconografie vasto e molto vario, utile per strutturare un database la cui funzionalità è soggetta proprio alla sua variabilità. In questo senso la prospettiva più logica per questo database sarebbe il suo continuo arricchimento anche oltre il caso studio, che vuole porsi come modello aperto a modifiche e integrazioni.

Iconographica. Un database semantico per la descrizione informatica del patrimonio figurativo dei manoscritti delle antiche biblioteche di Santa Croce e Santa Maria Novella / Camilla Baldi. - (2024).

Iconographica. Un database semantico per la descrizione informatica del patrimonio figurativo dei manoscritti delle antiche biblioteche di Santa Croce e Santa Maria Novella.

Camilla Baldi
2024

Abstract

La tesi si occupa di descrivere la struttura e il funzionamento del database relazionale Iconographica, basato sul software Omeka S, che ospita circa 3000 miniature tratte dai manoscritti che erano conservati nei conventi sopraddetti prima delle soppressioni settecentesche e ottocentesche. La prima parte della tesi si occupa innanzitutto dell’analisi delle schede utilizzate per sistematizzare la descrizione dei manoscritti, e riflette su quali siano gli elementi fondamentali di cui tenere conto per un’analisi il più possibile completa dei manufatti, su quali siano adatti all’inserimento all’interno della struttura digitale e si dimostrino utili alla query dell’utente e su quali possano stimolare questioni dal punto di vista della ricerca storico-artistica. Ampio spazio è dedicato poi alla ratio utilizzata per descrivere specificamente le miniature che i manoscritti analizzati contengono. Catalogare l’aspetto più squisitamente visivo di un manoscritto miniato presenta delle problematiche e induce necessariamente a scelte arbitrarie; tuttavia la catalogazione delle immagini è fondamentale per l’inserimento dei dati connessi a queste all’interno di un software. È necessario innanzitutto sistematizzare le miniature secondo categorie che ne identifichino la tipologia: iniziali decorate, con i loro sottoinsiemi, illustrazioni e schemi; grande importanza è poi data alle iconografie che le immagini presentano, seguendo un tentativo di normalizzazione del lessico finora utilizzato nelle descrizioni specifiche, la cui variabilità, pur se arricchente da un punto di vista semantico, non è adatta ai linguaggi informatici, fortemente formalizzati. L’utilizzo dell’iconografia come chiave per il reperimento di un’immagine è una strada ancora poco battuta, ma che offre enormi vantaggi per ricerche che necessitano di confronti e per la ricostruzione di un patrimonio culturale condiviso e diffuso, come quello custodito nelle antiche biblioteche degli ordini mendicanti. Un altro strumento utile a questi scopi è il rapporto tra testo e immagine, la cui comprensione è fondamentale per comprendere appieno il significato dell’illustrazione libraria. Da questo punto di vista Iconographica offre la possibilità di ricercare tra le iniziali decorate quelle che decorano lo stesso incipit, permettendo così un confronto tra interpretazioni e scelte figurative per uno stesso brano testuale in manoscritti differenti; d’altro canto la funzione di query tramite le parole chiave legate a ciò che le immagini rappresentano realizza un confronto tra quelle che presentano soggetti simili ma che si trovano in contesti testuali diversificati. Iconographica non ha lo scopo di sostituirsi al lavoro dello storico della miniatura, né si tratta di una semplice digitalizzazione di immagini inedite, ma vuole essere uno strumento utile alla ricerca storico-artistica, che stimoli domande e approfondimenti. Verso questo scopo è indirizzata la scelta del caso studio, la cui sintetica analisi occupa la terza parte della tesi: il patrimonio figurativo della biblioteca conventuale di Santa Maria Novella, in gran parte dispersa, non ha mai ricevuto uno studio integrale e omogeneo: Iconographica può così anche fornire uno sguardo d’insieme su un contesto frammentario e poco conosciuto. La biblioteca di Santa Croce, quasi completamente conservatasi fino ad oggi, è invece stata oggetto di studi più numerosi e approfonditi, ma la ricchezza dei suoi manoscritti miniati offre un campionario di forme e iconografie vasto e molto vario, utile per strutturare un database la cui funzionalità è soggetta proprio alla sua variabilità. In questo senso la prospettiva più logica per questo database sarebbe il suo continuo arricchimento anche oltre il caso studio, che vuole porsi come modello aperto a modifiche e integrazioni.
2024
Sonia Chiodo
ITALIA
Camilla Baldi
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