Il sistema binario di protezione del minore incentrato sulla dicotomia tra affidamento e adozione (legge n. 184/1983), per come tradizionalmente interpretato, non è in grado di cogliere la complessità del presente e la varietà delle situazioni di disagio familiare suscettibili di ledere il suo interesse. emblematica è la fattispecie del c.d. "semi-abbandono (permanente o ciclico). la locuzione è impiegata nella prassi per descrivere minori che si trovano in una situazione intermedia tra l'abbandono, idoneo a giustificare la dichiarazione di adottabilità, e una difficoltà familiare transitoria, fronteggiabile attraverso l'affidamento. una una peculiarità: le carenze genitoriali, pur oggettive, no impediscono sempre e necessariamente la maturazione di un legame affettivo significativo con la prole. questo aspetto è costantemente valorizzato dalla giurisprudenza della Corte Edu, la quale invita gli ordinamenti nazionali a promuovere la positività di quel rapporto, quante volte risulti conforme agli interessi del minore, attraverso misure flessibili. Variegate le soluzioni proposte dalla giurisprudenza in nome del principio di conservazione dei legami familiari; le quali oscillano tra la tesi dell'adozione c.d. mite e dell'adozione c.d. aperta e la tesi dell'affidamento di c..d lunga durata. lo studio muove dall'analisi di tali tendenze interpretative con l'obiettivo di prospettare una rilettura sistematica che, lungi dal mettere in discussione il regime binario vigente, ne evidenzi le potenzialità in termini di maggior flessibilità e graduazione. a tale esito l'A. perviene ragionando in due direzioni: valorizza l'istituto dell'affidamento extra-familiare, vera chiave di lettura a un tempo conservativa ed evolutiva del sistema; evidenzia le connessioni tra quest'ultimo e la nuova figura dell'adozione c.d. aperta alla luce dei più generali orientamenti evolutivi della materia adozionale. se interpretato in chiave di effettività, il sistema è in grado di garantire una protezione adeguate dell'interesse del minore. per l'A., si tratta di attribuire rilevanza alle esigenze di quest'ultimo attraverso una valutazione personalizzata delle circostanze del caso concreto, costruendo, su basi sistematiche, una tutela plurale e dinamica. Plurale, perché tutte le misure esistenti possono concorrere a proteggere il minore secondo un approccio di graduazione e di proporzione. Dinamica, perché deve adattarsi in maniera flessibile al mutare nel tempo dell'età e delle esigenze del minore.

Semi-abbandono e interesse del minore / Chiara Sartoris. - STAMPA. - (2024), pp. 1-185.

Semi-abbandono e interesse del minore

Chiara Sartoris
2024

Abstract

Il sistema binario di protezione del minore incentrato sulla dicotomia tra affidamento e adozione (legge n. 184/1983), per come tradizionalmente interpretato, non è in grado di cogliere la complessità del presente e la varietà delle situazioni di disagio familiare suscettibili di ledere il suo interesse. emblematica è la fattispecie del c.d. "semi-abbandono (permanente o ciclico). la locuzione è impiegata nella prassi per descrivere minori che si trovano in una situazione intermedia tra l'abbandono, idoneo a giustificare la dichiarazione di adottabilità, e una difficoltà familiare transitoria, fronteggiabile attraverso l'affidamento. una una peculiarità: le carenze genitoriali, pur oggettive, no impediscono sempre e necessariamente la maturazione di un legame affettivo significativo con la prole. questo aspetto è costantemente valorizzato dalla giurisprudenza della Corte Edu, la quale invita gli ordinamenti nazionali a promuovere la positività di quel rapporto, quante volte risulti conforme agli interessi del minore, attraverso misure flessibili. Variegate le soluzioni proposte dalla giurisprudenza in nome del principio di conservazione dei legami familiari; le quali oscillano tra la tesi dell'adozione c.d. mite e dell'adozione c.d. aperta e la tesi dell'affidamento di c..d lunga durata. lo studio muove dall'analisi di tali tendenze interpretative con l'obiettivo di prospettare una rilettura sistematica che, lungi dal mettere in discussione il regime binario vigente, ne evidenzi le potenzialità in termini di maggior flessibilità e graduazione. a tale esito l'A. perviene ragionando in due direzioni: valorizza l'istituto dell'affidamento extra-familiare, vera chiave di lettura a un tempo conservativa ed evolutiva del sistema; evidenzia le connessioni tra quest'ultimo e la nuova figura dell'adozione c.d. aperta alla luce dei più generali orientamenti evolutivi della materia adozionale. se interpretato in chiave di effettività, il sistema è in grado di garantire una protezione adeguate dell'interesse del minore. per l'A., si tratta di attribuire rilevanza alle esigenze di quest'ultimo attraverso una valutazione personalizzata delle circostanze del caso concreto, costruendo, su basi sistematiche, una tutela plurale e dinamica. Plurale, perché tutte le misure esistenti possono concorrere a proteggere il minore secondo un approccio di graduazione e di proporzione. Dinamica, perché deve adattarsi in maniera flessibile al mutare nel tempo dell'età e delle esigenze del minore.
2024
9788813386474
1
185
Chiara Sartoris
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