La crescente complessità del vivere in contesti urbani, spesso caratterizzati da tessuti frammentati e diluiti in sconfinate periferie, richiama l’urgenza di favorire processi educativi e formativi, lungo l’arco della vita, che possano sollecitare l’evoluzione di città e comunità sostenibili, come suggerisce il modello learning city (Longworth, 2006) assunto da UNESCO nel recepire i traguardi posti dagli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 ONU (cfr. Boffo, Biagioli & Togni, 2023). In questa prospettiva, il contributo proposto presenta un percorso di ricerca[1] che indaga la città come luogo delle relazioni e della partecipazione democratica, nell’ipotesi che processi educativi e formativi, nella partecipazione, nella relazione e nella rigenerazione dal basso, favoriscano la riappropriazione degli spazi pubblici da parte dei soggetti coinvolti, verso una trasformazione delle aree urbane da spazi di crisi a luoghi della relazione (cfr. Amadini, 2017; Lazzarini, 2016; Lombardi, 2020). L’obiettivo della ricerca empirica condotta è di rispondere a una domanda che interroga sulla possibilità che tali processi educativi e formativi, orientati dalla/verso/per la rigenerazione urbana bottom-up, possano rafforzare il senso di appartenenza alla comunità, l’empowerment e la cultura dell’apprendimento continuo di qualità nei soggetti, nei gruppi e nelle comunità coinvolti. La ricerca ha coinvolto il territorio di Firenze, in particolare scuole e cooperative sociali nei Quartieri 4 e 5 della città, rivolgendo l’attenzione ai contesti rionali come luoghi della valorizzazione dei margini. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ The growing complexity of living in urban contexts, often characterised by fragmented fabrics and diluted in boundless suburbs, recalls the urgency of fostering educational and training processes, throughout life, that can stimulate the evolution of sustainable cities and communities, as suggested by the learning city model (Longworth, 2006) assumed by UNESCO in implementing the goals set by the Sustainable Development Goals of the UN Agenda 2030 (cf. Boffo, Biagioli & Togni, 2023). In this perspective, the proposed contribution presents a research path[1] that investigates the city as a place of relationships and democratic participation, in the hypothesis that educational and training processes, in participation, relationship and regeneration from below, favour the re-appropriation of public spaces by the actors involved, towards a transformation of urban areas from spaces of crisis to places of relationships (cf. Amadini, 2017; Lazzarini, 2016; Lombardi, 2020). The aim of the empirical research conducted is to answer a question that interrogates the possibility that such educational and training processes, oriented by/to/from bottom-up urban regeneration, can strengthen the sense of community belonging, empowerment and culture of continuous quality learning in the subjects, groups and communities involved. The research involved the territory of Florence, in particular schools and social cooperatives in Districts 4 and 5 of the city, turning its attention to the neighbourhood contexts as places of valorisation of the margins.
Riflessioni pedagogiche sulla città come luogo di relazioni: da spazi di crisi a spazi di accoglienza / Maria Grazia Proli. - In: EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES. - ISSN 2279-9605. - ELETTRONICO. - (2025), pp. 96-113. [10.3280/erpoa2-2024oa18719]
Riflessioni pedagogiche sulla città come luogo di relazioni: da spazi di crisi a spazi di accoglienza
Maria Grazia Proli
2025
Abstract
La crescente complessità del vivere in contesti urbani, spesso caratterizzati da tessuti frammentati e diluiti in sconfinate periferie, richiama l’urgenza di favorire processi educativi e formativi, lungo l’arco della vita, che possano sollecitare l’evoluzione di città e comunità sostenibili, come suggerisce il modello learning city (Longworth, 2006) assunto da UNESCO nel recepire i traguardi posti dagli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 ONU (cfr. Boffo, Biagioli & Togni, 2023). In questa prospettiva, il contributo proposto presenta un percorso di ricerca[1] che indaga la città come luogo delle relazioni e della partecipazione democratica, nell’ipotesi che processi educativi e formativi, nella partecipazione, nella relazione e nella rigenerazione dal basso, favoriscano la riappropriazione degli spazi pubblici da parte dei soggetti coinvolti, verso una trasformazione delle aree urbane da spazi di crisi a luoghi della relazione (cfr. Amadini, 2017; Lazzarini, 2016; Lombardi, 2020). L’obiettivo della ricerca empirica condotta è di rispondere a una domanda che interroga sulla possibilità che tali processi educativi e formativi, orientati dalla/verso/per la rigenerazione urbana bottom-up, possano rafforzare il senso di appartenenza alla comunità, l’empowerment e la cultura dell’apprendimento continuo di qualità nei soggetti, nei gruppi e nelle comunità coinvolti. La ricerca ha coinvolto il territorio di Firenze, in particolare scuole e cooperative sociali nei Quartieri 4 e 5 della città, rivolgendo l’attenzione ai contesti rionali come luoghi della valorizzazione dei margini. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ The growing complexity of living in urban contexts, often characterised by fragmented fabrics and diluted in boundless suburbs, recalls the urgency of fostering educational and training processes, throughout life, that can stimulate the evolution of sustainable cities and communities, as suggested by the learning city model (Longworth, 2006) assumed by UNESCO in implementing the goals set by the Sustainable Development Goals of the UN Agenda 2030 (cf. Boffo, Biagioli & Togni, 2023). In this perspective, the proposed contribution presents a research path[1] that investigates the city as a place of relationships and democratic participation, in the hypothesis that educational and training processes, in participation, relationship and regeneration from below, favour the re-appropriation of public spaces by the actors involved, towards a transformation of urban areas from spaces of crisis to places of relationships (cf. Amadini, 2017; Lazzarini, 2016; Lombardi, 2020). The aim of the empirical research conducted is to answer a question that interrogates the possibility that such educational and training processes, oriented by/to/from bottom-up urban regeneration, can strengthen the sense of community belonging, empowerment and culture of continuous quality learning in the subjects, groups and communities involved. The research involved the territory of Florence, in particular schools and social cooperatives in Districts 4 and 5 of the city, turning its attention to the neighbourhood contexts as places of valorisation of the margins.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.