Nei diversi ambiti del sapere e della società, l’attuale dibattito sulla funzione strategica della cultura non ha ancora sufficientemente tenuto conto della componente educativa, ovvero, di quanto la cultura e, in particolare, il patrimonio culturale possa educare implicitamente ed informalmente, fungendo così da vero e proprio dispositivo in grado di promuovere il benessere attraverso l’apprendimento continuo, l’invecchiamento attivo, l’inclusione e la coesione sociale. Numerosi e recenti lavori hanno documentato che gruppi e individui traggono diversi tipi di benefici quando si confrontano con il patrimonio culturale. Tuttavia, appare essere ancora sottovalutata la funzione educativa derivante dalla fruizione culturale. Inoltre, non è chiaro con quali competenze i professionisti della cultura possano diventare attivatori sociali e promotori dell’utilizzo oculato di tale dispositivo. In tale intervento si propongono alcune riflessioni teoriche relative alla ricerca di Dottorato in Pedagogia Sperimentale nella quale si intende riflettere sia sul ruolo degli operatori culturali che agiscono nell’ambito del Welfare Culturale sia sull’importanza di definirne le principali competenze utili a promuovere efficacemente nei pubblici i processi di benessere individuale e comunitario. Il contributo mette in evidenza l’importanza delle possibili riflessioni pedagogiche e formative atte a rispondere ai nuovi bisogni sociali attraverso la fruizione culturale diffusa e accessibile.

Quali competenze dovrebbero possedere gli operatori culturali per promuovere il benessere dei pubblici e la salvaguardia dinamica dei patrimoni locali? / Sofia Marconi. - ELETTRONICO. - (2024), pp. 291-295. [10.36253/979-12-215-0504-7]

Quali competenze dovrebbero possedere gli operatori culturali per promuovere il benessere dei pubblici e la salvaguardia dinamica dei patrimoni locali?

Sofia Marconi
Writing – Original Draft Preparation
2024

Abstract

Nei diversi ambiti del sapere e della società, l’attuale dibattito sulla funzione strategica della cultura non ha ancora sufficientemente tenuto conto della componente educativa, ovvero, di quanto la cultura e, in particolare, il patrimonio culturale possa educare implicitamente ed informalmente, fungendo così da vero e proprio dispositivo in grado di promuovere il benessere attraverso l’apprendimento continuo, l’invecchiamento attivo, l’inclusione e la coesione sociale. Numerosi e recenti lavori hanno documentato che gruppi e individui traggono diversi tipi di benefici quando si confrontano con il patrimonio culturale. Tuttavia, appare essere ancora sottovalutata la funzione educativa derivante dalla fruizione culturale. Inoltre, non è chiaro con quali competenze i professionisti della cultura possano diventare attivatori sociali e promotori dell’utilizzo oculato di tale dispositivo. In tale intervento si propongono alcune riflessioni teoriche relative alla ricerca di Dottorato in Pedagogia Sperimentale nella quale si intende riflettere sia sul ruolo degli operatori culturali che agiscono nell’ambito del Welfare Culturale sia sull’importanza di definirne le principali competenze utili a promuovere efficacemente nei pubblici i processi di benessere individuale e comunitario. Il contributo mette in evidenza l’importanza delle possibili riflessioni pedagogiche e formative atte a rispondere ai nuovi bisogni sociali attraverso la fruizione culturale diffusa e accessibile.
2024
Firenze University Press
Vanna Boffo, Fabio Togni
La formazione alla ricerca. Il dottorato fra qualità e prospettive future.
291
295
Sofia Marconi
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Descrizione: Marconi, S. Quali competenze dovrebbero possedere gli operatori culturali per promuovere il benessere dei pubblici e la salvaguardia dinamica dei patrimoni locali?
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