Il progetto di ricerca studia e approfondisce la figura di Alessandro Pampurino, vissuto tra la seconda metà del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, inserendola nel più ampio contesto culturale della città di Cremona, interlocutrice in un dialogo vivace con gli altri centri della Pianura Padana. La lettura delle carte d’archivio e della bibliografia legata alla sua fortuna critica è stata la premessa fondamentale per la raccolta di tutte le informazioni note, il riordinamento cronologico del catalogo e il raggiungimento di una visione generale completa, comprendente le opere di miniatura, quelle perdute e quelle tuttora esistenti. Il ritrovamento di nuovi documenti presso l’Archivio di Stato e l’Archivio Storico Diocesano di Cremona ha ampliato la conoscenza sulle vicende materiali, l’ubicazione originale e la committenza di alcuni dipinti. Nel caso particolare del soffitto firmato dall’artista, recentemente riscoperto nella villa di Torre del Gallo ad Arcetri, lo studio dell’iconografia ha permesso di individuare la posizione originaria di due elementi, erroneamente collocati all’inizio del Novecento quando la volta, staccata da un palazzo cremonese, fu rimontata nell’attuale sede fiorentina. L’osservazione diretta delle pitture murali nella Cattedrale di Cremona ha invece reso possibile rivalutare l’operato del maestro, finora considerato perduto, nell’importante cantiere religioso cittadino. L’attività miniatoria di Alessandro Pampurino e la sua specializzazione nella decorazione di gusto antiquario sono state inoltre un pretesto per confrontare le sue opere con quelle di altri artisti coinvolti nel dinamico scambio di idee, linguaggi, espressioni circolanti tra Cremona, Ferrara, Padova, Milano e Mantova. Da questo costante gioco di intrecci e influenze reciproche emerge l’autorevolezza dei modelli di Ercole de’ Roberti, Andrea Mantegna, Bramante, Bramantino e Boccaccio Boccaccino e, parallelamente, nasce una riflessione sul possibile rapporto che Pampurino potrebbe aver avuto con maestri ancora poco conosciuti come Pietro Guindaleri o Bernardino Ricca. The project focuses on Alessandro Pampurino and the artistic context of Cremona between the second half of the 15th century and the first decades of the 16th century. The in-depth study of the complete catalogue of the artist’s works (illuminations and paintings) offers the opportunity to deepen his relationship with other artists active at the same time in the Po Valley and some interesting topics concerning the miniature and the development of antique decoration in Cremona.
Alessandro Pampurino e l’arte a Cremona verso il 1500: opere, documenti e contesti / Elizabeth Dester. - (2025).
Alessandro Pampurino e l’arte a Cremona verso il 1500: opere, documenti e contesti
Elizabeth Dester
2025
Abstract
Il progetto di ricerca studia e approfondisce la figura di Alessandro Pampurino, vissuto tra la seconda metà del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, inserendola nel più ampio contesto culturale della città di Cremona, interlocutrice in un dialogo vivace con gli altri centri della Pianura Padana. La lettura delle carte d’archivio e della bibliografia legata alla sua fortuna critica è stata la premessa fondamentale per la raccolta di tutte le informazioni note, il riordinamento cronologico del catalogo e il raggiungimento di una visione generale completa, comprendente le opere di miniatura, quelle perdute e quelle tuttora esistenti. Il ritrovamento di nuovi documenti presso l’Archivio di Stato e l’Archivio Storico Diocesano di Cremona ha ampliato la conoscenza sulle vicende materiali, l’ubicazione originale e la committenza di alcuni dipinti. Nel caso particolare del soffitto firmato dall’artista, recentemente riscoperto nella villa di Torre del Gallo ad Arcetri, lo studio dell’iconografia ha permesso di individuare la posizione originaria di due elementi, erroneamente collocati all’inizio del Novecento quando la volta, staccata da un palazzo cremonese, fu rimontata nell’attuale sede fiorentina. L’osservazione diretta delle pitture murali nella Cattedrale di Cremona ha invece reso possibile rivalutare l’operato del maestro, finora considerato perduto, nell’importante cantiere religioso cittadino. L’attività miniatoria di Alessandro Pampurino e la sua specializzazione nella decorazione di gusto antiquario sono state inoltre un pretesto per confrontare le sue opere con quelle di altri artisti coinvolti nel dinamico scambio di idee, linguaggi, espressioni circolanti tra Cremona, Ferrara, Padova, Milano e Mantova. Da questo costante gioco di intrecci e influenze reciproche emerge l’autorevolezza dei modelli di Ercole de’ Roberti, Andrea Mantegna, Bramante, Bramantino e Boccaccio Boccaccino e, parallelamente, nasce una riflessione sul possibile rapporto che Pampurino potrebbe aver avuto con maestri ancora poco conosciuti come Pietro Guindaleri o Bernardino Ricca. The project focuses on Alessandro Pampurino and the artistic context of Cremona between the second half of the 15th century and the first decades of the 16th century. The in-depth study of the complete catalogue of the artist’s works (illuminations and paintings) offers the opportunity to deepen his relationship with other artists active at the same time in the Po Valley and some interesting topics concerning the miniature and the development of antique decoration in Cremona.File | Dimensione | Formato | |
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