Solai e tetti – i più diffusi elementi strutturali in legno – sono fra gli elementi che più caratterizzano la costruzione del tardo Medioevo e dell’Età Moderna e sono stati spesso sottovalutati e sacrificati. Comportano tuttavia soluzioni tecniche poco note e spesso raffinate, che si articolano in una variegata geografia storica, fra grandi aree pluriregionali e saper fare specifico di una città e di un contado, spesso entro un ben definito tempo storico. I grandi solai biorditi della Cremona fra XV e XVI secolo, a travetti su mensole, sono noti per le loro tavolette concave, un unicum nell’intera Italia del nord, dipinte spesso a figure, preda dall’Ottocento di un collezionismo vandalico, mentre nelle chiese le volte tardomedioevali o rinascimentali celano capriate più antiche “a nodo chiuso”. Gli uni e le altre subiscono una progressiva semplificazione con l’affermarsi di archi e volte in laterizio sempre più sofisticati. Lo studio tenta anche di ricostruire il contesto che condiziona le scelte tecniche, dall’approvvigionamento del legname, che si inserisce nella più generale trasformazione del territorio agricolo, all’organizzazione del lavoro, dalla crisi delle corporazioni alla formazione delle professioni moderne.

Costruire a Cremona. Le strutture lignee dal tardo Medioevo al Settecento / Alberto Grimoldi, Angelo Giuseppe Landi, Emanuele Zamperini, Martina Adami. - STAMPA. - (2025), pp. 1-196.

Costruire a Cremona. Le strutture lignee dal tardo Medioevo al Settecento

Alberto Grimoldi;Emanuele Zamperini;
2025

Abstract

Solai e tetti – i più diffusi elementi strutturali in legno – sono fra gli elementi che più caratterizzano la costruzione del tardo Medioevo e dell’Età Moderna e sono stati spesso sottovalutati e sacrificati. Comportano tuttavia soluzioni tecniche poco note e spesso raffinate, che si articolano in una variegata geografia storica, fra grandi aree pluriregionali e saper fare specifico di una città e di un contado, spesso entro un ben definito tempo storico. I grandi solai biorditi della Cremona fra XV e XVI secolo, a travetti su mensole, sono noti per le loro tavolette concave, un unicum nell’intera Italia del nord, dipinte spesso a figure, preda dall’Ottocento di un collezionismo vandalico, mentre nelle chiese le volte tardomedioevali o rinascimentali celano capriate più antiche “a nodo chiuso”. Gli uni e le altre subiscono una progressiva semplificazione con l’affermarsi di archi e volte in laterizio sempre più sofisticati. Lo studio tenta anche di ricostruire il contesto che condiziona le scelte tecniche, dall’approvvigionamento del legname, che si inserisce nella più generale trasformazione del territorio agricolo, all’organizzazione del lavoro, dalla crisi delle corporazioni alla formazione delle professioni moderne.
2025
978-88-492-5304-7
1
196
Alberto Grimoldi, Angelo Giuseppe Landi, Emanuele Zamperini, Martina Adami
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