«Una offerta seducentissima»: un decennio di tournée e migrazioni delle ballerine italiane negli Stati Uniti (1867-1877)

Sull’onda del successo della Ronzani Ballet Troupe e delle ballerine Maria Bonfanti e Rita Sangalli in The Black Crook, alla fine degli anni Sessanta dell’Ottocento i manager americani Jarrett e Palmer ingaggiano altre ballerine italiane per nuovi spettacoli negli Stati Uniti. Per queste danseuses, sebbene abituate alle tournée europee, il viaggio oltreoceano è una sfida. La vita privata e professionale in America è complessa: il mestiere è privo di tutele e si svolge in spazi non idonei, con un pubblico sconosciuto e di marcata tendenza puritana. Gli spettacoli americani sono grandiosi, focalizzati su sfarzi e ricchezza, usati come pretesto per esibizioni di forte impatto visivo. Questa tendenza segna una sorta di ‘regressione’ rispetto al ‘virtuosismo espressivo’ che si sta affermando in Europa. L’obiettivo della ricerca è tracciare i percorsi di queste artiste, identificando luoghi, spettacoli e formazioni. Sui giornali dell’epoca si trovano molti nomi di premières, tra cui Adriana Cora, Josephine De Rosa ed Eugenia Oberti. Tuttavia, le cronache giornalistiche sono frammentarie e anonime, spesso basate su aneddoti; per questo motivo, devono essere confrontate con altre fonti come fotografie, locandine e programmi di sala. Anche se contratti e corrispondenze sono difficili da reperire, l’incrocio delle fonti disponibili rivela informazioni inedite sui percorsi artistici, le dinamiche di ingaggio, le rivalità e la formazione di compagnie come quella di George Smith, di Katti Lanner e dei fratelli Kiralfy. Questi ultimi ripropongono The Black Crook, un successo italo-americano che replica dal Niblo’s Garden di New York fino al California Theatre di San Francisco.