Sull'introduzione dei fatti nel processo

Come i fatti possano entrare nel processo è un quesito certamente classico, al quale però si deve oggi rispondere in uno scenario profondamente diverso rispetto al passato. Di fronte alla constatazione che l’allegazione è solo una delle forme per il cui tramite il fatto può essere introdotto in giudizio, e alle “nuove” forme che una tale introduzione consentono, si devono misurare modi e i limiti in cui possa trovarsi nel processo di un fatto “non allegato”. Muovendo dalla ricostruzione dei meccanismi in cui il fatto può essere traposto e così carneluttianamente «posto», emergerà la rilevanza pratica della riflessione, volta a cogliere l’introduzione del fatto in rapporto alla funzione che esso svolge entro le dinamiche della controversia – come fatto costitutivo, solo talvolta identificante, oppure modificativo, estintivo o impeditivo, o, ancora, secondario – e così nella cornice dei principi e della struttura del processo.