L’esperienza di Buurtzorg nei Paesi Bassi, modello innovativo di cura domiciliare comunitaria, offre un riferimento per ripensare i contesti abitativi della longevità. In Italia, dispositivi normativi e progettuali hanno introdotto il custode sociale e il portierato sociale, in particolare in Lombardia (L.R. 16/2016) e in Liguria, come strumenti di welfare abitativo. Queste figure, multidisciplinari ma con un marcato compito educativo, si collocano nei programmi di ageing in place e nelle esperienze di social housing e cohousing, favorendo la costruzione di legami comunitari, contrastando l’isolamento e sostenendo la progettualità personale. In linea con le Age-Friendly Cities dell’OMS, il contributo propone una lettura pedagogica del custode sociale come nuova professionalità capace di integrare cura, educazione e prossimità urbana. Si possono quindi delineare ambiti operativi (ERP, cohousing, condomìni, senior housing, quartieri misti), indicatori di esito, criteri di valutazione d’impatto sociale, ma soprattutto profili di competenza, al fine di elaborare raccomandazioni per policy e formazione. The experience of Buurtzorg in the Netherlands—an innovative model of community-based home care—provides a reference point for rethinking housing environments for longevity. In Italy, regulatory and design frameworks have introduced the roles of social custodian and social concierge, particularly in Lombardy (Regional Law 16/2016) and Liguria, as tools of housing welfare. These figures, multidisciplinary yet characterized by a strong educational function, are part of ageing in place programs and of social housing and cohousing experiences, fostering the building of community ties, combating isolation, and supporting personal agency and life projects. In line with the WHO’s Age-Friendly Cities framework, this paper proposes a pedagogical interpretation of the social custodian as a new professional profile able to integrate care, education, and urban proximity. Operational domains (public housing, cohousing, condominiums, senior housing, mixed neighborhoods), outcome indicators, criteria for assessing social impact, and especially competency profiles can therefore be outlined, with the aim of developing recommendations for policy and professional training.
Portierato Sociale e Custodia Sociale nei contesti abitativi per la longevità: nuove figure di prossimità per la costruzione di legami comunitari / Togni F.; Casotti F.; Recupido D.. - In: JOURNAL OF HEALTH CARE EDUCATION IN PRACTICE. - ISSN 2612-6818. - ELETTRONICO. - (2025), pp. 1-12.
Portierato Sociale e Custodia Sociale nei contesti abitativi per la longevità: nuove figure di prossimità per la costruzione di legami comunitari
Togni F.
;Casotti F.;Recupido D.
2025
Abstract
L’esperienza di Buurtzorg nei Paesi Bassi, modello innovativo di cura domiciliare comunitaria, offre un riferimento per ripensare i contesti abitativi della longevità. In Italia, dispositivi normativi e progettuali hanno introdotto il custode sociale e il portierato sociale, in particolare in Lombardia (L.R. 16/2016) e in Liguria, come strumenti di welfare abitativo. Queste figure, multidisciplinari ma con un marcato compito educativo, si collocano nei programmi di ageing in place e nelle esperienze di social housing e cohousing, favorendo la costruzione di legami comunitari, contrastando l’isolamento e sostenendo la progettualità personale. In linea con le Age-Friendly Cities dell’OMS, il contributo propone una lettura pedagogica del custode sociale come nuova professionalità capace di integrare cura, educazione e prossimità urbana. Si possono quindi delineare ambiti operativi (ERP, cohousing, condomìni, senior housing, quartieri misti), indicatori di esito, criteri di valutazione d’impatto sociale, ma soprattutto profili di competenza, al fine di elaborare raccomandazioni per policy e formazione. The experience of Buurtzorg in the Netherlands—an innovative model of community-based home care—provides a reference point for rethinking housing environments for longevity. In Italy, regulatory and design frameworks have introduced the roles of social custodian and social concierge, particularly in Lombardy (Regional Law 16/2016) and Liguria, as tools of housing welfare. These figures, multidisciplinary yet characterized by a strong educational function, are part of ageing in place programs and of social housing and cohousing experiences, fostering the building of community ties, combating isolation, and supporting personal agency and life projects. In line with the WHO’s Age-Friendly Cities framework, this paper proposes a pedagogical interpretation of the social custodian as a new professional profile able to integrate care, education, and urban proximity. Operational domains (public housing, cohousing, condominiums, senior housing, mixed neighborhoods), outcome indicators, criteria for assessing social impact, and especially competency profiles can therefore be outlined, with the aim of developing recommendations for policy and professional training.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
11_Togni, Casotti, Recupido.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione finale referata (Postprint, Accepted manuscript)
Licenza:
Open Access
Dimensione
348.14 kB
Formato
Adobe PDF
|
348.14 kB | Adobe PDF |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



