La tesi si propone di esplorare il ruolo dell'ontologia applicata nella pianificazione spaziale, con specifico riferimento all'analisi dei concetti adottati nella rappresentazione dell'ambiente costruito e nei modelli di organizzazione dello spazio da cui prendono forma gli insediamenti umani. Questo riferimento apre un nuovo campo di indagine all'intersezione tra pianificazione spaziale e ontologia applicata, finora incentrata sul funzionamento dei sistemi computazionali di supporto alle decisioni umane in pianificazione, orientata invece nella ricerca per questa tesi sulla costruzione dei modelli di organizzazione dello spazio e degli immaginari socio-spaziali umani che fanno da presupposto a tali decisioni. La tesi conduce la sua esplorazione in tre fasi. Lo stato dell'arte definisce il problema di ricerca con riferimento alle discipline del progetto in generale, e poi alla pianificazione spaziale in particolare, insieme all'orizzonte teorico comune che accomuna l'approccio ontologico alla scienza computazionale e l'approccio interpretativo e post-positivista alla pianificazione. La metodologia illustra la strumentazione concettuale dell'approccio di seguito applicato nella trattazione del caso studio sulla candidatura UNESCO del sito "I Portici di Bologna". Con questa strumentazione, il caso studio affronta le domande di ricerca, esaminando sia i presupposti ontologici dei concetti dell'informazione spaziale con cui i diversi attori coinvolti nel processo di candidatura hanno rappresentato i portici di Bologna e identificato le aree relative da sottoporre a tutela, sia le opportunità e i vincoli che questi presupposti implicano per la produzione di conoscenza e l'azione normativa sui portici e sull'ambiente costruito in generale. Infine, il caso di studio espone i risultati correnti di una classificazione dell'ambiente costruito, sviluppata a partire da distinzioni ispirate dal confronto tra i portici ed altri spazi intermediari tra interni ed esterni, tra edifici e spazi aperti, e incentrata sulle relazioni parte-intero e sulla relazione di connessione, ispirandosi alle teorie mereologica e mereotopologica a partire dal ruolo fondamentale che queste hanno nell'ontologia formale. The thesis aims to explore the role of applied ontology in spatial planning, with specific reference to the analysis of concepts adopted in the representation of the built environment and in models of spatial organization from which human settlements take shape. This reference opens up a new field of investigation at the intersection between spatial planning and applied ontology, which until now has focused on the functioning of computational systems supporting human decision-making in planning, whereas this thesis focuses on the construction of models of spatial organization and human socio-spatial imaginaries that underlie such decisions. The thesis conducts its exploration in three stages. The state of the art defines the research problem with reference to the disciplines of design in general, and then to spatial planning in particular, together with the common theoretical horizon that unites the ontological approach to computational science and the interpretative and post-positivist approach to planning. The methodology illustrates the conceptual tools of the approach applied below in the case study on the UNESCO candidacy of the site “I Portici di Bologna” (The Porticoes of Bologna). Using this methodology, the case study addresses the research questions by examining both the ontological assumptions of the spatial information concepts used by the various actors involved in the application process to represent Bologna's porticoes and identify the areas to be protected, and the opportunities and constraints that these assumptions imply for the production of knowledge and regulatory action on porticoes and the built environment in general. Finally, the case study presents the current results of a classification of the built environment, developed on the basis of distinctions inspired by the comparison between porticoes and other intermediate spaces between interiors and exteriors, between buildings and open spaces, and focused on part-whole relationships and the relationship of connection, drawing inspiration from mereological and mereotopological theories based on the fundamental role they play in formal ontology.

Ontological and formal analysis in representation, of, and for, the spatial organization of the built environment: examining assumptions and ambiguities across description and prescription in spatial planning / Giulia Guadagnoli. - (2025).

Ontological and formal analysis in representation, of, and for, the spatial organization of the built environment: examining assumptions and ambiguities across description and prescription in spatial planning

Giulia Guadagnoli
2025

Abstract

La tesi si propone di esplorare il ruolo dell'ontologia applicata nella pianificazione spaziale, con specifico riferimento all'analisi dei concetti adottati nella rappresentazione dell'ambiente costruito e nei modelli di organizzazione dello spazio da cui prendono forma gli insediamenti umani. Questo riferimento apre un nuovo campo di indagine all'intersezione tra pianificazione spaziale e ontologia applicata, finora incentrata sul funzionamento dei sistemi computazionali di supporto alle decisioni umane in pianificazione, orientata invece nella ricerca per questa tesi sulla costruzione dei modelli di organizzazione dello spazio e degli immaginari socio-spaziali umani che fanno da presupposto a tali decisioni. La tesi conduce la sua esplorazione in tre fasi. Lo stato dell'arte definisce il problema di ricerca con riferimento alle discipline del progetto in generale, e poi alla pianificazione spaziale in particolare, insieme all'orizzonte teorico comune che accomuna l'approccio ontologico alla scienza computazionale e l'approccio interpretativo e post-positivista alla pianificazione. La metodologia illustra la strumentazione concettuale dell'approccio di seguito applicato nella trattazione del caso studio sulla candidatura UNESCO del sito "I Portici di Bologna". Con questa strumentazione, il caso studio affronta le domande di ricerca, esaminando sia i presupposti ontologici dei concetti dell'informazione spaziale con cui i diversi attori coinvolti nel processo di candidatura hanno rappresentato i portici di Bologna e identificato le aree relative da sottoporre a tutela, sia le opportunità e i vincoli che questi presupposti implicano per la produzione di conoscenza e l'azione normativa sui portici e sull'ambiente costruito in generale. Infine, il caso di studio espone i risultati correnti di una classificazione dell'ambiente costruito, sviluppata a partire da distinzioni ispirate dal confronto tra i portici ed altri spazi intermediari tra interni ed esterni, tra edifici e spazi aperti, e incentrata sulle relazioni parte-intero e sulla relazione di connessione, ispirandosi alle teorie mereologica e mereotopologica a partire dal ruolo fondamentale che queste hanno nell'ontologia formale. The thesis aims to explore the role of applied ontology in spatial planning, with specific reference to the analysis of concepts adopted in the representation of the built environment and in models of spatial organization from which human settlements take shape. This reference opens up a new field of investigation at the intersection between spatial planning and applied ontology, which until now has focused on the functioning of computational systems supporting human decision-making in planning, whereas this thesis focuses on the construction of models of spatial organization and human socio-spatial imaginaries that underlie such decisions. The thesis conducts its exploration in three stages. The state of the art defines the research problem with reference to the disciplines of design in general, and then to spatial planning in particular, together with the common theoretical horizon that unites the ontological approach to computational science and the interpretative and post-positivist approach to planning. The methodology illustrates the conceptual tools of the approach applied below in the case study on the UNESCO candidacy of the site “I Portici di Bologna” (The Porticoes of Bologna). Using this methodology, the case study addresses the research questions by examining both the ontological assumptions of the spatial information concepts used by the various actors involved in the application process to represent Bologna's porticoes and identify the areas to be protected, and the opportunities and constraints that these assumptions imply for the production of knowledge and regulatory action on porticoes and the built environment in general. Finally, the case study presents the current results of a classification of the built environment, developed on the basis of distinctions inspired by the comparison between porticoes and other intermediate spaces between interiors and exteriors, between buildings and open spaces, and focused on part-whole relationships and the relationship of connection, drawing inspiration from mereological and mereotopological theories based on the fundamental role they play in formal ontology.
2025
Camilla Perrone, Stefano Borgo
Goal 11: Sustainable cities and communities
Giulia Guadagnoli
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