S. GIVONE, Il bibliotecario di Leibniz Muovendo dall’idea leibniziana per cui la storia universale è l’insieme delle storie possibili, l’Autore sostiene che la filosofia della storia sottesa a tale idea differisce profondamente dalla filosofia della storia che è propria del razionalismo metafisico e in particolare di Hegel. Infatti Hegel introduce un diverso punto di vista – il punto di vista dell’assoluto – e di conseguenza sostituisce la categoria della possibilità con la categoria della necessità. Alle infinite storie possibili di Leibniz, Hegel oppone la sola storia vera e necessaria, la storia dello Spirito. Il risultato è che l’arte, l’arte del romanzo, la letteratura, vengono messe fuori gioco e considerate inattuali. Donde la “morte dell’arte”. A Hegel nel Novecento filosofi come Blumenberg, Ricoeur e Derrida opporranno una filosofia della storia attenta a salvaguardare il valore di conoscenza e di verità dell’arte, tanto da rovesciare l’identificazione hegeliana della filosofia con “ihre Zeit im Gedanken erfasst” e rivendicare l’irriducibilità del mondo della vita al concetto. Moving from Leibniz and from his idea of universal history as the totality of possible tales, the Author asserts that the philosophy of history which is subtended to that idea is in opposition to the philosophy of history which is proper to the metaphysical rationalism and to Hegel. In fact Hegel introduces a different point of view – the point of view of the Absolute – and substitutes the category of possibility with the category of necessity. To the infinite tales which are possible (Leibniz), Hegel opposes the only tale which appears true and necessary, the history of Spirit. For consequence art, i. e. the art of novel, the literature, are put offside and esteemed out of date. Hegel speaks about it as the death of art. Against Hegel, in nineteenth century, philosophers like Blumenberg, Ricoeur and Derrida will affirm the raisons of a philosophy of history which is able to save the value of art’s knowledge and truth, so that the Hegelian identification of philosophy with “ihre Zeit im Gedanken erfasst” results at the end completely reversed.
IL BIBLIOTECARIO DI LEIBNIZ / S. GIVONE. - STAMPA. - (2005), pp. 1-203.
IL BIBLIOTECARIO DI LEIBNIZ
GIVONE, SERGIO
2005
Abstract
S. GIVONE, Il bibliotecario di Leibniz Muovendo dall’idea leibniziana per cui la storia universale è l’insieme delle storie possibili, l’Autore sostiene che la filosofia della storia sottesa a tale idea differisce profondamente dalla filosofia della storia che è propria del razionalismo metafisico e in particolare di Hegel. Infatti Hegel introduce un diverso punto di vista – il punto di vista dell’assoluto – e di conseguenza sostituisce la categoria della possibilità con la categoria della necessità. Alle infinite storie possibili di Leibniz, Hegel oppone la sola storia vera e necessaria, la storia dello Spirito. Il risultato è che l’arte, l’arte del romanzo, la letteratura, vengono messe fuori gioco e considerate inattuali. Donde la “morte dell’arte”. A Hegel nel Novecento filosofi come Blumenberg, Ricoeur e Derrida opporranno una filosofia della storia attenta a salvaguardare il valore di conoscenza e di verità dell’arte, tanto da rovesciare l’identificazione hegeliana della filosofia con “ihre Zeit im Gedanken erfasst” e rivendicare l’irriducibilità del mondo della vita al concetto. Moving from Leibniz and from his idea of universal history as the totality of possible tales, the Author asserts that the philosophy of history which is subtended to that idea is in opposition to the philosophy of history which is proper to the metaphysical rationalism and to Hegel. In fact Hegel introduces a different point of view – the point of view of the Absolute – and substitutes the category of possibility with the category of necessity. To the infinite tales which are possible (Leibniz), Hegel opposes the only tale which appears true and necessary, the history of Spirit. For consequence art, i. e. the art of novel, the literature, are put offside and esteemed out of date. Hegel speaks about it as the death of art. Against Hegel, in nineteenth century, philosophers like Blumenberg, Ricoeur and Derrida will affirm the raisons of a philosophy of history which is able to save the value of art’s knowledge and truth, so that the Hegelian identification of philosophy with “ihre Zeit im Gedanken erfasst” results at the end completely reversed.File | Dimensione | Formato | |
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