Il saggio affronta la condizione di «letteratura in limine», indaga circa l’opportunità di immaginare e progettare un passaggio teorico, dalla letteratura intesa e attesa come mera visione delle cose (e quindi valutata e accolta sostanzialmente come un «emblema epocale» dell’intimità dell’uomo) alla letteratura interpretata come paesaggio concretamente praticato. Viene messo in evidenza che oggi sussistono realmente le condizioni per prendere parte ovunque in Europa, con relativo agio, al «culto della letteratura tradotta», il che implica la possibilità concreta di interpretare e sperimentare la letteratura sia nei termini di un elementare «bisogno sociale» dell’Europa postmoderna (e quindi della sua complessa vita quotidiana di massa sempre più fondata sull’interlinguismo della rete), sia nei termini della funzionalità della «comunità postmoderna dei letterati», comunità in cui vengono recuperati, con dichiarata autoironia, il sentimento e l’emozione dell’appartenenza (anch’essa sempre più organizzata tramite la razionalità tecnologica dalla rete) a una «comunità segreta», a un «culto letterario» dedicato.
Dal ‘culto interletterario’ alla cultura letteraria weltliterarisch / Tottossy, Beatrix. - In: LEA. - ISSN 1824-4920. - STAMPA. - 2004:(2004), pp. 325-334.
Dal ‘culto interletterario’ alla cultura letteraria weltliterarisch
TOTTOSSY, BEATRIX
2004
Abstract
Il saggio affronta la condizione di «letteratura in limine», indaga circa l’opportunità di immaginare e progettare un passaggio teorico, dalla letteratura intesa e attesa come mera visione delle cose (e quindi valutata e accolta sostanzialmente come un «emblema epocale» dell’intimità dell’uomo) alla letteratura interpretata come paesaggio concretamente praticato. Viene messo in evidenza che oggi sussistono realmente le condizioni per prendere parte ovunque in Europa, con relativo agio, al «culto della letteratura tradotta», il che implica la possibilità concreta di interpretare e sperimentare la letteratura sia nei termini di un elementare «bisogno sociale» dell’Europa postmoderna (e quindi della sua complessa vita quotidiana di massa sempre più fondata sull’interlinguismo della rete), sia nei termini della funzionalità della «comunità postmoderna dei letterati», comunità in cui vengono recuperati, con dichiarata autoironia, il sentimento e l’emozione dell’appartenenza (anch’essa sempre più organizzata tramite la razionalità tecnologica dalla rete) a una «comunità segreta», a un «culto letterario» dedicato.File | Dimensione | Formato | |
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