Il ms. 1221/2 della Biblioteca Riccardiana di Firenze contiene l'Ilias Latina, un'epitome metrica molto usata nella scuola e che per tutto il Medioevo rappresentò l'unica possibilità di un contatto diretto col poema omerico. Per la trascrizione dell'Ilias Riccardiana, sul principio del secolo XIII, furono utilizzati, cancellandone la scrittura, alcuni fogli di un grande codice in scrittura onciale del secolo VII contenente le Homiliae in Hiezechielem di Gregorio Magno. Per la parte di testo conservata, i frammenti Riccardiani (finora ignoti e non riconducibili a nessun codice noto) rappresentano la testimonianza più antica. Il volume contiene uno studio codicologico e paleografico dei due strati del ms. Riccardiano e l'edizione dei frammenti delle Homiliae (a cura di T. De Robertis, pp. 3-107), uno studio sulle glosse volgari che accompagna l'Ilias Latina (di D. De Robertis, pp. 111-128) la riproduzione completa del manoscritto nel suo stato attuale e la ricostruzione fotografica del codice più antico (a cura di G. Martellucci). Al volume è allegato un CD-Rom che contiene tutto il materiale fotografico in diverse riprese ed elaborazioni. The manuscript Firenze, Biblioteca Riccardiana, 12212 contains the so-called Ilias Latina, a metrical epitome (and for a long time the only source) of the poem by Homer, widely used in schools during the Middle Ages. The text of the Ilias was written at the beginning of the thirteenth century after erasing the script of some leaves from a seventh-century manuscript containing the Homiliae in Hiezichihelem by Gregory the Great. Such palimpsest leaves in uncial script cannot be ascribed to any preserved manuscript and are the ancientest witness for the homilies I XI, II VI, II VII. In the volume Teresa De Robertis presents a codicological and palaeographical essay on both layers of the manuscript and the critical edition of the fragments of the Homiliae. Domenico De Robertis adds an essay on the vernacular glosses of the Ilias Latina. Giovanni Martellucci is responsible of the photographic reproduction and digital reconstruction of the manuscript of the Homiliae.
Un nuovo testimone delle Homiliae in Hiezechihelem. Il palinsesto Riccardiano 1221-2 (Ilias latina) / T. De Robertis. - STAMPA. - (2004), pp. 1-107.
Un nuovo testimone delle Homiliae in Hiezechihelem. Il palinsesto Riccardiano 1221-2 (Ilias latina)
DE ROBERTIS, TERESA
2004
Abstract
Il ms. 1221/2 della Biblioteca Riccardiana di Firenze contiene l'Ilias Latina, un'epitome metrica molto usata nella scuola e che per tutto il Medioevo rappresentò l'unica possibilità di un contatto diretto col poema omerico. Per la trascrizione dell'Ilias Riccardiana, sul principio del secolo XIII, furono utilizzati, cancellandone la scrittura, alcuni fogli di un grande codice in scrittura onciale del secolo VII contenente le Homiliae in Hiezechielem di Gregorio Magno. Per la parte di testo conservata, i frammenti Riccardiani (finora ignoti e non riconducibili a nessun codice noto) rappresentano la testimonianza più antica. Il volume contiene uno studio codicologico e paleografico dei due strati del ms. Riccardiano e l'edizione dei frammenti delle Homiliae (a cura di T. De Robertis, pp. 3-107), uno studio sulle glosse volgari che accompagna l'Ilias Latina (di D. De Robertis, pp. 111-128) la riproduzione completa del manoscritto nel suo stato attuale e la ricostruzione fotografica del codice più antico (a cura di G. Martellucci). Al volume è allegato un CD-Rom che contiene tutto il materiale fotografico in diverse riprese ed elaborazioni. The manuscript Firenze, Biblioteca Riccardiana, 12212 contains the so-called Ilias Latina, a metrical epitome (and for a long time the only source) of the poem by Homer, widely used in schools during the Middle Ages. The text of the Ilias was written at the beginning of the thirteenth century after erasing the script of some leaves from a seventh-century manuscript containing the Homiliae in Hiezichihelem by Gregory the Great. Such palimpsest leaves in uncial script cannot be ascribed to any preserved manuscript and are the ancientest witness for the homilies I XI, II VI, II VII. In the volume Teresa De Robertis presents a codicological and palaeographical essay on both layers of the manuscript and the critical edition of the fragments of the Homiliae. Domenico De Robertis adds an essay on the vernacular glosses of the Ilias Latina. Giovanni Martellucci is responsible of the photographic reproduction and digital reconstruction of the manuscript of the Homiliae.File | Dimensione | Formato | |
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