Il volume comprende 12 studi, tre dei quali (il secondo, il sesto e il settimo) editi la prima volta precedentemente al 2004, mentre uno (il quinto, pp. 75) costituisce il completo rifacimento di un precedente studio (molto più breve, pp. 35) edito prima del 2004. Gli altri otto studi sono stati tutti editi tra il 2004 e il 2006. In calce a ognuno sono riportati i relativi dati bibliografici. Ironia, umorismo, parodia sono le parole-chiave di questi studi su scrittori e testi di area per lo più otto-novecentesca (Manzoni, Guerrazzi, Pascoli, Svevo, Palazzeschi). Le «Muse» del titolo sono dette «inquiete», perché si sa che – maestro Leopardi – la comicità, in epoca moderna, è tragicomica e coabita con la disperazione. La fenomenologia del ludus risulta multiforme e imprevedibile nei casi qui analizzati: Manzoni, che nell’osteria della Luna Piena presta orecchio alle chiassose conversazioni degli avventori e a una «baggianata del povero Renzo»; il tumultuoso e corrucciato Guerrazzi, che distoglie lo sguardo dalle cupe vicende del passato per dare voce a umoristici ghiribizzi sul presente; Svevo e Palazzeschi, che praticano l’ironia con affabile amabilità ma, al tempo stesso, se ne avvalgono, ognuno a suo modo, come strumento di sopravvivenza in mezzo alle rovine. La tessitrice di Pascoli esula dal quadro qui considerato, ma non ne esula l’autore, se pensiamo al suo intervento nella Miscellanea tassoniana (1908), per i tipi di Formiggini, dove il poeta di Myricae, discorrendo della «trista allegrezza» che distingue la Secchia rapita, prende posizione in merito al riso, al comico, all’umorismo. I saggi sono di diverso impianto. Si tratta prevalentemente di ricognizioni su aspetti puntuali: una sequenza narrativa (nel cap. XIV dei Promessi sposi), un romanzo (Il buco nel muro), una poesia (La tessitrice). Per Svevo si disegna invece un ritratto monografico, mentre per Palazzeschi i sondaggi sono molteplici e condotti da angolature differenti, sempre comunque non panoramici, ma applicati su versanti tecnici (i rapporti con la scena, il comico) o documentari (la recensione di Jovine alle Sorelle Materassi, una novella dimenticata). Riguardo alla parodia, il saggio ultimo, offre un libero excursus su modi e forme del «rifare il verso», dal Medioevo al Novecento: all’insegna palazzeschiana della leggerezza, un invito operativo a ripercorrere l’inesauribile filone di quest’altra letteratura, che ci è trasmessa in controluce da uno specchio creativamente infedele, eccentrico e bizzarro. This volume includes 12 studies, three of which (the second, the sixth and the seventh), first published before 2004, while one (the fifth, 75 pages) is a complete remake of a previous study (much shorter, 35 pages) published before 2004. All the other studies were published between 2004 and 2006. At the end of each, there are the relevant reference data. c Irony, sense of humour, parody are the key words of these studies on authors and texts, mainly of the nineteenth-twentieth centuries (Manzoni, Guerrazzi, Pascoli, Svevo, Palazzeschi). The «Muses» of the title are called «restless», because it is well known – as Leopardi shows – that comedy, in modern times, is tragicomic, and cohabits with desperation. The phenomenology of the ludus is multi-shaped and unpredictable in the cases analyzed here: Manzoni, who in the inn of the Full Moon overhears the noisy conversations of the guess and a “foolishness of the poor Renzo»; the tumultuous and angry Guerrazzi, who looks away from the dark vicissitudes of the past to give voice to humorous sketches on the present; Svevo and Palazzeschi, who practice irony with amenable likableness, yet, at the same time use it, each in his own way, as a tool for surviving amidst the ruins. Pascoli's La tessitrice does not fit into this picture, but its author does, if we think of his intervention in the Miscellanea tassoniana (1908), printed by Formiggini, where the poet of Myricae, speaking of the “sad cheerfulness” which distinguishes the Secchia rapita, takes a stand about laughter, comedy and humour. The essays are structured in different ways. Mainly, they are excursions about specific issues: a narrative sequence (in chapter XIV of the Promessi sposi), a novel (Il buco nel muro), a poem (La tessitrice). Svevo, on the other hand, receives a monographic portrait, while various probes are carried out on Palazzeschi, from different points of view, never however from a general one, but applied on technical matters (relations with the stage, comedy) or documentary matters (Jovine's review of Sorelle Materassi, a forgotten novel). Concerning parody, the last essay provides a free excursus on ways of “mocking”, from the Middle Ages to the twentieth century: using Palazzeschi's lightness, an operative invitation to go once again through the inexhaustible lode of that other literature, which has been delivered to us seen against the light by a creatively unfaithful, eccentric and bizarre mirror.

Le Muse inquiete dei moderni. Pascoli, Svevo, Palazzeschi e altri / G. Tellini. - STAMPA. - (2006), pp. I-319.

Le Muse inquiete dei moderni. Pascoli, Svevo, Palazzeschi e altri

TELLINI, GINO
2006

Abstract

Il volume comprende 12 studi, tre dei quali (il secondo, il sesto e il settimo) editi la prima volta precedentemente al 2004, mentre uno (il quinto, pp. 75) costituisce il completo rifacimento di un precedente studio (molto più breve, pp. 35) edito prima del 2004. Gli altri otto studi sono stati tutti editi tra il 2004 e il 2006. In calce a ognuno sono riportati i relativi dati bibliografici. Ironia, umorismo, parodia sono le parole-chiave di questi studi su scrittori e testi di area per lo più otto-novecentesca (Manzoni, Guerrazzi, Pascoli, Svevo, Palazzeschi). Le «Muse» del titolo sono dette «inquiete», perché si sa che – maestro Leopardi – la comicità, in epoca moderna, è tragicomica e coabita con la disperazione. La fenomenologia del ludus risulta multiforme e imprevedibile nei casi qui analizzati: Manzoni, che nell’osteria della Luna Piena presta orecchio alle chiassose conversazioni degli avventori e a una «baggianata del povero Renzo»; il tumultuoso e corrucciato Guerrazzi, che distoglie lo sguardo dalle cupe vicende del passato per dare voce a umoristici ghiribizzi sul presente; Svevo e Palazzeschi, che praticano l’ironia con affabile amabilità ma, al tempo stesso, se ne avvalgono, ognuno a suo modo, come strumento di sopravvivenza in mezzo alle rovine. La tessitrice di Pascoli esula dal quadro qui considerato, ma non ne esula l’autore, se pensiamo al suo intervento nella Miscellanea tassoniana (1908), per i tipi di Formiggini, dove il poeta di Myricae, discorrendo della «trista allegrezza» che distingue la Secchia rapita, prende posizione in merito al riso, al comico, all’umorismo. I saggi sono di diverso impianto. Si tratta prevalentemente di ricognizioni su aspetti puntuali: una sequenza narrativa (nel cap. XIV dei Promessi sposi), un romanzo (Il buco nel muro), una poesia (La tessitrice). Per Svevo si disegna invece un ritratto monografico, mentre per Palazzeschi i sondaggi sono molteplici e condotti da angolature differenti, sempre comunque non panoramici, ma applicati su versanti tecnici (i rapporti con la scena, il comico) o documentari (la recensione di Jovine alle Sorelle Materassi, una novella dimenticata). Riguardo alla parodia, il saggio ultimo, offre un libero excursus su modi e forme del «rifare il verso», dal Medioevo al Novecento: all’insegna palazzeschiana della leggerezza, un invito operativo a ripercorrere l’inesauribile filone di quest’altra letteratura, che ci è trasmessa in controluce da uno specchio creativamente infedele, eccentrico e bizzarro. This volume includes 12 studies, three of which (the second, the sixth and the seventh), first published before 2004, while one (the fifth, 75 pages) is a complete remake of a previous study (much shorter, 35 pages) published before 2004. All the other studies were published between 2004 and 2006. At the end of each, there are the relevant reference data. c Irony, sense of humour, parody are the key words of these studies on authors and texts, mainly of the nineteenth-twentieth centuries (Manzoni, Guerrazzi, Pascoli, Svevo, Palazzeschi). The «Muses» of the title are called «restless», because it is well known – as Leopardi shows – that comedy, in modern times, is tragicomic, and cohabits with desperation. The phenomenology of the ludus is multi-shaped and unpredictable in the cases analyzed here: Manzoni, who in the inn of the Full Moon overhears the noisy conversations of the guess and a “foolishness of the poor Renzo»; the tumultuous and angry Guerrazzi, who looks away from the dark vicissitudes of the past to give voice to humorous sketches on the present; Svevo and Palazzeschi, who practice irony with amenable likableness, yet, at the same time use it, each in his own way, as a tool for surviving amidst the ruins. Pascoli's La tessitrice does not fit into this picture, but its author does, if we think of his intervention in the Miscellanea tassoniana (1908), printed by Formiggini, where the poet of Myricae, speaking of the “sad cheerfulness” which distinguishes the Secchia rapita, takes a stand about laughter, comedy and humour. The essays are structured in different ways. Mainly, they are excursions about specific issues: a narrative sequence (in chapter XIV of the Promessi sposi), a novel (Il buco nel muro), a poem (La tessitrice). Svevo, on the other hand, receives a monographic portrait, while various probes are carried out on Palazzeschi, from different points of view, never however from a general one, but applied on technical matters (relations with the stage, comedy) or documentary matters (Jovine's review of Sorelle Materassi, a forgotten novel). Concerning parody, the last essay provides a free excursus on ways of “mocking”, from the Middle Ages to the twentieth century: using Palazzeschi's lightness, an operative invitation to go once again through the inexhaustible lode of that other literature, which has been delivered to us seen against the light by a creatively unfaithful, eccentric and bizarre mirror.
2006
9788884983275
I
319
G. Tellini
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