Il volume s’incentra sulle ‘guerre’ teatrali veneziane all’epoca di Goldoni, Chiari, Gozzi, senza per altro ripercorrere l’iter delle ben note polemiche con la loro sequenza di plagi e parodie, proposte e risposte drammaturgiche, bensì auscultandone i contraccolpi sia sui modi in cui avvenne la fissazione a stampa delle armi della contesa, sia sul piano di quella ‘autoritrattistica’ in progress che contraddistinse la carriera dei tre autori, sia sulle tecniche di strutturazione formale delle loro pièces. Reagenti imprescindibili della ricerca sono stati i rapporti di questi scrittori per il teatro a pagamento con i loro interpreti, ovvero i comici dai quali Goldoni e Chiari erano stipendiati e a cui invece Gozzi donava le proprie opere, e con il loro pubblico, che era al tempo stesso un pubblico di spettatori e di lettori. Si è cercato in ogni caso di indagare dietro le quinte delle stampe e di scrutare in quell’officina che si lascia intravedere quando al di sotto della pagina stampata affiorano i ‘testi invisibili’, i relitti di una laboriosa stagione di vita teatrale nata a tavolino e cresciuta sul palcoscenico.
"Parrebbe un romanzo". Polemiche editoriali e linguaggi teatrali ai tempi di Goldoni, Chiari e Gozzi / L. Ricco'. - STAMPA. - (2000), pp. 1-302.
"Parrebbe un romanzo". Polemiche editoriali e linguaggi teatrali ai tempi di Goldoni, Chiari e Gozzi
RICCO', LAURA
2000
Abstract
Il volume s’incentra sulle ‘guerre’ teatrali veneziane all’epoca di Goldoni, Chiari, Gozzi, senza per altro ripercorrere l’iter delle ben note polemiche con la loro sequenza di plagi e parodie, proposte e risposte drammaturgiche, bensì auscultandone i contraccolpi sia sui modi in cui avvenne la fissazione a stampa delle armi della contesa, sia sul piano di quella ‘autoritrattistica’ in progress che contraddistinse la carriera dei tre autori, sia sulle tecniche di strutturazione formale delle loro pièces. Reagenti imprescindibili della ricerca sono stati i rapporti di questi scrittori per il teatro a pagamento con i loro interpreti, ovvero i comici dai quali Goldoni e Chiari erano stipendiati e a cui invece Gozzi donava le proprie opere, e con il loro pubblico, che era al tempo stesso un pubblico di spettatori e di lettori. Si è cercato in ogni caso di indagare dietro le quinte delle stampe e di scrutare in quell’officina che si lascia intravedere quando al di sotto della pagina stampata affiorano i ‘testi invisibili’, i relitti di una laboriosa stagione di vita teatrale nata a tavolino e cresciuta sul palcoscenico.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.